Bari-Parma è soprattutto la vittoria di Cristian Galano. L’esterno foggiano non segnerà con la stessa frequenza di colleghi più blasonati, ma quando va in gol continua a non essere mai banale. Le sue non sono prodezze qualsiasi, ma opere d’arte da vedere e rivedere, fatte per essere ammirate in maniera profonda.
FAMOSI PRECEDENTI – Questa è una storia che parte da lontano. Perchè il colpo di testa a scavalcare Frattali e la successiva rovesciata sono soltanto le ultime opere della sua interessante collezione. I primi colpi di genio risalgono già ai tempi di Torrente: torna alla mente un Bari-Grosseto primaverile del 2012, con pochi intimi. Un suo gol a giro permise ai galletti di acciuffare nel finale un buon pareggio in ottica salvezza. In quel momento il classe 1991 era reduce da una buona stagione a Gubbio, era soprannominato il folletto. Altre ‘magie’ non tardarono ad arrivare. Memorabile la prodezza che mise al tappeto l’Empoli di un certo Maurizio Sarri, la punizione contro la Juve Stabia o, ancora, il gol a giro messo a segno contro l’Entella. L’anno di grazia è il 2014.
GRADITO CAVALLO DI RITORNO – Eppure, in seguito, qualcosa si è spezzato. Quindi l’addio, il Robben del Tavoliere è andato a Vicenza: un anno e mezzo senza la tanto auspicata esplosione. E il Bari, che in fondo non lo ha mai dimenticato, ha bussato alla sua porta a gennaio scorso. Obiettivo? Riportare a casa quello che è stato anche un prodotto del vivaio. Spesso i cavalli di ritorno sono controproducenti, la stessa storia dei galletti è piena di esempi negativi. Non questa volta: nonostante i mancati playoff, la sua luce è tornata a brillare. Come prima, anzi più di prima. E, con buona pace del Foggia, i galletti non possono farsi incantare dal richiamo delle sue origini daune. Quello tra il Bari e Galano è un connubio che non ha prezzo. Tornare grandi, insieme e con le giuste motivazioni, si può.
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