BARI – Finalmente Liam Henderson. Il giocatore è approdato alla corte di Grosso solo lo scorso gennaio, ma sta convincendo tutti a suon di prestazioni convincenti e quasi da veterano. Così lo scozzese ripercorre i suoi inizi e le sue origini: “Appresi della possibilità di approdare a Bari lo scorso anno, dopo un certo periodo di prova eccomi qua. Sono contento per questa scelta, mi trovo anche in una bella città. Il mio stile come gli scozzesi di Trainspotting? Parliamo di un film molto popolare nel mio paese, c’è uno spirito tenace e combattivo. Molti giocatori hanno effettivamente questo stile di gioco e le differenze con l’Italia non mancano. Qui c’è molta più tattica con buona tecnica, in Scozia conta anche il fisico. Gli altri britannici del Bari? Li conosco poco, di sicuro il ricordo più recente vale per David Platt: è stato capitano della nazionale inglese ed anche dei galletti, è stato interessante notarlo dopo alcune ricerche. Questo è un grande club, con uno stadio tanto bello quanto affascinante. Numero 14? Scelta casuale”.
Focus sul rapporto con lo spogliatoio e sul recente passato: “Ciò che conta in questo momento è dare il 100% ogni giorno e ripagare la fiducia di squadra ed allenatore. Nello spogliatoio mi trovo più a mio agio con Kozak e Anderson, visto che anche loro parlano bene l’inglese. Tutti, comunque, mi hanno accolto a braccia aperte e c’è massima collaborazione. Brienza? E’ un giocatore fantastico, ha qualità fuori dal comune. Del resto parliamo di un atleta che ha fatto la Serie A ad alti livelli. Rodgers? Al Celtic mi ha insegnato molto pur avendo avuto poco spazio con lui. Presta molta attenzione ad ogni dettaglio”.
Questo il suo tempo libero nel capoluogo pugliese. E non solo: “Mi piace ascoltare musica, di tutti i tipi. La mia ragazza, i miei genitori ed i miei amici sono molti interessati a quanto accade qui a Bari. La mia è una famiglia di sportivi, di amanti del calcio. Mio fratello studia e gioca a calcio, mio padre è stato ex calciatore. Le mie prestazioni hanno per tutti loro una certa rilevanza. La gente di questa città è molto amichevole e passionale verso la squadra. Cibo e caffè? Buonissimi, naturalmente”.
Chiari gli obiettivi da perseguire a fine stagione, con calma e concentrazione: “La Serie A è certamente un sogno, ma ora come ora preferiamo rivolgere le nostre attenzioni sugli immediati impegni in campionato a partire dal Brescia. Meglio ragionare di partita in partita, il messaggio è chiaro per tutti. Pensiamo a dare il tutto e per tutto soprattutto in settimana, quindi durante gli allenamenti. Parola d’ordine? Volare basso e lavorare sodo”.
Il sogno ricorrente è quello di conquistare un posto nella nazionale scozzese. E di giocatori come Brienza al giovane Henderson sembra di averne già visti: “Un giocatore simile alle sue caratteristiche che ha un approccio identico alle partite è sicuramente Scott Brown. Un professionista esemplare, un trascinatore geniale. Un modello da seguire per me? Sicuramente Gerrard, è il mio idolo per caratteristiche e carriera. Ma per arrivare ai suoi livelli ci vorrà ancora un bel po’. Ora come ora mi piacerebbe entrare a far parte della nazionale scozzese. E magari attirare su di me le attenzioni del ct McLeish. Lo aspetto al ‘San Nicola’…”.
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