Quello che sta per volgere al termine è stato un anno intenso per le sorti del Bari, dentro e fuori dal campo. Tre allenatori diversi (Camplone, Stellone, Colantuono), due direttori sportivi (Zamfir, Sogliano), due presidenti (Paparesta e Giancaspro): quanto basta per avere un’idea dei grandi cambiamenti verificatisi in 12 mesi. Un 2016 di playoff persi (col Novara, 3-4), partite al cardiopalma (Brescia-Bari 2-3, Salernitana-Bari 3-4, Livorno-Bari 1-2), vittorie larghe (Bari-Trapani 3-0, Bari-Ternana 4-0, Bari-Pro Vercelli 6-2), rimonte (l’ultimo Bari-Avellino 2-1, Novara-Bari 1-2) ed altre delusioni cocenti (Bari-Benevento 0-4, Bari-Trapani 1-2). Senza dimenticare i due loghi (dall’inedito dell’era Paparesta al ritorno del tradizionale galletto) o magari le giocate ed i gol dei vari Dezi, Rosina, Brienza o Maniero.
Ecco la cronistoria, mese per mese, delle vicende del Bari Calcio:
GENNAIO – Anno nuovo, cambio tecnico. Via Nicola, dentro Camplone: l’obiettivo è quello di tornare ad insediare Cagliari e Crotone, sole in vetta alla classifica. Il Bari è sesto con 35 punti. Si parte con un pareggio esterno contro lo Spezia (gol annullato a Boateng), seguono poi la vittoria col Vicenza (2-1) e la sconfitta di Pescara (3-1). Dal mercato arrivano Lazzari, Dezi, Jakimovski, Cissokho, Minala e Tutino. Via Sabelli, Porcari, Ligi (rientrato dall’Avellino, va a Vicenza), Camara, Caturano e Salviato. Da circa un mese Giancaspro è entrato in società in qualità di socio di minoranza, il presidente è Paparesta.
FEBBRAIO – Mese nero dal punto di vista dei risultati, il Bari finisce addirittura fuori dalla zona playoff. Alla clamorosa sconfitta interna contro il Crotone (2-3 nel finale, fatali indecisioni di Guarna e Donkor), seguono i pareggi con Avellino (1-1) e Latina (0-0, in panca c’è Dicara). Il ko di Lanciano (1-0) genera malumori. Nel frattempo inizia a mettersi in evidenza Alessandro Micai, giovane classe 1993: ex secondo di Guarna (era addirittura il terzo portiere nel 2014/15, prima di lui anche Donnarumma), si toglie lo sfizio di parare un rigore a Castaldo nella sfida del ‘Partenio’. E diventa titolare inamovibile.
MARZO – A differenza del precedente, quello di Marzo è invece un mese d’oro per il Bari: soltanto una sconfitta (contro l’Entella, 2-0 a Chiavari) a fronte di quattro vittorie. Goleade contro Ternana (4-0) e Pro Vercelli (6-2), rimonta a Novara (da 1-0 al 1-2) e consacrazione a Salerno al termine di una partita pirotecnica (3-4). All’Arechi è spettacolo anche sugli spalti per via del gemellaggio, presenti circa tremila baresi. Galletti terzi in classifica.
APRILE – Circa trentamila spettatori affollano il ‘San Nicola’ per la sfida contro il Cesena (0-0), in Tribuna Est campeggia una bandiera malese. Il motivo è presto reso noto: Dato’AhmadNoordin, uomo d’affari proveniente dalla Malesia, sembra prossimo a rilevare il pacchetto di maggioranza della FC Bari 1908. ‘SalamatDato’’ è lo striscione con cui la Curva Nord lo accoglie. Accompagnato dall’avvocato Grazia Iannarelli, viene presentato alla stampa presso l’ex Palazzo della Provincia. Viene firmato un preliminare. Promette grandi traguardi in 5 anni ed assiste alle sfide contro Como, Ascolie Modena: 2 vittorie ed 1 pareggio, quello contro la formazione di Bergodi fa precipitare il Bari al quinto posto in classifica. Esaltante la vittoria di Livorno (1-2, Lazzari allo scadere), meno il pareggio di Perugia (0-0). Si fanno largo il Pescara di Oddo ed il Trapani di Cosmi.
