E se fosse il Bari stesso il problema (talvolta) del Bari? La domanda sorge spontanea, alla luce soprattutto delle dichiarazioni rilasciate al nostro portale da Mirko Eramo. “Il Bari – aveva detto alla vigilia – deve pensare a se stesso più che guardare gli altri, se riesce a fare il suo campionato può andare lontano. I tifosi, poi, faranno il resto e daranno una grande spinta”. Il centrocampista, oggi alla Virtus Entella, non è un giocatore qualunque: è cresciuto nel Bari, ha indossato la maglia biancorossa. Alla luce del risultato maturato ieri sera tutto sembra ancor più beffardo.
CHIAVARI COME BRESCIA – In qualche modo, insomma, aveva messo al corrente la truppa biancorossa sulle difficoltà che avrebbe incontrato in quel di Chiavari. Un messaggio non recepito, soprattutto nel primo tempo. Passino gli eventuali torti arbitrali sul terzo gol, la squadra non ha punto come dovrebbe ed è stata travolta dalle vecchie ingenuità. Passi indietro? Cinque, tanti quanti sono stati i risultati utili consecutivi maturati dopo l’ultima – ed altrettanto fastidiosa – sconfitta rimediata a Brescia. Sono riemersi mali non del tutto debellati. Il Bari di Grosso è venuto meno nell’approccio alla gara. Non che nella precedente e vincente esibizione esterna di Novara fosse stato sprint, ma a fare ulteriormente la differenza ci ha pensato un altro aspetto: la tenuta difensiva. Buona al ‘Piola’, totalmente da rivedere ieri. Male Tonucci sul rigore, ingenuo Micai nell’episodio da espulsione a fine gara. E senza Brienza e Galano – quest’ultimo parso in leggero calo fisico – il gioco difficilmente riesce ad illuminarsi. Questa squadra, nonostante il primo posto, può e deve migliorarsi. Ma il peccato commesso è stato quello di far sembrare le lacune in essere più grandi di quanto in realtà lo siano effettivamente. “Ci è riuscito quel che abbiamo preparato” è stato il commento di Aglietti a fine gara. Era esattamente quello che non doveva succedere.
RIPARTIRE SUBITO, COI TIFOSI – La speranza è che il Bari, come ha affermato Grosso, faccia tesoro di questa lezione. Solo un incidente di percorso? Può darsi. Inutile fare paragoni col passato più o meno recente, ma se hai raccolto 29 punti dopo 17 giornate vuol dire che delle qualità comunque ci sono. Bisogna ripartire da queste per prepararsi al meglio in vista del big match di domenica contro il Palermo. Il primo posto resta lì, a portata di mano. A gennaio, comunque vada, serviranno rinforzi per puntellare la rosa. Rinforzi che cercheranno in tante. Il tifoso? Giusta e comprensibile l’amarezza, molto meno il disfattismo. Le sfide coi rosanero non saranno certamente sentite come i derby col Foggia, ma dare una mano alla squadra significherebbe anche accorrere nuovamente in massa al ‘San Nicola’. La posta in palio è alta, lo sarò in seguito anche col Parma. E se novembre è stato il mese delle sorprese, dicembre (vedi anche gli impegni contro Perugia e Carpi) deve diventare quello delle conferme. Per restare in scia.
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