Quella in corso non è una stagione facile per Riccardo Maniero. Il centravanti napoletano, che lo scorso anno aveva chiuso il campionato con 13 reti e risultando spesso decisivo, quest’anno non sta riuscendo a trovare il consueto feeling con la porta avversaria. Le motivazioni del calo sono molteplici, cosi come concreto è il rischio di non terminare l’annata in doppia cifra (l’ultima volta nel 2012/13, con la maglia della Ternana, appena 2 reti in 18 gare). Ma nulla è ancora perduto: con 4 partite ancora da giocare la speranza è che una sua eventuale ripresa – come ai bei vecchi tempi – possa quantomeno contribuire al raggiungimento della qualificazione ai playoff.
BUON INIZIO – Come dimenticare, del resto, l’entusiasmo con cui la piazza barese aveva accolto il suo arrivo? In quel caldo 31 agosto 2015 – ed al termine di una estenuante trattativa col Catania, con inserimenti della Salernitana – il suo approdo in riva all’Adriatico venne salutato con gioia ed euforia. La garanzia di successo e le aspettative erano rappresentate dai 18 gol realizzati l’anno prima in 38 presenze complessive tra Catania e Pescara. E nel 2013/14, sempre con gli abruzzesi, le marcature erano state 13 in 36 gare. Si parlava – ma lo è ancora oggi – di uno dei bomber più prolifici degli ultimi anni nel campionato cadetto. Ed anche col Bari l’inizio era stato impressionante: subito una doppietta contro il forte Spezia di Bjelica. Le altre marcature, nonostante una crisi di 11 partite, non sono tardate ad arrivare ed hanno messo in evidenza le capacità di Maniero. Un giocatore in grado di gonfiare la rete in tanti modi: di testa, con giocate individuali, di rapina. Confermandosi anche un ottimo rigorista.
INCERTO PROSIEGUO – Buono, tutto sommato, anche il suo impatto con l’inizio di questo campionato. Pochi gol su azione, ma infallibile – dicevamo – dal dischetto: 4 gol nelle prime 4 giornate contro Cittadella, Perugia e Cesena. Poi? Un lento e graduale calo. Il gol contro la Pro Vercelli arriva dopo 8 giornate, quello su rigore contro la Spal nell’ultima gara dell’anno solare 2016. Pochi, ad onor del vero, i palloni giocabili, a causa di un centrocampo (orfano, rispetto allo scorso anno, di elementi come Gentsoglou o Dezi, ora a Perugia) spesso poco capace nel riuscire a creare situazioni di potenziale pericolo. Il calciomercato di gennaio, poi, ha fatto il resto: gli arrivi di Raicevic e soprattutto Floro Flores lo hanno relegato in panchina. Prima degli infortuni di Brienza, del nazionale montenegrino e dell’attaccante ex Chievo, il centravanti napoletano nel ritorno ha disputato più di 60 minuti solo nelle sfide contro Cittadella (prima di ritorno) e Brescia (gara post Benevento).
CERCASI RISCATTO – I minuti sin qui giocati da Maniero risultano essere complessivamente 2.043 nel campionato in corso, arricchiti da 32 presenze e 6 reti. Ma la differenza di minutaggio tra andata e ritorno è evidente: 1.463 sono i minuti giocati fino alla sfida contro la Spal, poi soltanto 580. Maniero ha recuperato il posto da titolare soltanto nelle ultime 3 uscite contro Carpi, Verona e Salernitana. Non è andata bene, inutile negarlo. Tanto a livello individuale quanto a livello collettivo. Ma è in questo momento che bisogna recuperare al meglio ogni stimolo e motivazione, a livello caratteriale e psicologico. E bisognerà trovare in questo ritiro soluzioni tattiche idonee per rendere maggiormente partecipe alle azioni offensive il numero 18 dei galletti. Che non può essere diventato improvvisamente un oggetto misterioso: non si commettano gli errori del passato (parliamo anche di un patrimonio del club, avendo un contratto triennale).
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