La paura di perdere una partita giocata con fervore e recuperarla solo nel recupero rende nel post gara l’umore di Alfredo Aglietti piuttosto controverso. Da un lato, l’allenatore dell’Ascoli può recriminare per non aver sbloccato prima il match pareggiato contro il Bari, dall’altro non può non prevalere in lui la soddisfazione di aver raddrizzato la situazione. “Commentare una sconfitta sarebbe stato veramente incredibile – afferma il mister bianconero in sala stampa – già sullo 0-0 l’umore non era dei migliori, figuriamoci dopo essere andati sotto a pochi minuti dalla fine. Siamo però contenti di aver recuperato il risultato. Peccato, perché oggi la squadra ha fatto una grande prestazione tirando in porta 21 volte al cospetto di un’unica conclusione del Bari che è una delle squadre più in forma del campionato. Non mi risulta che i nostri avversari abbiano sofferto così tanto nelle ultime partite, mentre noi non abbiamo rischiato praticamente nulla. Resta il rammarico di non essere riusciti a sbloccarla noi in quanto la gara avrebbe certamente avuto un andamento differente. Lo svantaggio? Non mi fa rabbia il gol preso su palla inattiva, ma l’aver sbagliato una ripartenza e aver regalato a loro una palla che poi ha portato al calcio d’angolo vincente“.
Quanto al rosso inflitto a Daprelà nel secondo tempo, che ha consentito ai suoi di giocare più di mezz’ora in superiorità numerica, il tecnico toscano è dell’avviso che l’episodio non sia stato decisivo nell’economia della sfida: “Non credo che l’espulsione abbia influito sulla gara. Forse nel primo tempo loro hanno avuto un po’ più di possesso palla, ma anche quando le squadre erano undici contro undici, siamo stati noi a creare le grosse da gol più importanti. Nella ripresa, poi, credo ci sia stata una sola squadra in campo e cioè l’Ascoli. Il Bari era alle corde e si è quindi rintanato nella propria metà campo sperando di portare a casa lo 0-0. Abbiamo sbagliato nel non avere più pazienza e nel non far girare più velocemente la palla sbagliando qualche passaggio di troppo. Cacia? Ha costruito qualche azione da solo e capita di non riuscire a finalizzare“.
L’analisi finale di Aglietti è piuttosto lucida e concreta e svela il suo ottimismo di base: “Preferisco aver guadagnato un pareggio così che una vittoria rubacchiata. Queste prestazioni rimangono e ti danno maggiore convinzione anche se resta la delusione di non aver ottenuto il successo“.
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