Mignani: «A Palermo sarà una bella partita tra due squadre blasonate. Siamo spensierati, ma abbiamo fame e siamo in crescita. Il mercato? Faremo le nostre valutazioni…»


BARI – In vista della gara di Palermo, in programma domenica alle ore 14:30, Michele Mignani ha incontrato i giornalisti per la consueta analisi pre partita. Nella solita conferenza stampa tenutasi nella sala “Gianluca Guido” dello stadio “San Nicola”, queste sono state le prime parole pronunciate dal genovese: «Il Palermo è una squadra forte dal punto di vista individuale e collettivo, costruita per vincere il campionato e composta da giocatori molto importanti per la serie C. Sarà una bella partita tra due squadre che hanno una storia ed un blasone. A prescindere però dall’avversario, dobbiamo andare avanti, senza timori reverenziali, pensare a noi e badare a fare punti. C’è da fare questo sforzo per cercare di arrivare alle feste nel miglior modo possibile. In questa settimana abbiamo lavorato bene e andremo là con il nostro spirito, con le nostre certezze e consapevolezze. L’errore più grosso che potremmo commettere sarebbe quello di crederci bravi perché ogni domenica ci sarà un’insidia da superare».

Stimolato da chi gli ha chiesto cosa significherebbe vincere in terra siciliana, il 49enne di Genova ha predicato prudenza: «Penso che una eventuale vittoria potrebbe darci ulteriore consapevolezza. C’è però da giocare la partita. Mancano ancora 20 gare fino alla fine e il girone di ritorno sarà un’altra storia. Fare punti risulterà più difficile e non dobbiamo trascurare che le nostre concorrenti potrebbero anche rinforzarsi in sede di mercato. Non penso quindi al futuro bensì alle prossime due partite».

L’allenatore del Bari ha ammesso che la sua squadra appaia in questo momento più distesa mentalmente: «La spensieratezza è una caratteristica che, sotto certi aspetti, ci deve sempre contraddistinguere. Se una squadra avverte più tensione ed ansia ed ha più pensieri nella testa, probabilmente rende meno. Insieme alla spensieratezza ci deve però essere tanta attenzione, concentrazione, fame e voglia di vincere ogni duello perché, soprattutto in questo campionato, a volte il tatticismo passa in secondo piano. Se questa sia una partita che si può gestire in maniera diversa? A questo punto del campionato, non mi piace parlare di gestire. Io pretendo sempre tanta personalità e che la squadra giochi in casa e in trasferta, a prescindere che l’avversario sia forte o meno, con personalità e voglia di fare la partita».

Il discorso si è poi spostato sui margini di miglioramento che si possono ancora pretendere: «Sono straconvinto, e lo dico da tempo, che possiamo fare di più. Ma non mi riferisco tanto alla classifica, quanto alle prestazioni. Vorrei che si prendessero meno gol, anche se poi in campo ci sono sempre gli avversari. Vorrei che la squadra sbagliasse meno in alcune situazioni ed in alcuni momenti della gara. Io vedo la squadra in crescita, è consapevole e, rispetto all’inizio del campionato, cominciamo a gestire meglio alcuni frangenti della partita. Tutto quello che è successo fino a ieri ti deve rafforzare, ma bisogna buttare tutto alle spalle e pensare al futuro perché ogni partita è sempre una vetta da scalare, anche perché le altre squadre, quando affrontano il Bari, hanno sempre uno spirito diverso e danno fondo al massimo delle loro potenzialità».

Il mister dei biancorossi ha approfittato anche per elogiare l’impegno e l’abnegazione di chi al momento non parte titolare: «In tutte le settimane, in quelli che giocano meno percepisco un pizzico di rabbia e di voglia di dimostrarmi che meritano di giocare. Questo per me è un segnale positivo perché alza tantissimo il livello dell’allenamento e la competitività nel gruppo. Abbiamo la fortuna di avere in rosa tanti giocatori potenzialmente titolari e questa è una situazione che va accettata. L’allenatore deve fare delle scelte, valutando le tante alternative, che possono anche essere di livello superiore rispetto a quelli che in questo momento stanno giocando».

Quanto al rientro di Di Cesare: «Fa molto piacere che Valerio sia tornato a muoversi sul campo. Ci è mancato! E’ il nostro capitano ed è un punto di riferimento nello spogliatoio, sia per me che per i compagni. Incrociando le dita, speriamo veramente che il suo percorso di rientro sia veloce e sia imminente».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione riguardante il mercato: «Non saranno una partita o due partite a far cambiare l’idea che ci siamo fatti sul nostro organico. Adesso siamo concentrati solo ed esclusivamente sulle prossime due partite. Poi, con calma, faremo delle valutazioni con la società e con il direttore che sicuramente è più attento di me».






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