BITETTO (BA) – Il Bari Primavera continua senza intoppi il proprio positivo cammino in campionato battendo l’Avellino con un secco 3-0 e confermandosi in testa alla classifica a quota 12 insieme al Cagliari. Sebbene il risultato rotondo possa indurre a pensare il contrario, per la squadra biancorossa non è stato però facilissimo superare un fanalino di coda che ha venduto davvero cara la pelle, soprattutto nel primo tempo, per poi cedere sotto i colpi avversari nella ripresa. Al termine del match abbiamo avvicinato Stefano De Angelis, allenatore del Bari, che è apparso evidentemente soddisfatto del positivo periodo che i suoi ragazzi stanno vivendo e che ha fruttato fino ad ora 3 vittorie e tre pareggi: «Stiamo lavorando in maniera importante durante la settimana anche se sono passati solo circa 60 giorni da quando abbiamo intrapreso il nostro cammino. L’importante è che i ragazzi continuino a crescere in questo modo e se poi arrivano anche i risultati è un qualcosa in più che dà maggior fiducia al gruppo. Quasi tutti gli addetti ai lavori guardano la classifica, mentre per me è importante che alla fine della stagione questi ragazzi abbiano avuto una crescita tale da essere inseriti in prima squadra».
Quello di oggi è stato un match dai due volti. Un primo tempo molto equilibrato, durante il quale i campani si sono difesi con le unghie e la manovra dei padroni di casa è apparsa troppo lenta e prevedibile, ed una ripresa decisamente diversa con il Bari a farla da padrone e ad affondare con una certa facilità dopo aver sbloccato il risultato. «A volte pensiamo che ai ragazzi accadano cose diverse rispetto a quelle che capitano ai giocatori più navigati – ha spiegato il mister – spesso tocca combattere anche con loro soprattutto a livello mentale. Magari oggi i miei hanno pensato di trovare un Avellino arrendevole in quanto ha zero punti in classifica e invece, come avevo detto loro in settimana, non è stato così. Gli irpini hanno fatto una partita gagliarda e tosta nel primo tempo, lottando su tutti i palloni, ed è normale che poi, dopo il primo gol, gli spazi si siano aperti e, non avendo grosse qualità per recuperare le partite, siano andati in difficoltà esponendosi spesso e volentieri alle nostre ripartenze. I primi 45 minuti di oggi sono stati idealmente la continuazione dei secondi tempi di Foggia e di Palermo, dove pensavamo di avere in pugno la partita e che tutto fosse facile e invece, soprattutto a questi livelli, le cose non stanno in questi termini. Questa è una categoria molto livellata e i risultati di oggi lo confermano».
Parker ha gonfiato per due volte la rete e quindi anche oggi c’è stata l’ennesima doppietta, dopo quelle di Manzari a Foggia e Coratella a Perugia. Anche Lella, Maffei e Petruccetti hanno lasciato il segno in queste prime 6 giornate a dimostrazione di una squadra che ha facilità ad andare in porta e a far segnare più elementi. «Oggi nel secondo tempo avremmo potuto anche fare molti più gol – ha rincarato il 43enne romano – solo che è prevalsa la voglia di far segnare anche i compagni ancora all’asciutto. Sul tre a zero è giustificabile, ma se fosse accaduto sullo 0-0 ovviamente mi sarei un po’ arrabbiato. Dobbiamo crescere non solo dal punto di vista tattico e tecnico, ma anche dal punto di vista mentale. E’ vero, poi, che siamo abbastanza prolifici, ma è altrettanto vero che abbiamo preso un po’ troppi gol. Dobbiamo lavorare anche sotto questo aspetto».
Nel secondo tempo, sulle tribune del campo sportivo “Antonucci” di Bitetto, ha fatto capolino anche Fabio Grosso, curioso probabilmente di vedere all’opera la Primavera e trarre magari delle utili indicazioni. A proposito dell’ex campione del mondo, De Angelis ha confermato di avere con lui un continuo confronto: «Sempre più spesso abbiamo la fortuna di mandare qualche ragazzo a fare l’allenamento con i grandi e di questo ne beneficiano loro a livello individuale, perché con la formazione maggiore si ha l’opportunità di crescere da tutti i punti di vista, ma anche la squadra dal punto di vista del collettivo. Con Grosso capita di parlare e confrontarci sulla crescita dei miei giovani e speriamo che questo accada sempre più spesso. Il fatto che sia venuto oggi conferma le mie parole».
L’ultima battuta riguarda Coratella: «Ciro sta pagando probabilmente il fatto di non aver svolto il ritiro al meglio per un infortunio che lo ha tenuto fuori circa un mese. Piano piano stiamo cercando di recuperarlo, ma la ripresa deve avvenire gradualmente anche perché ha un fisico particolare e se lo gettassimo nella mischia per fargli fare 90 minuti, credo che faremmo un danno al ragazzo».
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