Ora che il campionato è ormai praticamente concluso sembra inevitabile porsi una domanda: cosa ha portato il Bari a concludere così malamente questa stagione? Prima Roberto Stellone, poi Stefano Colantuono, ma il risultato è stato lo stesso. Con il cambio in panchina si è sperato fino all’ultimo di risolvere il ritmo altalenante di una squadra che non ha quasi mai mostrato la cattiveria agonistica che avrebbe dovuto mettere in campo per raggiungere dei risultati importanti. Gli addetti ai lavori, e non solo i tifosi, non si sono mai lasciati entusiasmare dalle prove dei galletti che non hanno mai dato la sensazione di poter spiccare davvero il volo, anche dopo delle vittorie casalinghe.
Il club ha quindi optato per l’esonero di colui che aveva portato, per la prima volta nella sua storia, il Frosinone in serie A. Alla guida dei ciociari, Stellone aveva convinto anche i più scettici e addirittura, nonostante la retrocessione, a far belle figure nella massima serie arrivando a bloccare sul pareggio persino la capolista Juventus. Tutto ciò è stato fatto per tentare di dare una scossa ad una squadra che mostrava di non avere gli attributi, nonostante sulla carta fosse completa in ogni reparto e quindi tra le possibili pretendenti alla promozione.
Al posto del giovane tecnico è stato chiamato un altro romano, Stefano Colantuono, al quale era stato dato il compito di capire cosa non andasse e di rimettere la squadra in corsa per il treno dei playoff. Ma come sappiamo, quel treno non è stato mai preso e anzi è stato pure perso malamente sebbene in alcuni frangenti ci si era illusi di poter dare una svolta alla stagione. E’ accaduto ad esempio dopo la pirotecnica vittoria per 4-3 a Benevento e dopo alcuni successi conseguiti al ‘San Nicola’ che sembrava poter essere il ‘fortino’ dei biancorossi. A queste, hanno però fatto seguito alcune umilianti sconfitte che l’attuale tecnico ha giustificato adducendo la scusa pretestuosa dal campo sintetico. Spiegazioni che non hanno retto più di tanto anche perchè altre compagini, su quegli stessi campi dove il Bari non era praticamente mai sceso veramente in campo, hanno fatto addirittura boottino pieno.
Una cosa è certa: bisogna fare tesoro di quanto accaduto in questa stagione affinchè in futuro non vengano ripetuti gli stessi errori anche perché i tifosi baresi non meritano di veder tradita la propria passione con prestazioni non all’altezza di questa piazza storica. Nonostante tutto, gli appassionati non hanno mai abbandonato i galletti e questo fa loro onore. E’ indispensabile lavorare sin da subito per creare un gruppo che possa essere affamato e che possa far tornare a riempire il ‘San Nicola’, desolatamente vuoto nell’ultima partita interna stagionale, per raggiungere quel traguardo che tutti sognano e che l’ultimo ad averlo conquistato è stato un certo Antonio Conte, capace di trasformare in successi tutto quel che tocca.
De Zerbi!