Cornacchini, il biancorosso porta bene. A Bari per riscattare gli ultimi tormentati anni di C

Col Vicenza vinse la Coppa Italia nel 1997, con l'Ancona il campionato di D prima di arrivare ai vertici in Lega Pro. E non solo


Giovanni Cornacchini al Bari è un dato di fatto che si incrocia perfettamente con le casualità del destino. Tra colori fortunati e risultati soddisfacenti, stuzzicare le fantasie dei fedelissimi del galletto potrebbe essere meno complicato del previsto. Anche se la realtà si chiama Serie D.

SE IL BIANCOROSSO PORTA BENE… – Nato a Fano nel 1965, l’ormai prossimo tecnico dei galletti ha felicemente nel destino il biancorosso: tralasciando l’esperienza a Padova (1997-1999, da calciatore), ci sono stati solo successi e non di poco conto. Spiccano su tutti la Coppa Italia vinta da protagonista con la maglia del Vicenza (1996/97) e le promozioni in B con Piacenza (1990/91) e Perugia (1993/94), ma non da meno sono le esperienze alla guida di Città di Castello (condotto alla vittoria del campionato di Eccellenza nel 2008/09) e soprattutto Ancona. Con l’ormai nobile decaduta formazione dorica (è in Promozione) ha infatti ottenuto – dal 2014 al 2016 – la vittoria del campionato di Serie D, un 6° ed un 4° posto nei due successivi tornei di Lega Pro. Ora l’obiettivo è provare a lasciare il segno anche in Puglia.

MODULI E DETERMINAZIONE – Difficile dire di no davanti alla possibilità di mostrare le proprie qualità al ‘San Nicola’. C’è però da riportare entusiasmo in un ambiente depresso dalle ultime tormentate vicissitudini extra-campo. Come? Tra i moduli preferiti di Cornacchini c’è il 4-3-3, soluzione tattica che sarebbe sinonimo di continuità con la storia delle ultime stagioni del Bari e nonostante interpreti irrimediabilmente diversi. In D, prima dei moduli, conteranno corsa, grinta e grande forza di volontà. Un eventuale girone con Marche, Abruzzo e Molise potrebbe essere meno pericoloso sul piano dell’ordine pubblico, ma la qualità di alcune avversarie non sarà di poco conto. Su tutte quella del Cerignola, ma occhio anche alla neo promossa Bitonto. Sono le uniche due formazioni pugliesi che, con ogni probabilità, faranno compagnia ai galletti. Quindi il Matelica, compagine che bene si è distinta nell’ultimo biennio: da qui è passato anche Antonio Giulio Picci, bomber barese verace (e che ha mosso i primi passi nel mondo del calcio partendo proprio dalle giovanili biancorosse).

AMAREZZE E VOGLIA DI RISCATTO – Il tormentato presente delle ultime due stagioni è però da dimenticare. Ai nostri microfoni Cornacchini ha dichiarato: “Vorrei prima di tutto grande sintonia tra tutte le componenti”. Niente di più vero se ripensiamo a quanto accaduto con Gubbio (esonero dopo sole 5 gare ed 1 punto raccolto, stagione 2017/18) e soprattutto Viterbese. Coi gialloblù Cornacchini era partito bene nel 2016/17, la sua squadra si era perfino issata nelle posizioni altissime di classifica. Poi una serie di sconfitte a fine girone d’andata ne hanno scaturito un primo allontanamento, ma la seconda parentesi (un mese, dal 21 febbraio al 20 marzo, al posto di Pagliari) è andata anche peggio (ben 3 sconfitte ed appena 1 vittoria in 4 gare). La realtà Bari, dunque, è vista come sinonimo di rilancio e riscatto personale: mischiando questa voglia alla grande fame di calcio della piazza pugliese si può partire col piede giusto.






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

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