BARI – Dopo la sconfitta di Palermo, il Bari è chiamato a riscattarsi sabato prossimo in casa contro il Perugia. Per parlare di questo e di altro, Mattia Maita è intervenuto in conferenza stampa ed ha iniziato il proprio intervento proprio dalla gara in Sicilia: «La partita di Palermo dice tanto. Abbiamo fatto una buona partita e avremmo potuto raccogliere qualcosina in più di sicuro, ma gli episodi fanno la differenza. Abbiamo preso un gol un po’ rocambolesco, ma questo è il calcio. Prendiamo ciò che di buono abbiamo fatto per più di 80 minuti e ripartiamo da quello».
Il centrocampista del Bari è fermamente convinto che, nonostante l’ottima posizione di classifica acquisita, si debba “volare basso”: «Il rispetto per gli avversari ci ha portato dove siamo adesso. Ogni volta che abbiamo maturato dentro di noi il pensiero di essere più forti degli altri, di dover correre di meno, di poter guardare solo avanti, abbiamo puntualmente preso degli schiaffi. Credo che mantenere questo profilo sia meglio per noi e ci dà quella forza e quella voglia di correre più degli altri. E’ accaduto ad esempio contro il Parma o anche contro il Palermo. Questa è una b veramente forte. Pensiamo ad esempio al Venezia o allo stesso Perugia che affronteremo a breve. La squadra umbra si trova in quella situazione di classifica, ma io l’ho visto giocare tante volte ed è una formazione forte. Concordo con i miei compagni e dico anch’io che firmerei per il quarto posto. Poi vedremo cosa succederà».
A chi gli ha chiesto se sia solo un caso l’aver spesso subito gol negli ultimi minuti, il calciatore nato a Messina ha detto la sua in proposito: «Spesso le reti che abbiamo subito sono state frutto di episodi che ci hanno condannato. A Frosinone prendemmo gol su un cross in mezzo, ma ci sono anche gli altri in campo. Contro l’Ascoli prendemmo un gol strano, sugli sviluppi di una punizione. A Palermo la palla è rimbalazata tre volte davanti alla porta ed è rimasta sempre lì. Non credo assolutamente che sia una questione di mancata attenzione o di poca cattiveria. Credo invece che si tratti soprattutto di sfortuna. Ci possiamo sicuramente lavorare su e l’unica cosa che possiamo fare è cercare di aiutarci a vicenda per essere più attenti nei minuti finali. Dobbiamo pensare a quello che di buono stiamo facendo ogni settimana, alzare l’asticella dell’attenzione negli ultimi minuti. Dobbiamo pensare partita per partita, a cominciare da quella di sabato che sarà una gara tosta e dura, contro una squadra forte. Penso però che continuando su questa strada, alla fine ci toglieremo delle belle soddisfazioni».
L’ex Catanzaro ha fatto quindi un piccolo bilancio stagionale, a livello di squadra: «In questo campionato è importante fare sempre risultato. Anche i pareggi servono. Ad esempio ne abbiamo fatti cinque di fila e dopo una vittoria ci siamo ritrovati su. Le prossime tre partite diranno tanto perché il numero delle gare va diminuendo e si sta entrando nel clou del campionato. E’ normale che, riuscendo a fare risultato in queste tre partite, la strada si potrebbe definire. Ognuno ha ciò che merita e fa indubbiamente piacere trovarsi in questo momento in questa zona della classifica. Siamo una sorpresa di questo campionato. Giocare da neo promossi in un campionato così difficile non era facile. Stiamo facendo bene, ci stiamo divertendo e dobbiamo continuare su questa strada. Spero che i tifosi ci siano sempre vicini come hanno fatto finora e speriamo di riuscire fino alla fine a portare allo stadio di nuovo quel numero importante di spettatori accorsi in occasione della gara contro il Genoa».
A livello personale, l’esplosione di due giocatori come Cheddira e Caprile può aver offuscato le sue ottime prestazioni, ma il 28enne siciliano ha in testa solo le fortune del Bari: «Innanzitutto sono contento per Wall ed Elia, perché sono due ragazzi dal futuro sicuramente roseo. In passato mi hanno sempre fatto pensare di non essere pronto per la B. Non vivo per i riflettori, ma solo per ottenere i tre punti il sabato e per portare più in alto il Bari. Questa è l’unica cosa che conta. Gli interessi personali vengono sempre dopo. Personalmente sono molto contento per quello che ho fatto finora e spero di continuare su questa strada fino alla fine dell’anno».
Quanto all’espulsione di Cheddira a Palermo: «L’espulsione di Wall ci può stare e non penso che sia una questione di nervosismo. E’ normale che, quando si perde, si è tutti un po’ più nervosi e si è portati ad alzare un po’ l’asticella dell’intensità e quindi si può andare incontro anche a dei cartellini gialli. Penso che La prima ammonizione di Cheddira non ci stesse proprio e fosse immotivata, perché frutto di una semplice spinta. Cercheremo di limitare anche questi errori, perché lasciare i compagni in 10 non è mai bello».
In questo periodo, il mercato non può non essere oggetto di discussione: «Gli arrivi saranno motivati più che altro da una questione numerica, perché ci sono le squalifiche e gli infortuni. Il mercato è un aspetto di cui non tocca ovviamente a me parlare, ma al direttore e al presidente. Se arrivasse qualche nuovo compagno di squadra, sarebbe ben accetto, in quanto verrebbe per darci una mano. La società ha sempre detto che non prende tanto per prendere e questo già rappresenta una buona cosa. Siamo fiduciosi, nelle nelle mani del direttore e del presidente che sanno bene cosa fare».
Il numero #4 dei galletti ha quindi speso due parole su Antenucci: «Mirko è sempre carico, ha il gol dentro. Del resto parliamo di un attaccante importante e non sto qui ad elencare la sua carriera e le sue doti. Lui è sempre pronto, come tutta la squadra. Ci sta che, in un organico così forte, sia rimasto un po’ fuori qualche partita, ma lui è il nostro bomber e ci darà una grossa mano».
Maita ha concluso con un’ultima riflessione: «Speriamo di riuscire a far sognare questa città perché se lo merita. Questa piazza meriterebbe la serie A, lo sappiamo tutti. Per ora pensiamo alla salvezza e manteniamo sempre questo profilo. Penso che sia la cosa più giusta per tutti e poi vedremo se si potrà sognare da qui fino alla fine».
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