Nel post gara della partita pareggiata per 0-0 dal Bari a Reggio Emilia contro la Reggiana, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.
«Abbiamo approcciato bene la gara – ha esordito l’allenatore del Bari – nel primo tempo il Bari era dentro la partita, era aggressivo, manteneva il possesso e riusciva a sfruttare quelle superiorità numeriche che sapevamo ci sarebbero state giocando in un certo modo. Nel secondo tempo invece siamo rientrati con meno intensità, con meno dinamismo ed eravamo più preoccupati di trovare le giuste contromisure al nuovo schieramento dell’avversario anziché continuare a mantenere quel ritmo che ci permetteva nel primo tempo di arrivare prima sulle seconde palle e di essere aggressivi. Questo non ci ha permesso di sfruttare la superiorità numerica e abbiamo dato loro l’opportunità per i primi 20-25 minuti di metterci pressione e dico pressione perché poi, tolti due tiri da fuori, non abbiamo corso pericoli fino a che non abbiamo deciso naturalmente di creare una superiorità numerica più netta con l’ingresso di nuovi elementi che secondo me hanno comunque alzato un po’ il baricentro della squadra. La superiorità netta l’abbiamo avuta solamente nell’ultimo quarto d’ora o 10 minuti, durante i quali abbiamo avuto anche la palla per poterla vincere, ma non siamo stati precisi e penso alle occasioni di Sibilli, di Lasagna o di Manzari. Avremmo potuto essere sicuramente più precisi, ma questa è una questione di caratteristiche e lo sappiamo».
Il mister dei biancorossi ha poi ammesso che ci sia bisogno di qualche freccia in più al proprio arco: «Siamo alla seconda di ritorno e noi conosciamo la squadra. Non a caso cercheremo di rinforzarla per avere delle caratteristiche anche differenti in termini di qualità, in modo che i nostri Falletti e Sibilli possano essere determinanti, perché sappiamo quanto possono essere importanti per questo Bari. Sibilli? L’anno scorso era in uno stato di grazia, mentre quest’anno sta facendo un po’ più di fatica, ma il ragazzo si sta dannando l’anima per cercare di tornare al gol e di tornare quello che è stato».
Secondo il 48enne piemontese ha spiegato perché il risultato sia da accettare di buon grado, nonostante aver giocato un tempo in superiorità numerica: «Ogni partita ha una storia a sé, è diversa e non possiamo pensare di arrivare qui oggi contro la Reggiana e di poter dominare o fare quello che non è nelle nostre corde. Possiamo anche tirare fuori una super prestazione, ma l’aver fatto una grandissima partita contro lo Spezia non comporta che tu poi debba venire qui e fare un sol boccone della Reggiana che ha giocatori di livello importante come Portanova che è un giocatore di serie A prestato alla serie B per svariati motivi. Sappiamo benissimo che il nostro percorso è questo e non vogliamo mettere fumo negli occhi. Sappiamo benissimo cosa siamo e siamo consci che dobbiamo lottare su ogni campo per qualsiasi punto, che sia uno o che siano tre. Non siamo una squadra che in serie B può dettare legge. Ci stiamo mettendo tanto lavoro, impegno, dedizione, dignità e serietà e questo spero che venga apprezzato perché non era scontato. Se poi ci si aspetta che il Bari possa fare 30 partite come quella fatta contro lo Spezia…».
Quanto alle condizioni di Novakovich, uscito dal campo anzitempo per un infortunio: «Credo che abbia avuto un problema al collaterale, ma per avere una disamina più precisa bisognerà aspettare che faccia gli esami. L’impressione a caldo è che non sia una cosa lunga e che potrebbe saltare solo qualche partita».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima battuta laconica sul mercato: «Per fare mercato c’è prima bisogno che esca un giocatore per far posto ad un altro e questo non lo dico io ma ve l’ha detto il direttore sportivo poche settimane fa».
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