Tempo di bilanci in casa Monopoli, visto che la regular season è finalmente giunta al termine. Nè playoff o tanto meno playout per il gabbiano, che ora potrà già programmare con calma la prossima stagione. Che sarà in Lega Pro, per il terzo anno di fila. Per fare il punto della situazione ed un’attenta analisi di quanto accaduto in queste 38 giornate la redazione di barinelpallone.it ha contattato Massimo Mariotto, direttore sportivo dei biancoverdi.
Allora direttore, si può brindare a questa salvezza, finalmente. Un traguardo a tratti tribolato, ma centrato.
“Direi proprio di si. Io in questo momento sto provando una grandissima gioia, servirà di lezione a tutti quanti. Soprattutto quando si era in una posizione di classifica molto tranquillizzante. L’errore commesso, ad un certo punto, è stato quello di cercare qualcosa di diverso rispetto al solito. Quando si vanno a mettere in dubbio i veri punti di riferimento il dio del calcio ti presenta sempre il conto. Ma la grandissima professionalità mostrata da calciatori e staff tecnico e calciatori ci ha premiato. Questo traguardo ha mille significati per come è maturato”.
Il suo pensiero sembra essere in linea con quello di mister Zanin, dunque…
“C’era un’aria strana quando le cose andavano bene. Per budget noi siamo la penultima squadra del girone dopo l’Akragas, per esperienza lo stesso. Si sa che si combatte contro grandi città come Messina, Foggia o Reggio Calabria. I nostri punti di riferimento, ora come ora, devono essere squadre come Siracusa, Paganese o Virtus Francavilla. Sono riuscite a fare calcio anche grazie ad una condizione ambientale più serena. Mi piacerebbe accadesse lo stesso anche in questa città”.
Tra l’altro le mosse indovinate sul mercato, soprattutto quello estivo, non sono mancate…
“Sono state fatte cose molto interessanti. Montini non lo voleva nessuno e ora lo abbiamo dato al Bari, qui ha fatto molto bene soprattutto nel girone d’andata. Abbiamo tirato fuori un giocatore che ci hanno chiesto tutti. Poi Mavretic, giocatore su cui la società potrà decidere di puntare oppure realizzarvi un cospicuo guadagno immediato. Ha un talento purissimo pur non avendo giocato con continuità. Abbiamo sbagliato tuttavia l’operazione di Nadarevic, non ha reso come avremmo voluto. Avessimo avuto Bacchetti a disposizione per più tempo staremmo a parlare forse anche di altre cose. Per il resto sento di ringraziare la città per come mi ha accolto, per l’attaccamento dimostrato sempre nei momenti difficili. La Lega Pro per una società come questa è importante. Ci sono tutte le condizioni per creare un futuro migliore ed interessante”.
Ritiene Furlan e Montini pronti per il salto di categoria in Serie B coi galletti?
“Sono due ragazzi pronti. Montini nel ritorno ha avuto un calo direi più psicologico, ma nell’ultima gara ha fatto un’ottima prestazione. Ha tutto per sfondare in una piazza come Bari, Furlan è stato invece molto determinante per noi. La piazza pugliese può dare molte motivazioni, in un certo senso mi sento un po’ tifoso dei biancorossi. Da ragazzino, e prima di andare alla Reggina, ho fatto una prova coi galletti. Dalle parti del ‘San Nicola’ c’è un grandissimo pubblico, poi è chiaro che c’è malumore quando gli obiettivi non vengono raggiunti”.
Cosa è venuto meno a questo Bari, secondo lei?
“Secondo me è mancata un po’ di qualità in mezzo al campo. Col mercato di gennaio si era riusciti per almeno 4-5 partite ad avere un’identità di squadra, poi sono subentrati gli infortuni. E’ mancata forse anche un po’ di fortuna. Credo che dal prossimo anno, ripartendo dall’inizio e facendo le cose per bene, si potrà migliorare. Chiaro che ad inizio ritorno si pensava a qualcosa di diverso”.
Quante possibilità, in percentuale, sulla sua permanenza a Monopoli?
“Non faccio percentuali. Quando però mi è stata data la possibilità di operare al meglio i risultati ci sono stati. Se ci sarà una proposta da parte della società la valuterò, con serenità. A suo tempo avevo scelto di rimettermi in discussione in una piazza come Monopoli e non mi pento assolutamente di quanto fatto. Non dovesse andar bene saprei dove andare”.
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