Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Franco Brienza non scioglie le riserve sul suo futuro. Ancora presto per dire se è il tempo di smettere: “No. Me lo chiede pure mia moglie Isabella, rimasta a vivere coi nostri figli […] Mi avvicino al giorno più brutto. Ma vorrei toccare quota 40 anni in campo. Non faccio fatica ad allenarmi, pretendo sempre il massimo da me stesso. E Grosso è bravo a gestirmi”.
Resterà a Bari? Anche qui nulla di certo: “Ci terrei a continuare qui, però è giusto riflettere. Dopo l’infortunio al ginocchio sinistro nella scorsa stagione, un po’ ne risento sul piano fisico. Vedremo…”.
Grosso a suo avviso ricorda un grande tecnico del suo passato a Palermo: “Un po’ mi ricorda Guidolin: nel Palermo abbiamo imparato tanto da lui. Anche se è Conte il tecnico che mi ha conquistato. Per risollevare la nazionale ci vorrebbe il ritorno di Antonio”.
Nessunn dubbio sui migliori prospetti del torneo cadetto: “Zajc, Krunic e Bennacer dell’Empoli, che esprime il calcio più spettacolare del campionato. E i miei compagni Henderson e Tello. Galano? E’ diventato decisivo come goleador. Per imporsi deve trovare continuità. Ma ha qualità”.
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