Come immortalare il momento attuale – e per certi versi dell’intero campionato – del Bari? Si riavvolga il nastro al minuto numero 67 del derby dello ‘Zaccheria‘. I biancorossi hanno la grande opportunità, con praterie apertissime in contropiede, di centrare il gol del raddoppio. Tello ha due soluzioni: servire Galano in avanti che è indisturbato (la più semplice e scontata), oppure aspettare un altro che si liberi sulla destra. Opta per la seconda, ma i piedi di Iocolano (con relativa conclusione) stroncano ogni pensiero stupendo.
PREGI E DIFETTI (CRONICI) – Vorrei ma non riesco, dunque. Così tutto il resto. A scanso di equivoci: il pareggio nel derby ed in un campo come quello dauno non è mai cosa da poco, soprattutto se lo affronti senza il supporto dei tuoi tifosi. Anche mister Grosso, di suo, ha preparato molto bene la partita da un punto di vista tattico. Bene i cambi (Floro Flores e Cissè, anche se tardivi) e soprattutto la fase difensiva: autogol di Gyomber a parte, i satanelli sono stati limitati a dovere. Ma non è bastato, ancora una volta, per centrare la tanto agognata svolta del campionato. Oggi come in passato. Aprile dolce dormire…e triste rimpiangere. Cosa? I tanti, troppi punti persi per strada nei turni precedenti e non necessariamente primaverili. Talvolta per demeriti caratteriali (poco coraggio e poca voglia di osare) e talvolta per limiti tecnici (sfortuna per qualche legno di troppo o semplicemente assenza dei cosiddetti ‘piedi buoni’, in tutti i reparti). Ogni volta che sembra possa aprirsi uno spiraglio interessante basta poco per richiuderlo del tutto.
DERBY POCO ROCK – Chi si aspettava un derby con le bollicine è rimasto deluso. Solo due gol, uno per parte, e nessuno che abbia brillato per spettacolarità. Il Foggia aveva ottenuto il vantaggio spingendo con gli esterni di centrocampo e soffocando la pressione della difesa barese, il Bari ha rimediato il pareggio ricordandosi dei limiti di Guarna, vecchia conoscenza tra i pali non troppo rimpianta. Un rinvio goffo il suo, troppo goffo per essere vero. Esattamente come col Crotone al ‘San Nicola’ nel 2016. Un colpo tremendo per gli uomini di Stroppa da un punto di vista psicologico. Così il secondo tempo è trascorso tra la paura di perdere e l’incapacità di pungere per davvero. Troppa foga e poca sostanza hanno prodotto un pari che non serve a molto. Il Bari vede allontanarsi anche il quarto posto, ma a cinque giornate dalla fine riesce quantomeno a confermare il distacco dalla 9^ classificata (6 punti).
GROSSO, UN SILENZIO CHE NON AIUTA – Se non è un caso, poco ci manca. Mister Grosso sceglie la via del silenzio, almeno nei confronti delle testate locali. Una decisione presa in comune accordo con la società: ma da cosa deriva? Qualunque sia la ragione il provvedimento pare rischioso in vista degli ultimi delicati impegni di calendario. E’ meglio aprirsi in modo diretto e con poche banalità che trincerarsi. Questo aspetto può essere più determinante di uno schema ben studiato in allenamento, di un cambio indovinato o di una lettura efficace di partita. Ieri Stroppa l’ha fatto per difendere proprio Guarna. Magari si può prendere esempio…
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