MAGGIO –Altro mese amaro, fatale per le ambizioni del Bari. Dopo aver visto il Cagliari festeggiare in Puglia un meritato ritorno in A (0-3), i biancorossi si riscattano a Brescia (2-3), centrano i playoff e si giocano il quarto posto per le semifinali col Trapani. Le cose vanno male (1-2, non basta Maniero), ma il peggio arriva col Novara: sotto di 3 gol, lo stadio smette di incitare Rosina e compagni per protesta. C’è poi una clamorosa rimonta e tutta la squadra, assieme a pubblico e presidente, impazzisce di gioia. L’euforia collettiva non basta, il Novara fa un altro gol e chiude i conti. Il Bari resta in B, si sollevano le prime perplessità suNoordin.
GIUGNO – Rapporti non idilliaci tra Gianluca Paparesta e Cosmo Antonio Giancaspro, in precedenza ‘duelli’ a suon di comunicati. La piazza s’interroga sul futuro e chiede chiarezza. Si susseguono assemblee di soci, quella definitiva ha luogo tra il 22 ed il 23 giugno: si defila Dato’ Noordin Ahmad, Paparesta non ricapitalizza. Diventa amministratore unico e nuovo presidente della FC Bari 1908 l’ormai ex socio di minoranza Cosmo Antonio Giancaspro, che fa fronte anche alle successive scadenze (stipendi, iscrizione al campionato). L’ex arbitro internazionale, comunque, mantiene una piccolissima percentuale di quote societarie (meno dell’1%).
LUGLIO/AGOSTO – Inizia la nuova era Giancaspro ed il Bari cambia faccia, in tutti i sensi. Non riconfermati Camplone e Zamfir, arrivano Roberto Stellone e Sean Sogliano rispettivamente come nuovo allenatore e direttore sportivo. Nuovo quindi il logo (ritorna il tradizionale galletto), l’abbigliamento sportivo passa dalla Nike alla Umbro. Tante partenze e mancate riconferme (Guarna, Rosina, Defendi e Dezi su tutti), moltissimi volti nuovi: il primo è quello di VangelisMoras, centrale difensivo greco ed ex capitano del Verona. Ritornano Sabelli e Fedato, torna dall’Atalanta per il terzo anno di fila De Luca. Tra i giovani in ritiro a Bedollo si mette in evidenza Castrovilli. La stagione parte ufficialmente con la vittoria sul Cosenza (1-0) e la sfortunata sconfitta di Palermo in Coppa Italia (1-0, gol di Chochev al 121’). Avvio negativo in campionato (1-2 contro il Cittadella), chiudono il mercato gli arrivi di Brienza, Fedele e Capradossi. Si riveleranno importanti.
SETTEMBRE – La squadra di Stellone sembra inizi ad ingranare. Giunge una vittoria last minute a Perugia (0-1), seguita dal pareggio di Vicenza (0-0) e dalla vittoria interna contro il Cesena (2-1, doppietta Maniero). Quindi il pareggio contro la Ternana nel turno infrasettimanale (0-0). Lascia perplessi il pesante 0-4 rimediato contro il Benevento, a Brescia il Bari fa la partita ma raccoglie soltanto un punto (1-1). Tiene banco il discorso relativo all’alternanza tra i pali fra Micai ed Ichazo.
OTTOBRE – Biancorossi a due facce. Bene in casa (vittorie contro Trapani e Pro Vercelli, pareggio con l’Entella), male in trasferta: brutte sconfitte con Frosinone (3-1, inutile il gol di Daprelà) e Novara (1-0). Si richiede una maggiore continuità di risultati.
NOVEMBRE –Parte male il mese di novembre. Per il Bari e soprattutto per Roberto Stellone: costa cara la sconfitta rimediata a Latina (2-1), al suo posto arriva l’esperto Stefano Colantuono. Il nuovo tecnico ritorna in Serie B sei stagioni dopo l’Atalanta (2010/11, centrò la promozione). Sfortunata la prima gara contro lo Spezia (1-1) a causa di un goffo autogol di Fedele. Una settimana dopo il centrocampista svizzero si rifà e contribuisce alla vittoria sul Carpi (2-0) segnando il secondo gol del match. Sfortunata ed immeritata la sconfitta di Verona (1-0), i galletti hanno sfiorato il gol in più circostanze.
DICEMBRE – Un intero mese senza perdere, all’insegna della continuità. Al Bari non accadeva da aprile. Vittorie interne contro Salernitana ed Avellino (in rimonta, decide ancora Fedele), pareggi esterni contro Pisa ed Ascoli. Non c’è male al netto di infortuni e squalifiche, si è a ridosso della zona playoff. Termina in parità anche l’ultimo incontro dell’anno contro la Spal (1-1, reti su rigore di Maniero ed Antenucci).
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