BARI – Alla vigilia del match clou della 31a giornata di serie C tra Catanzaro e Bari, in programma oggi pomeriggio alle ore 17:30, Michele Mignani ha analizzato le tematiche di una sfida che potrebbe davvero segnare il destino della stagione.
L’allenatore del Bari ha subito chiarito un concetto fondamentale: «Molti la giudicano la partita dell’anno, ma lo è stata anche quella scorsa contro la Virtus Francavilla e lo saranno le successive. Dopo di questa mancheranno ancora 7 partite e, qualsiasi risultato venga fuori alla fine della gara contro i calabresi, il campionato non potrà ritenersi ancora finito. Io ho sempre ragionato di partita in partita. Abbiamo sempre avuto un buon margine sulle seconde e, se siamo arrivati a questa sfida con 7 punti di vantaggio, vuol dire che il nostro è stato un campionato di continuità. Magari all’inizio abbiamo fatto meglio degli altri per accumulare questo vantaggio, per poi rimanere più o meno sulla falsa riga degli avversari che in una settimana ci hanno rosicchiato qualcosa. In questo momento non dobbiamo guardare la classifica, ma prepararci bene per la sfida al Catanzaro».
Il discorso si è poi spostato più approfonditamente sull’incontro: «Sarà una partita importante perché stiamo andando verso la fine del campionato e quindi i punti valgono doppio. Lo sappiamo noi e lo sanno anche loro. Mi aspetto un Catanzaro che farà di tutto per provare a batterci e credo che loro giocheranno come hanno fatto nelle ultime partite. Con le loro idee, i loro concetti ed il modulo che hanno utilizzato frequentemente nel recente passato. Noi dobbiamo sicuramente essere consci che sarà una gara molto dura e molto fisica, ma ci arriviamo con la consapevolezza di tutto quello che è stato fatto nel percorso di un anno e con la voglia di dare continuità a questo percorso».
Il mister dei biancorossi non vuol sentir parlare di gestione della gara: «Le partite sono lunghe e all’interno di esse si giocano delle mini partite. Il Bari deve però avere l’atteggiamento e lo spirito giusti. Non dobbiamo snaturare quello che è il nostro modo di pensare e di giocare. Poi è chiaro che non dovremo concedere possibilità all’avversario di farci male ed essere bravi a gestire tutti i momenti differenti del match. Ogni partita è diversa, ma so di avere un gruppo di giocatori abituati a giocare partite di questo genere. Partite tirate sotto l’aspetto mentale, quello agonistico e quello fisico. Sappiamo bene quale sia l’importanza di questa partita ed il valore dell’avversario. C’è una cosa alla quale tengo in maniera particolare e cioè non dobbiamo sbagliare l’atteggiamento».
A chi gli ha chiesto della formazione, il genovese ha parlato di alcuni singoli: «Paponi e Botta? In queste partite conta molto più la testa che non le gambe, quindi credo che entrambi siano quasi pronti per giocare dall’inizio. Poi faremo come sempre delle valutazioni perché a volte decidi di far giocare qualcuno o di tenerti qualcuno in panchina perché ti può servire per cambiare magari la partita in corso. I ragazzi stanno bene e questa settimana si sono allenati al meglio. Paponi lo fa già da un paio di settimane. Ha avuto un problema immediatamente dopo la sosta natalizia che l’ha costretto ad allenarsi meno e con grande precauzione, ma adesso sta dando continuità. Belli? Sta bene, non aveva nulla di che, ma ultimamente abbiamo deciso di tenerlo precauzionalmente a riposo per non rischiare di compromettere il futuro. Abbiamo però anche altre soluzioni da giocarci. Pucino? Non riusciremo a recuperarlo, però credo che per lui non si prevedano tempi lunghi di recupero».
L’ex Modena e Siena ha poi affrontato l’argomento relativo all’impiego di Galano e Botta e ha anche speso qualche parola per un avversario particolare: «Galano e Botta possono giocare tranquillamente insieme. Due giocatori che sanno giocare a calcio, anche se hanno caratteristiche diverse, può anche essere un vantaggio farli giocare insieme. Loro possono tranquillamente coesistere. Galano è in crescita e nell’ultima partita ha fatto bene. Poi è normale che da lui ci si aspetti sempre la stoccata vincente. Botta ha dimostrato di avercela. Cianci? L’ho allenato ed è un ragazzo che ho apprezzato per la sua qualità e per i suoi valori umani. Come avvenuto all’andata, per lui sarà una partita particolare, ma anche lui sta diventando uomo e non è più un ragazzino. Deve quindi cominciare ad abituarsi ad affrontare queste partite. Lo saluterò volentieri se ce ne sarà l’occasione».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione: «Nelle ultime tre partite siamo tornati ad essere una squadra di un certo tipo, che sta bene fisicamente e che ha riacquisito fiducia nonostante abbia giocato su campi difficili, anche per questioni meteorologiche. Abbiamo ritrovato un filo logico nel gioco e qualità nei giocatori offensivi e questo ti dà fiducia e consapevolezza. Dobbiamo avere grande rispetto dell’avversario, ma non paura».
Lascia un commento