E’ stato sicuramente il protagonista della gara contro la Sicula Leonzio e con le sue parate ha permesso al Bari nel secondo tempo di reggere l’offensiva isolana. Pierluigi Frattali al termine del match è evidentemente soddisfatto soprattutto per il risultato finale. «Io sono qui per parare e quindi ho fatto solo il mio dovere – ha commentato ai microfoni di Radio Bari con un pizzico di modestia – siamo contenti perché non è facile venire a giocare in questi campi così piccoli e non belli, al cospetto di una squadra aggressiva, che contro il Bari fa la partita della vita. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, perché quello che siamo riusciti ad ottenere con le unghie e con i denti è una bella vittoria».
Su quale sia stato il suo intervento più difficile, l’estremo difensore dei galletti non ha dubbi: «Certamente il primo e cioè quel tiro di sinistro (di Sabatino n.d.r.) al volo in controtempo. E’ stata una parata impegnativa perché stavo andando verso destra e lui è stato bravissimo a tirare rasoterra sul secondo palo. Sono stato bravo e fortunato a prenderla».
Il numero uno biancorosso non è stato solo bravo tra i pali, ma ha anche praticamente servito un assist a D’Ursi, con un suo rinvio lunghissimo, in occasione del raddoppio: «Ogni tanto mi piace cercare la punta. Era successo qualche volta a Parma. In questo caso è stata una precisa richiesta da parte di Simone (Simeri n.d.r.) che voleva una palla tesa. La preferisce così in quanto riesce meglio a colpirla rispetto a quando rinvio a campanile e i difensori avversari sono avvantaggiati. Ho anche avuto la mia dose di fortuna, c’è da dirlo (ride n.d.r.) e non posso sperare che questa soluzione riesca sempre così bene. Sono anche stati bravi Simeri e D’Ursi a crederci ed è quindi stato merito loro, non mio».
A chi mette un po’ sotto accusa la retroguardia barese, rea di aver commesso qualche errore, il 33enne romano non le manda a dire: «La difesa è stata concentratissima, poi è normale che quando gli avversari schierano 4 o 5 punte, possa capitare qualche palla sporca, qualche cross e qualche occasione. Io devo essere sempre concentrato perché posso fare anche solo una parata a partita, ma deve essere decisiva. Il portiere di una grande squadra deve essere così. L’importante era comunque vincere e partire col piede giusto. Siamo una squadra nuova e c’è bisogno di avere tempo per lavorare perché abbiamo cambiato tantissimi giocatori e non è facile. E’ importante fare punti anche in questo modo perché sono convinto che poi arriverà anche il bel gioco».
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