Liam Henderson è sicuramente tra le rivelazioni del Bari in questo girone di ritorno. Un inizio coi fiocchi, per l’ex Celtic, a suon di grinta, temperamento e, ripensando a Terni, gol ed assist. Che pensare del suo approccio alla nuova realtà italiana e come è stato possibile portarlo a Bari? Per saperne di più la nostra redazione ha contattato Emiliano Salvarezza, ex dg Sampdoria ed attualmente agente (nonché rappresentante del calciatore in Italia). Ha collaborato per la buona riuscita dell’operazione con Eddy Jennings, procuratore britannico sempre dell’attuale numero 14 biancorosso.
“Tutti insieme – commenta – siamo riusciti a portare a casa questa trattativa, lo ritengo un bel risultato. Il giocatore è cresciuto al Celtic, per l’età che ha direi abbia collezionato molte presenze tra campionato scozzese e norvegese, sono stati vinti anche diversi trofei. Potenziale crack? Non lo so. Di sicuro è un buon giocatore, altrimenti non se ne sarebbe parlato. Ad ora il ragazzo si è sicuramente inserito bene, mostra un atteggiamento positivo nelle cose, ci mette la faccia in tutto. Bisogna continuare così, crediamo in lui. A Bari, poi, c’è Sean Sogliano, un dirigente che sa come muoversi e molto capace”.
Tra le varie cose, Bari vanta già una fortunata tradizione coi calciatori britannici. Solo inglesi, ad onor del vero, prima dello scozzese Henderson. Tutte esperienze positive e con carisma: “Sfondiamo un cancello aperto, essendo stato personalmente direttore generale della Sampdoria per sette anni. Prendemmo David Platt come allenatore nel 1998/99, non c’è dubbio su questo. Certamente pensare anche alla buona tradizione degli inglesi in biancorosso aiuta. Henderson inoltre calcia bene, ha una bella corsa. Ora, ripeto, è giusto mantenere la calma, niente voli pindarici. Bisogna restare compatti verso un unico obiettivo”.
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