Nel post gara della sfida tra Reggiana e Bari, terminata a reti bianche, questa è stata l’analisi a caldo di Ahmad Benali, diffusa dal club attraverso i propri canali ufficiali: «A caldo ho avuto la sensazione che forse abbiamo fatto meglio 11 contro 11 piuttosto che 11 contro 10. Effettivamente abbiamo fatto fatica, soprattutto nella prima parte del secondo tempo e sicuramente anche per merito dell’avversario».
Il 32enne di Manchester ha poi aggiunto qualche elemento in più per giudicare la prestazione della propria squadra: «Forse siamo stati pochi lucidi e abbiamo forzato un po’ troppo la palla. Sicuramente questo è un punto che ci teniamo stretto anche se, pensando che abbiamo giocato la ripresa in superiorità numerica, è un peccato non averla vinta. Forse questa è stata una partita da porta a casa…».
Quanto alle condizioni generali del gruppo: «Ci sono dei giocatori che stanno bene ed altri che magari stanno meno bene in certi periodi del campionato. Penso che ogni giocatore abbia le sue caratteristiche. Dorval? Sta facendo un grande campionato ed è un punto di riferimento per noi. Nonostante sia giovane, è un giocatore di grande personalità che vuole la palla e cerca sempre di incidere. I cambi? Penso che anche quelli che sono entrati dalla panchina abbiano giocato bene e abbiano avuto delle occasioni da gol».
Dopo il gol della Reggiana, annullato dall’arbitro nel primo tempo, il pubblico di casa ha avuto verso il centrocampista dei galletti un atteggiamento molto ostile, quasi di ripicca. «Sinceramente non ho capito la reazione del pubblico – ha commentato il giocatore di origini libiche – perché penso che quello fosse un fallo netto. Non sono io a decidere, ma ho ricevuto un pestone abbastanza forte ed ho ancora il segno sul piede. Si è creato ad un certo punto un ambiente particolare e molto strano. Gioco in Italia da tanti anni e quello che ho visto oggi forse l’ho vissuto pochissime volte».
L’ex Brescia ha poi continuato: «Dispiace vedere certe cose. C’è gente di 50 o 60 anni che allo stadio dovrebbe dare l’esempio e che invece finiscono solo per sfogarsi. L’incomprensione con Viali a fine primo tempo? Sicuramente non ci siamo capiti bene. Lui era un po’ arrabbiato e volevo sfogarsi, mentre io sono andato solo a dargli la mano. Comunque ci siamo chiariti».
Il numero #8 dei biancorossi si è congedato dai microfoni della stampa con un’ultima riflessione: «Ogni partita richiede cose differenti e quella di oggi non era facile e scontata. Loro venivano da un momento positivo, ma la nostra squadra cerca di proporre sempre nel gioco la propria identità da 5 mesi. Questo è un gruppo nuovo, guidata da un allenatore nuovo e penso che lui sia riuscito a creare questa identità forte. A volte riusciamo a metterlo in mostra, altre volte no e quindi bisogna sicuramente continuare a migliorarsi».
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