Durante la trasmissione ‘Il Calcio che ci Piace’, andata in onda questa sera su Radio Manbassa e condotta da Marcello Mancino coadiuvato da Domenico Brandonisio e Andrea Giotta, è intervenuto telefonicamente l’ex attaccante del Brescia Antonio Giulio Picci. Il centravanti ha parlato del suo ex club, in cui ha militato nella stagione 2012/2013 totalizzando 21 presenze e due gol: “Sono rimasto legatissimo alla maglia del Brescia, al mio arrivo la gente di lì mi ha accolto e mi ha trattato subito come se fossi uno del posto. Hanno visto un ragazzo che dava sempre l’anima quando veniva chiamato in causa e tutt’oggi ho tantissimi amici sia compagni di squadra che giocavano nella compagine bresciana che tifosi. Sono grato a questa città che mi ha permesso di calcare palcoscenici importanti, facendomi arrivare a giocarmi la serie A nei playoff contro il Livorno, e conoscere belle persone, ho solo ricordi bellissimi di questa società. Sono tifoso del Bari ma auguro anche al Brescia di tirarsi fuori dalle sabbie mobili, perché in questo momento è in una posizione di classifica delicata.”
Cosa ne pensi della stagione del Bari attuale?
“Giudico questo Bari come un bicchiere mezzo pieno, perché abbiamo una grande squadra ma i quattro attaccanti hanno segnato in totale solo cinque gol in trenta partite. Con un attacco dal punto di vista realizzativo così apatico, essere al quarto posto in classifica per me è quasi un miracolo sportivo, perché se non segnano i centravanti è difficile scalare la classifica. Senza i gol di Galano e Improta a quest’ora erano in zona playout, menomale che hanno fatto inizialmente quelle reti. Se guardiamo l’Empoli Caputo e Donnarumma hanno fatto insieme 25 gol e il Frosinone con Dionisi e Ciofani 18 gol, per questo si trovano in quella posizione in classifica. I biancorossi, quindi, li reputo inferiori alle squadre che stanno davanti e in questo momento sono in una posizione, ripeto, positiva. Dobbiamo tentare di piazzarci bene nella griglia playoff, perché l’Empoli è già in A e il secondo posto sarà occupato da Frosinone o Palermo.”
Parlaci del prossimo avversario dei biancorossi, il Brescia: chi bisogna temere di più fra le Rondinelle?
“Il Brescia è la squadra più giovane di tutta la serie B, ha un presidente ambizioso come Cellino che sappiamo quanti anni ha fatto di serie A alla guida del Cagliari. La formazione delle Rondinelle è composta da un centrocampista come Tonali che lo vuole mezza serie A, tra cui la Juventus. Da quel che so, però, ci saranno molti indisponibili tra infortuni, squalifiche e convocazioni nelle nazionali. Il pericolo numero uno sarà sempre lui: l’Airone Andrea Caracciolo, perché è un calciatore che a 37 anni riesce ancora a fare la differenza e mai nessuno ha segnato quanto lui nel club lombardo.“
Su Brienza e Caracciolo, che fanno le fortune rispettivamente di Bari e Brescia, l’ex attaccante del Gravina conclude così: “Noi siamo appoggiati su Franco Brienza, menomale che ce l’abbiamo. Non è lui che ci dovrebbe risolvere i problemi ma qualcun’altro. La stessa cosa vale per il Brescia, si affida a Caracciolo per risolvere le partite, nonostante la sua età avanzata, ma ripeto è in grado ancora di fare la differenza proprio come Brienza.“
Lascia un commento