

Nel post gara della partita pareggiata per 3-3 dal Bari in casa del Catanzaro, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.
«Sono contento di questa prestazione perché volevamo una risposta – ha esordito l’allenatore del Bari – e abbiamo reagito al momento di difficoltà, assumendoci delle responsabilità e tirando il petto in fuori».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto in terra calabrese: «Siamo venuti qui a fare questo tipo di partita perché ci sono momenti in cui devi saper leggere anche il tuo stato d’animo e la tua condizione fisica e abbiamo improntato la partita diversamente. Abbiamo volutamente attaccato lo spazio per capire come poter andare a lavorare sul loro palleggio di grande qualità. Quella era l’intenzione prima della partita, ma poi sul campo si hanno delle risposte e il risultato condiziona la positività della scelta. Sono stati bravi i ragazzi ad interpretare bene la gara».
Secondo il 49enne piemontese il pareggio conquistato al “Ceravolo” ha una gran valenza, ma resta anche un pizzico di rammarico per come sia andata la gara e il riferimento ad alcune scelte arbitrali è poco velato: «Questo è un punto importante anche per la classifica, rappresenta un buon segnale e quindi merito ai ragazzi che non hanno smesso di crederci ed hanno disputato una buona partita contro un avversario che gioca bene. C’è però anche un po’ di rammarico perché abbiamo avuto delle grandi occasioni e il loro 2-1 è viziato da un fallo netto di Scognamillo su Vicari. Mi meraviglio del fatto che non sia intervenuto il VAR perché una spinta a due mani, a prescindere dall’entità della forza, è fallo. Il VAR deve secondo me richiamare il direttore di gara che poi può vedere l’episodio e stabilire la decisione da prendere. Avevamo già sbagliato il 2-0 nel primo tempo e il 2-1 nel secondo tempo avrebbe potuto sicuramente incanalare la partita diversamente, però questo segnale di carattere della squadra mi fa pensare positivo. L’episodio della spinta in area ai danni di Lasagna? La spinta c’è, si vede, poi è normale che l’entità la giudicano gli arbitri».
A chi gli ha chiesto dell’undici titolare, l’ex Como ha spiegato le sue scelte: «In questo momento c’è bisogno di non dare dei posti fissi a nessuno e di rimescolare un po’ le carte. A livello motivazionale bisognava dare una sterzata a tutti e poi le caratteristiche della partita si sposavano bene anche coi calciatori che abbiamo scelto. Giocatori che nell’uscita da dietro avrebbero potuto innescare quella profondità che cercavamo».
Quanto al futuro del torneo: «Questo risultato ci fa bene perché ci fa capire che, quando mettiamo dentro un certo tipo di reazione, di pensiero e di attitudine, possiamo invertire quello che è stato un trend di questo nostro campionato. Dobbiamo riuscire a prendere consapevolezza che lo possiamo fare e che adesso dobbiamo assolutamente fare per più gare possibili, soprattutto in casa».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione su due ragazzi in particolare, protagonisti decisivi del match: «Sono contento per Favasuli che anche oggi si è meritato la chance di ripartire dall’inizio. Il ragazzo sta lavorando bene e con un entusiasmo, spinge come un martello, si allena forte e lo fa con grande dedizione. Sono contento anche per Favilli del quale potrei dire lo stesso. Nonostante stesse recuperando una condizione di un certo tipo, non stesse entrando spesso in campo, è rimasto positivo. Il suo è un gol che non viene per caso perché, come dico sempre, la fortuna te la devi andare a cercare».
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