Al termine della partita pareggiata per 1-1 dal Bari a Brescia, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.
«E’ stata sicuramente una partita che ai punti avremmo meritato di vincere – ha esordito l’allenatore del Bari – abbiamo avuto le occasioni più grandi, abbiamo sbagliato un rigore e colpito una traversa. Sono episodi che avrebbero potuto portarci alla vittoria. Così non è stato, ma mi tengo comunque il fatto che la squadra abbia saputo interpretare una partita differente».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto allo stadio “Rigamonti”: «Andare sotto dopo soli 40 secondi avrebbe potuto mettere KO la squadra e invece, tolto il primo quarto d’ora nel quale abbiamo rimodulato le distanze alla luce del cambio di modulo del Brescia, poi abbiamo trovato le misure giuste. La squadra ha ripreso possesso del campo e della partita, creando i presupposti sia per pareggiarla che per vincerla. Nel secondo tempo ci siamo riadattati al nuovo cambio di modulo operato dal Brescia, viste le difficoltà che gli avevamo creato. Siamo stati imprecisi nell’ultimo passaggio, abbiamo avuto tre o quattro situazioni da poter sfruttare meglio, soprattutto in campo aperto, e non l’abbiamo fatto. Al contempo non abbiamo rischiato quasi niente e quindi ci siamo difesi bene, con ordine, portando via secondo me un ottimo punto su un campo come sempre particolarmente difficile come quello di Brescia».
Il 48enne piemontese ha avuto modo anche di raccontare il match dal punto di vista tattico: «Ci aspettavamo che il Brescia adottasse a centrocampo il classico rombo adottato nelle ultime partite e invece loro si sono presentati con un 4-4-2 in linea. Abbiamo quindi dovuto modificare una scalata difensiva. Non abbiamo avuto un buon approccio iniziale? Non sono d’accordo. Nei miei c’è stata attenzione alta sin dal primo minuto, anche se abbiamo subito quel gol iniziale. Si è trattato secondo me di un episodio fortuito nato da un rimpallo. La palla è rimbalzata sul braccio e sulla schiena, nell’ambito di un duello sporco per il quale non si può parlare di disattenzione. Non ci siamo però disuniti, a dimostrazione che stiamo crescendo sotto l’aspetto della maturità».
A chi gli ha chiesto dei cambi, l’ex Como ha evidenziato soprattutto quanto sia complicato subentrare a partita in corso: «I cambi? E’ normale che quando li fai ti aspetti sempre che possano incidere e risolvere sempre le cose, però chi è entrato ha fatto del proprio meglio, mostrando grande disponibilità. Faccio l’esempio anche solo di Manzari e Sgarbi, Li vogliamo all’opera e quindi bisogna dar loro del minutaggio. Devono crescere in fiducia in autostima e possono farlo solamente giocando e facendo esperienza per poter essere decisivi quando in futuro giocheranno dall’inizio o a gara in corso. Non è mai facile entrare a partita in corso, soprattutto quando essa è molto tirata. Ci è mancato un pizzico di qualità finale nelle scelte di gioco e non è arrivato il gol vincente. Questo può aver fatto sembrare che le sostituzioni non abbiano inciso».
Quanto al rigore fallito: «L’episodio del rigore è stato determinante perché trasformandolo avremmo messo anche un peso psicologico notevole sull’avversario e avremmo potuto fare anche un altro tipo di partita perché gli spazi si sarebbero aperti molto di più. Sul dischetto sarebbe dovuto andare Sibilli che è il rigorista. Poi ci sono delle dinamiche di campo differenti e, se Falletti ha voluto calciarlo, evidentemente se la sentiva. Peppe sotto questo aspetto si è dimostrato molto disponibile al fine di aiutare un comp0agno a sbloccarsi. Falletti non deve sentire il peso dell’errore perché è un giocatore forte, ha tanta qualità e secondo me ci farà e vi farà divertire. Quando stai fermo un mese, in un momento della stagione in cui i giocatori sono veramente in condizione ottimale, rientrare a questi ritmi non è mai facile, neanche per un giocatore con la sua qualità. Però sono contento che abbia fatto oggi 60-65 minuti perché sono sicuro che gli serviranno per crescere e per essere pronto per le altre partite». Attraverso il video diffuso dal club attraverso i propri canali ufficiali, il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione su Sibilli: «E’ un giocatore che secondo me deve lavorare proprio sulla continuità. Deve trovare la sua strada e oggi ha giocato a sprazzi, facendo delle ottime cose, alternandole a cose meno buone. Anche lui ha qualità e trovare giocatori di qualità continui è una cosa veramente difficile».
Lascia un commento