Mai una sconfitta del Bari è stata ultimamente meno indigesta di quella maturata oggi ad Empoli. Perdere non fa mai piacere, è chiaro, ma alcuni aspetti emersi durante la sfida del ‘Castellani‘ inducono oggi ad un cauto ottimismo nonostante si torni a casa a mani vuote.
Innanzitutto, era davvero da molto tempo che i galletti non reagissero con orgoglio e forza d’animo alle difficoltà, anche non da poco conto, di una partita che non è andata sin da subito per il verso giusto. Avere di fronte due attaccanti del calibro di Caputo e Donnarumma, non è cosa da tutti i giorni in un campionato come la serie B ed è normale essere andati in difficoltà. Quella è gente che nel torneo cadetto fa la differenza, eccome. Ha colpito però lo spirito battagliero della squadra che non si è mai abbattuta né sul 2-0, né sul 3-1. Nel recente passato, i biancorossi sarebbero naufragati anche grazie ad un misero “golletto” subìto al primo minuto di gioco! I tifosi hanno spesso avuto la sensazione di un gruppo senza mordente, senza personalità e senza “fuoco nelle vene“. Stavolta no. Tutti i sostenitori baresi sono sicuramente rimasti col cuore in gola fino all’ultimo secondo del match nella speranza di gioire per un pari che purtroppo non è arrivato e che probabilmente Brienza e compagni avrebbero ampiamente meritato. Già questo basta per essere fiduciosi e moderatamente soddisfatti.
Certo, non è tutto oro quello che luccica. Le considerazioni maturate un minuto dopo la chiusura del calciomercato, un po’ da tutti gli addetti ai lavori, trovano conferma nella prestazione fornita in Toscana dal Bari. Si sapeva che, in difesa, centralmente manca qualcosa, ma non è neanche giusto addossare la colpa sui singoli (vedasi Tonucci e Capradossi). E’ risaputo che il calcio sia un gioco collettivo e in questo momento andrebbe forse rivista e corretta l’intera fase difensiva. E’ evidente, sia il giovane difensore scuola Roma che l’esperto marchigiano a tratti sono sembrati quasi inermi e in forte difficoltà sotto i colpi degli avanti azzurri, ma se l’intera squadra avesse avuto un po’ più di equilibrio e avesse curato maggiormente la fase di interdizione, probabilmente la formazione pugliese avrebbe sofferto di meno, avrebbe evitato l’avvio da incubo che è costato il doppio vantaggio avversario e avrebbe determinato un andamento del match diverso e certamente più produttivo. Nel post gara, Fabio Grosso ha parlato di ingenuità iniziali, ma sa benissimo che trattasi di errori e meccanismi ancora da perfezionare. Ma c’è tempo e saprà trovare le giuste soluzioni ai problemi emersi in questo periodo. L’importante sarà fare tesoro degli insegnamenti che pomeriggi come questo possono (e devono) dare, in modo da migliorarsi in futuro sempre di più. Non si può ad esempio continuare a regalare gol nei primi minuti. Contro il Parma è arrivato il primo indizio e contro la Cremonese il secondo, ma dal terzo (oggi) si comincia già a parlare di una prova vera e propria. Finché però i galletti avranno la forza e la capacità di reagire come hanno sempre fatto, allora questo potrà anche essere un problema minore, sebbene ci sia bisogno di cominciare a correre ai ripari per risolvere quello che è ormai diventato un “antipatico refrain“.
Ulteriori segnali molto positivi arrivano poi da elementi come Tello (su tutti), D’Elia e Improta, che hanno scorrazzato in lungo e in largo per il campo senza mai risparmiarsi, riuscendo a tenere in costante apprensione gli uomini di mister Vivarini. Un po’ in ombra invece Marrone, almeno fino a quando ha giostrato in mediana. Non è riuscito a fare filtro in maniera efficace e a proteggere la retroguardia dalle incursioni toscane. Ha dato l’impressione di essere un po’ timoroso finendo per optare quasi sempre per la “giocata facile“. Elementi come lui devono sempre cercare di prendere per mano i compagni, soprattutto nei momenti topici della gara, e devono osare e rischiare un po’ più degli altri. Quando l’ex Juventus è stato schierato in difesa, è sembrato maggiormente a proprio agio ed è emersa con più continuità la sua indiscutibile personalità. Positivo anche lo spezzone di partita giocato da Iocolano (tornerà molto utile nel corso del torneo), mentre non hanno convinto del tutto Brienza e Floro Flores (si vede che non sono ancora al top fisicamente, altrimenti…). Complimenti a Caputo e soci, ma il Bari c’è e questo, come dicevamo prima, per il momento basta. E avanza.
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