BARI – Alla vigilia della sfida contro la Cavese, l’allenatore del Bari è intervenuto poco fa in conferenza stampa.
«La squadra non riesce a vincere in casa – ha esordito Vincenzo Vivarini – dobbiamo sicuramente invertire questo trend e far diventare assolutamente il nostro stadio la nostra forza. Ci sono ora due impegni in casa e tutti vogliono vincere, compresi io, la squadra e i tifosi. In questo momento bisogna però avere calma, tranquillità e lavorare tantissimo. Dobbiamo crescere come squadra, sapere cosa fare in campo e vincere».
Il tecnico ha poi parlato degli ultimi giorni trascorsi col gruppo: «Questa settimana abbiamo fatto un bel lavoro. La squadra mi piace perché ci mette serietà, ma deve acquisire convinzione, mentalità vincente, soprattutto in casa. Dobbiamo arrivare a fare le cose in campo con naturalezza e con grande decisione e velocità. Sul non possesso si ottengono risultati più velocemente. Già da ieri ho visto maggiore disinvoltura nella fase difensiva e questa è una cosa molto positiva. Sul possesso di palla bisogna invece aspettare un po’ più di tempo. C’è da lavorare molto per ottenere ciò che abbiamo in mente e cioè la velocità e l’avere punti di riferimento ben precisi. Stiamo cercando anche di trovare l’assetto giusto e di razionalizzare al meglio le qualità individuali di ciascuno, anche in funzione del modulo. Il bel gioco? C’è da spettare ancora. La classifica è quella che è e ci aspettano delle gare contro avversari importanti. E’ quindi fondamentale fare risultato, lasciare da parte i fronzoli e badare al sodo».
L’ex Ascoli ha poi inquadrato la situazione del gruppo dal punto di vista fisico ed ha discusso delle possibili scelte per domani: «Voglio meno timidezza e maggiore aggressività e intensità. Domani giocherà chi è più in condizione. Abbiamo elementi ancora in difficoltà fisicamente e altri che stanno meglio. Le scelte terranno conto anche di questo per non accentuare i problemi che già ci sono. In generale questa è una squadra che secondo me può giocare anche con tre attaccanti o con due attaccanti e un trequartista. Tutte le soluzioni si possono attuare, ma solo una volta raggiunto il giusto equilibrio. Quanto ai singoli, Floriano ha avuto problemi ultimamente ad entrambe le caviglie, mentre Scavone ha accusato un problema all’anca, ma è rientrato ed è convocabile. Frattali sta recuperando, ma ha ancora qualche difficoltà a calciare. Schiavone? E’ tornato ad allenarsi ma non so la sua tenuta. Bisogna sfruttarlo al meglio anche perché non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. Awua? E’ un ragazzo molto interessante, con grande intensità e corsa. E’ chiaro che sto lavorando molto sotto l’aspetto tattico e tecnico e lui, da questi punti di vista, è un po’ più indietro rispetto agli altri. I cinque cambi a disposizione ci permettono di avere tante soluzioni anche in corso. Con lo staff medico stiamo cercando le soluzioni migliori. Con che modulo giocheremo contro la Cavese? Ne abbiamo provati diversi, ma in questo momento credo che la squadra abbia bisogno di certezze e di consolidare l’equilibrio. Bisogna quindi essere cauti ai cambiamenti».
I biancorossi stanno facendo bene in trasferta e sono ancora a secco in casa, dove hanno ottenuto soltanto due pareggi ed una sconfitta. A tal riguardo, questa è la chiave di lettura del 53enne abruzzese: «Il “San Nicola” deve essere il nostro punto di forza, dobbiamo fare blocco unico e sfruttare al meglio la carica dei nostri tifosi. Questo è un campionato difficile anche per chi si chiama Bari. Ci vuole unità, compattezza e ritrovare in casa la convinzione di fare bene. Ne abbiamo parlato a lungo in settimana nello spogliatoio. Sono qui da poco tempo e non possiamo ancora parlare di fare risultato con un gioco di squadra e con l’organizzazione. Devo invece fare al momento leva sull’aspetto motivazionale e sulla convinzione di affrontare gli avversari in casa con le buone o le cattive. Si può vincere anche in modo sporco e sono proprio queste vittorie a fare alla fine la differenza».
A chi gli ha chiesto un parere sulla scorsa gestione tecnica, Vivarini ha infine risposto col solito equilibrio: «Ogni allenatore ha il suo credo e quindi anche io ho la mia idea di calcio. Voi sapete ciò che ha fatto il Bari prima del mio arrivo. Si è lavorato e si è perso alcuni punti per strada facendo il possibile. Ora bisogna ripartire dall'”ABC” e dai concetti base. Nel più breve tempo possibile bisogna trovare la quadratura del cerchio secondo le mie idee, anche in vista di un mese che si preannuncia impegnativo. Se mi aspettavo di trovare questa situazione al mio arrivo? Non sono mai subentrato in corso su una panchina. Ero però preparato a pensare che chi mi chiamasse avesse dei problemi. Mi aspettavo però anche di peggio. In una squadra sono importanti i leader perché devono dare maggiori capacità a chi ha difficoltà a venire fuori. Qui ho trovato dei leader silenziosi, che danno l’esempio senza gridare troppo, prendendo le proprie responsabilità».
anche se di “fronzoli” nelle ultime stagioni non ne abbiamo visto neanche l’ombra …
Si giocherà ancora con il3 5 2 secondo me
Per me è meglio il 4-3-3
#spaccamgucul#