GdS – Parla Brienza: “Il ritorno conta di più, siamo sulla buona strada. Io capitano? Bella sorpresa, il futuro…”

Cosi il numero 20 biancorosso sul momento del Bari e non solo


Franco Brienza, attaccante del Bari
Franco Brienza, attaccante del Bari

Intervistato dai colleghi de ‘La Gazzetta dello Sport’, Franco Brienza fa il punto sui biancorossi in vista della ripresa del campionato contro il Cittadella. Adesso per il Bari viene il bello, spesso le ultime 21 giornate sono decisive per le sorti della cadetteria: “Il girone di ritorno conta di più. Logico, chi ha incamerato più punti nella prima fase del campionato, ha un margine di errore più ampio. Tutta un’altra storia per chi, come noi, deve rincorrere. Siamo obbligati a sbagliare meno possibile”.

Ecco il suo parere sul mercato. “A gennaio – si legge – tutti cercano di migliorarsi. Ma non è detto che chi compra di più, stia meglio di prima. Parliamoci chiaro: girano pochi soldi, almeno in B. Bisogna approfittare dell’occasione giusta, coglierla al volo magari negli ultimi giorni. Morleo e Parigini? È un amico Archimede, era con me a Bologna. È molto motivato, ci garantirà spinta sulla fascia sinistra. Nel campionato cadetto può fare la differenza. Chiaro, avendo giocato poco nelle ultime due stagioni, avrà bisogno di ritrovare il ritmo partita. Credo che la continuità manchi anche a Parigini. È giovane, ha gamba. Ha tutto per far bene in un 4-3-3”.

Sulla squadra: “Siamo sulla buona strada. Se migliorassimo in alcune cose, potremmo guadagnare qualche posizione in classifica. L’ideale sarebbe fare un filotto di vittorie. Riaccenderemmo la piazza. Giocare al San Nicola davanti a 40.000 persone diventerebbe un fattore determinante sul rettilineo d’arrivo. Cittadella? Ci rovinò l’esordio stagionale al San Nicola. Comunque, vinse meritatamente. Non giocai, ma c’entra poco. Ognuno di noi deve essere pervaso dal desiderio di rivalsa. E’ un match da affrontare con orgoglio, nonché con la giusta dose di rabbia”.

Battuta finale sul suo futuro: “Da qualche anno mi sono abituato a tirare una linea, alla fine del campionato. E ogni volta decido il mio futuro. Risentiamoci a bocce ferme, a giugno. Io capitano? È stata una bella sorpresa. Anche perché nella mia lunga carriera mi era capitato di rado: una, due volte al massimo. Diciamo che l’effetto è piacevole, pur se passeggero. Quando Moras tornerà a disposizione, gli ripasserò le consegne”.






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