Di Cesare: «Avevo paura, rischiavamo di buttare via sei anni! Annata maledetta, ma ora dobbiamo mettere un punto e ripartire. Il mio futuro…»

Le dichiarazioni del capitano biancorosso al termine del match vinto a Terni


Al termine della sfida tra Ternana e Bari, vinta dai biancorossi che hanno conquistato proprio all’ultimo la tanto sospirata salvezza, a presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti per i biancorossi è stato Valerio Di Cesare che ha così commentato a caldo la gara terminata: «La cosa più importante era la salvezza del Bari perché stavamo rischiando di buttare via sei anni di lavoro. Sarebbe stato tragico. Come avevo detto, questa era la gara della vita, e fortunatamente abbiamo fatto una gran partita e l’abbiamo vinta. Il calcio è così: abbiamo commesso tanti errori, e noi giocatori siamo i primi responsabili. È stata un’annata maledetta, ma ora dobbiamo mettere un punto e ripartire».

Quanto al suo gol che ha sbloccato il match e che di fatto ha spianato la strada alla sua squadra: «Oltre al bel gol, era importante sbloccare la gara. Avevo paura, ansia, tutto. Disputare i play-out è molto diverso dai play-off. Non l’avevo mai fatto prima, ed è stato duro, ma fortunatamente è andata bene. Abbiamo commesso tanti errori quest’anno, ma dobbiamo ripartire da quelli. Tre anni fa abbiamo sbagliato annata, ma poi abbiamo fatto due stagioni grandiose. Basta polemiche. Dobbiamo ripartire per il bene del Bari, non lo dico per me».

La salvezza strappata in extremis fa tirare un grosso sospiro di sollievo ai tifosi pugliesi che avevano ancora negli occhi la delusione della finale playoff persa l’anno scorso in casa contro il Cagliari. «Dobbiamo chiudere con l’11 giugno – ha sottolineato il capitano a tal proposito – sono passati otto mesi, basta. Il passato non si può cambiare. Se potessi, lo cambierei adesso, ma purtroppo non si può. Dobbiamo pensare al presente. Ho sempre parlato col cuore e finirò così. Basta polemiche, basta accuse. Dobbiamo ripartire nel vero senso della parola, perché quest’anno, pur dicendo che dovevamo ripartire, siamo rimasti fermi a quell’11 giugno».

Inevitabile poi parlare del suo futuro: «Non so cosa succederà adesso. Devo parlare con la società. Ho 41 anni, ma ho ancora questa passione dentro. Quest’anno non mi sono potuto preparare e non mi sono goduto niente. La cosa principale era la salvezza del Bari e sono contento di aver contribuito. Adesso voglio staccare la spina. Ho comprato casa a Bari e devo fare il trasloco. Domani e dopodomani sarò impegnato con mia moglie. Voglio buttare il telefono per due o tre giorni e passare del tempo con la mia famiglia. Sono stati otto mesi veramente brutti e tragici. Sono felicissimo, forse per la prima volta quest’anno, sorrido. È stata dura, ma sono contento per la città e per i tifosi perché la Serie C sarebbe stata una tragedia».

Il 41enne romano ha poi guardato avanti anche per quanto riguarda la piazza: «La salvezza del Bari è stata una vittoria sofferta ma meritata. Ora basta polemiche. E’ il momento di guardare avanti, imparare dagli errori e ripartire con nuova energia e determinazione».

il numero #6 dei galletti si è congedato dai microfoni della stampa dispensando dediche e ringraziamenti: «Voglio ringraziare la mia famiglia, che ha sofferto con me quest’anno, e tutti i tifosi che mi hanno dimostrato affetto. Ho ricevuto tantissimi messaggi. Se dovessi smettere, mi piacerebbe salutare in modo degno perché penso di meritarmelo. Vedremo cosa succederà, ma adesso voglio solo godermi questo momento».






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