Di Cesare: «Contro la Ternana è importante, ma non determinante. Dopo Foggia ci siamo parlati…»


BARI – Alla vigilia della partita di cartello contro la Ternana, a confrontarsi con i giornalisti in conferenza stampa è stato Valerio Di Cesare. il difensore del Bari ha iniziato analizzando l’ultimo match: «A Potenza abbiamo fatto una gran partita, abbiamo giocato bene e secondo me siamo stati bravi sotto l’aspetto agonistico consapevoli che l’avversario ci avrebbe potuto mettere in difficoltà. Stiamo migliorando partita dopo partita e domani affronteremo una gara molto difficile e importante. Non la definirei però determinante. L’anno scorso non siamo partiti bene e ci siamo ritrovati subito a rincorrere. Quest’anno invece siamo arrivati all’undicesima giornata e siamo lì, attaccati alla vetta. E’ normale che vincere ci darebbe uno slancio in più però è ancora veramente troppo presto perché , ad esempio, se vinci questa e poi perdi a Caserta, non hai fatto nulla. I campioni non si vincono imponendosi nelle partita come quella di domani, ma soprattutto raccogliendo punti contro le squadre piccole, quando vai fuori casa e trovi campi brutti e devi comunque fare sempre risultato. Esattamente come ha fatto lo scorso anno la Reggina che portava sempre a casa il risultato anche quando non giocava bene».

Contro la capolista non sarà una passeggiata e il capitano biancorosso ne è ben consapevole: «Loro sono momentaneamente avanti ed hanno una partita in più. Vincere vorrebbe dire per noi fare un bel salto, ma non tanto per la classifica, quanto per dare continuità. Soprattutto dal punto di vista delle prestazioni. Ed è quello che stiamo facendo dall’inizio, eccetto in occasione della partita a Foggia. Sappiamo che gli umbri hanno un attacco molto forte, composto da gente come Ferrante e Furlan, ma non direi che dovrà essere brava solo la nostra difesa. Questa dovrà essere una prova di squadra perché sappiamo che ci possono mettere in difficoltà. Sono molto bravi e hanno tante alternative, ma noi ce la giocheremo alla grande. Dobbiamo stare attenti perché hanno forti individualità e sono bravi nell’uno contro uno. Sicuramente ne verrà fuori una bella sfida. Già ad inizio campionato, parlando con i compagni, avevo detto che la Ternana era una grande squadra, anche perché quest’anno hanno inserito 5-6 giocatori di categoria superiore. Non so se sono più forti della Reggina dello scorso campionato. A livello di nomi, forse si, ma la Reggina  mi dava l’impressione di fare della compattezza la sua forza».

Quanto alla sua attuale posizione in campo, l’ex Parma è convinto di non trovare alcuna difficoltà: «In passato ho già giocato a 3, col ruolo di centrale di sinistra, e mi sono trovato sempre bene. Nelle prime partite forse ho fatto un po’ di fatica perché era da parecchio che non rivestivo quel ruolo. Per me non è che cambi molto al centro o a sinistra. Il mister? Lavora molto su ogni aspetto. A noi difensori chiede di stare corti in quanto vuole recuperare palla nelle zone alte del campo per poi arrivare prima nell’area avversaria. Lo stiamo facendo bene e stiamo migliorando, sebbene dobbiamo insistere ancora tanto. Lui vuole anche che l’azione parta da dietro e quindi noi difensori, oltre a saper difendere, dobbiamo sempre essere bravi a far ripartire l’azione. Come procede la sua gestione a distanza in questo momento? Anche stamattina abbiamo fatto un collegamento con lui e ci ha dato delle indicazioni. Vedo che sta bene ed è normale che, rinchiuso nella sua stanza, vorrebbe spaccare tutto come un leone in gabbia».

A chi gli ha chiesto se il Bari attuale sia più forte di quello dell’anno scorso, il 37enne romano ha fornito una sua chiave di lettura: «Allora abbiamo inizialmente sostituito l’allenatore e abbiamo perso del tempo dovendo cambiare gioco e buttando via praticamente i primi due-tre mesi di lavoro. Quest’anno abbiamo invece lavorato tantissimo sin dall’inizio col mister. È vero che tanti giocatori sono arrivati forse un pochino tardi, ma io sono molto fiducioso perché vedo ogni giorno quanto lavoriamo e come stiamo progredendo sempre più. Abbiamo anche ampi margini di miglioramento. Secondo me possiamo fare ancora meglio e dobbiamo continuare così. Sicuramente siamo partiti meglio, ma vedremo a fine campionato cosa accadrà. Nel calcio contano i risultati. Solo se alla fine dovessimo riuscire a vincere, avremmo dimostrato di essere stati più bravi dello scorso anno».

Il numero #6 dei galletti, dopo la sconfitta di Foggia, ha avuto uno sfogo che ha voluto ora spiegare meglio con maggiore lucidità e calma: «A fine gara non ero arrabbiato, ma deluso. In quella conferenza stampa non ho detto che qualcuno, ma tutti quanti forse non avevano capito bene quale campionato ci aspetti. Me per primo. Rispetto al derby, non è cambiato granché. Il mattino dopo ci siamo parlati, consapevoli di non aver fatto le cose bene il giorno prima e di avere praticamente buttato via tre punti fondamentali. Una squadra con le nostre qualità, deve andare lì e imporre il proprio gioco. Non dobbiamo assolutamente più perdere perchè sappiamo dove vogliamo arrivare».

In chiusura Di Cesare ha parlato un pochino di sé: «I record personali non mi interessano proprio. Sono scesa in serie D non per inseguire obiettivi personali, bensì per riuscire a portare insieme ai miei compagni il Bari in serie B. L’anno scorso siamo stati ad un passo dal sogno e non ci siamo riusciti. Quest’anno è fondamentale per noi centrare invece la promozione. Io sto bene e sinceramente non sento il peso dei miei 37 anni. Mi diverto, sto bene e continuo, senza pensare a quando smetterò».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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