Mignani: «Complimenti ai ragazzi, abbiamo avuto mentalità, pazienza e voglia di vincere. Antenucci? E’ un vero leader! Ora valuteremo il da farsi sul mercato…»


BARI – Nel post gara del match vinto per 2-0 dal Bari in casa contro il Potenza, sfida valevole per la seconda giornata del girone di ritorno del campionato di serie C, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita.

«Alla vigilia ero preoccupato perché pensavo che questa sarebbe stata una partita difficile – ha esordito l’allenatore del Bari – però devo veramente fare i complimenti ai ragazzi perché nell’ultimo periodo sono cresciuti sotto l’aspetto della mentalità, stanno bene fisicamente, corrono per tutta la gara e si aiutano reciprocamente. Fare nomi oggi sarebbe riduttivo. Siamo quindi contenti perché abbiamo fatto veramente una grande partita e mi è piaciuto molto anche il primo tempo».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio la serata vissuta al “San Nicola”: « Non era facile in quanto avevamo di fronte una squadra che ha fisicità e che si è piazzata con 11 giocatori sotto la linea della palla. Trovare spazio e soluzioni non era quindi facile, però abbiamo avuto pazienza e ci abbiamo messo anche della qualità. Poi magari non abbiamo creato tantissimo, ma le partite sono lunghe e durano 95 minuti. Siamo stati bravi a non subire mai delle ripartenze e poi, nel secondo tempo, per assurdo l’espulsione ci ha caricato ancora di più. Si vedeva che la squadra aveva voglia di vincere la partita con intelligenza. Ad inizio del secondo tempo abbiamo creato subito un paio di situazioni pericolose. Nonostante l’inferiorità numerica, per la seconda partita consecutiva abbiamo dimostrato una grande mentalità e questa è forse la cosa più importante. La mentalità e lo spirito di sacrificio ci può permettere di fare prestazioni come questa e di conseguenza di fare punti».

A chi gli ha il perché delle sue scelte dopo l’espulsione di Scavone, l’ex Modena e Siena ha cercato di spiegare il tutto in modo chiaro ed esaustivo: « Noi siamo abituati a giocare con quattro difensori, tre centrocampisti un trequartista e due punte. Ruben, il nostro trequartista, ha la libertà di andare un po’ dove gli pare ed ogni tanto ha anche dei compiti difensivi. Non era giusto, come ho fatto a Palermo, lasciare la squadra in quel modo, perlomeno all’inizio perché volevo capire se avessimo sofferto l’inferiorità numerica. Non volevo togliere Ruben e quindi gli ho chiesto di fare la mezzala. Lui può fare al meglio tutto, compreso la seconda punta o il play. Lui l’ha fatto con sacrificio e poi l’ho tolto. Non voleva, non lo vuole mai, e si arrabbia quando llo tolgo, ma sul 2-0 pensavo che avesse fatto più del suo compito e ho dovuto mettere un altro uomo. I ragazzi che stanno fuori e non giocano? Sanno che non è per demerito. Devo fare delle scelte e loro devono accettarle e credo che piano piano Lo stiano facendo».

Quanto ai singoli: «Antenucci? E’ un autentico leader Ad un certo punto abbiamo imbastito una ripartenza e Ricci si è portato dall’altra parte del campo e Mirco si è messo a fare il terzino! Quando hai giocatori con questa mentalità e questa disponibilità, per un allenatore è molto più semplice gestire il gruppo. Un giocatore che ha più curriculum e fa queste cose diventa inevitabilmente un esempio per tutti gli altri. Cheddira? Il Potenza era stato molto compatto nel primo tempo e ho deciso di farlo entrare perché sapevo che probabilmente, col passare dei minuti, si potessero aprire un pochino più di spazi e la sua caratteristica è proprio quella di attaccarli e di andare in velocità a dare fastidio. L’ha fatto bene, a conferma del fatto che, come tanti, meriterebbe sempre di giocare. E’ entrato con la voglia giusta e non avevo dubbi sotto questo aspetto. Gli vanno fatti i complimenti perché non stava giocando molto in questo periodo. Quando è entrato si è fatto sempre trovare pronto ed ha assicurato il suo contributo».

Secondo il 49enne di Genova in questo momento bisogna andare con i piedi di piombo: « Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio. Non possono nascondere di essere contento in generale del percorso fatto fin qui e della crescita che la squadra ha avuto nell’ultimo periodo. Basta però poco che il vento giri da un’altra parte. Ultimamente sembra che le cose siano un pochino più semplice, ma di semplice non c’è mai nulla. Spero che il risultato delle nostre prestazioni sia frutto del lavoro e della applicazione dei ragazzi perché, se così fosse, vorrebbe dire che abbiamo imboccato la strada giusta. Darci un voto? Il campionato è talmente tanto lungo…!».

Il ligure ha anche avuto modo di analizzare il campionato nel suo complesso: « Andiamo davanti per la nostra strada. Abbiamo affrontato tutte le squadre del girone e in questo momento il Monopoli e l’Avellino sembrano quelle che stanno dando più continuità. Io continuo a non guardare la classifica e a guardare solo l’avversario di turno. Dobbiamo preparare ogni partita al meglio e cercare di fare più punti possibili. Spero che la gente che viene a vederci e che ci segue apprezzi l’impegno e la voglia di dare il massimo. Quello che i tifosi chiamano “sudare la maglietta”, e io credo che ragazzi lo stiano facendo dal primo giorno

Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sul mercato: «Il direttore è molto attento a tutto. Nelle squadre ci sono degli equilibri e dei fattori che ogni tanto si devono cambiare ed ogni tanto è bene non toccare, per cui con molta calma faremo le valutazioni col direttore e con la società. Del resto, il mercato dura un mese. Mi dispiacerebbe che qualcuno non fosse contento e chiedesse di andar via perché quello che abbiamo creato fino ad oggi va condiviso tra tutti. Il calcio è però anche questo».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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