Bari-Verona è in un certo senso la partita di Graziano Battistini. Monzese classe 1970, ha collezionato con pugliesi e scaligeri qualcosa come 141 presenze (65 coi primi, 76 coi secondi) tra Serie A e Serie B. Anni passati a difendere le porte di due club ricchi di storia e tradizione, ma che in questo momento stanno lottando per tentare il ritorno nella massima serie. Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, l’ex calciatore lombardo – oggi procuratore sportivo – ha speso anche qualche parola sul rendimento di Alessandro Micai, suo assistito fresco di rinnovo coi galletti.
Sabato si affrontano due grandi piazze per la cadetteria, Bari e Verona. I pugliesi stanno incontrando diverse difficoltà ed ora sono fuori dai playoff, gli scaligeri si sono invece rimessi in carreggiata per la A diretta. Cosa pensa del torneo delle due squadre?
“E’ un peccato prima di tutto vedere due piazze cosi in Serie B. Bari e Verona meritano altro, la Serie A. Entrambe stanno però cercando di raggiungere l’obiettivo. Gli scaligeri, in questo momento, sono messi meglio e stanno facendo un campionato diverso rispetto ai galletti, che non riescono a trovare quell’equilibrio necessario per poterla spuntare poi a playoff. Stiamo a vedere cosa accadrà, il tempo c’è ancora”.
Che ricordi ha di Bari? Dalla retrocessione alla cavalcata sino ai quarti di Coppa Italia, i sentimenti sono contrastanti…
“Purtroppo l’annata della retrocessione non riesco ancora a giustificarlo. Avevamo una squadra di tutto rispetto ma purtroppo successe quello che non doveva succedere, personalmente ho sofferto tantissimo. Vedere una piazza del genere vivere un epilogo cosi è stato tremendo, devastante. Sono stato poi contento del ripescaggio, il resto è poi storia recente, ma ora spero si possano rivivere certi fasti. Positivo, però, fu il cammino in Coppa Italia l’anno prima. Andammo molto bene, ci levammo soddisfazioni e portammo allo stadio anche 30mila spettatori. Il periodo non era dei più facili, c’era anche diserzione. Ma quando i risultati erano positivi riuscivo a notare il calore e l’importanza di una grande piazza come questa. Della città ho ricordi importanti, è molto bella e si vive bene”.
Quali, invece, i ricordi di Verona e della sua esperienza nell’Hellas?
“Verona invece è diventata la mia città da quando ci vivo. E’ una piazza che ha visto anche nascere i miei figli, mi ritengo veronese d’adozione. Parliamo di gente cordiale e di un bell’ambiente. A livello di squadra, invece, ricordo una promozione in A con Prandelli. Facemmo una cavalcata importante, l’anno dopo ci salvammo in Serie A”.
Nel frattempo per Alessandro Micai è arrivato un rinnovo meritato e guadagnato sul campo.
“Alessandro ha dimostrato di aver trovato un equilibrio importante, cosa che quando era un po’ più giovane gli mancava. Ha dimostrato cose importanti già dallo scorso anno, ha una continuità di rendimento importante assieme a Cragno e Meret. Con loro è il miglior portiere della cadetteria, merita l’attenzione anche della Serie A. E sta facendo di tutto per raggiungere questo obiettivo con il Bari, lui questo rinnovo lo ha peraltro voluto fortemente”.
Micai era arrivato a Bari da terzo portiere, ma in poco tempo ha scalato le gerarchie. Se l’aspettava?
“Lui ha sempre avuto le qualità che ora sta dimostrando, purtroppo nel calcio al giorno d’oggi non ti perdonano nulla. Quando lui era in Lega Pro magari ha avuto qualche alto o basso, a Palermo di conseguenza non è riuscito a ritagliarsi uno spazio. Poi ecco la chiamata del Bari ed il suo approdo in Puglia con Mangia ed Antonelli, che hanno avuto la lungimiranza di puntare su un ragazzo pieno di qualità. In questi anni il ragazzo è maturato tanto, ma non dimentichiamo come ai tempi della Primavera fu eletto come miglior portiere italiano”.
Pare che Micai agli inizi si ispirasse a Gillet, anche se i tifosi che vedono somiglianze con lui non mancano.
Lei che conosce entrambi, che ne pensa?
“Gillet mi è sempre piaciuto come portiere, è dotato di personalità. E poi lui ha anche una grande esplosività, è importante se teniamo anche conto dell’altezza. Ha dimostrato di essere un portiere di ottimo livello, questo paragone naturalmente non può far che piacere. Ben venga, insomma. E speriamo Micai possa raggiungere i suoi livelli e magari oltre. Con una grande voglia di fare è possibile togliersi ogni soddisfazione”.
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