BARI – Al termine della sfida tra Bari e Spezia, a presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti per i biancorossi è stato Cesar Falletti che ha così commentato a caldo la gara terminata 2-0: «Dopo tre partite perse, non era facile vincere contro una squadra di livello come lo Spezia. Vuol dire che questa squadra c’è e darà battaglia a tutti fino alla fine. Questo era un momento un po’ delicato, ma siamo consapevoli che siamo una squadra forte e che, quando tira fuori tutto quello che sa fare, sfodera partite come questa di oggi».
Il discorso si è poi subito spostato sui gol da lui realizzati oggi contro i liguri: «Come ho detto ai miei compagni, dopo queste prestazioni non era tanto importante il gol, ma il risultato. Poi è arrivato anche il gol e sono felicissimo, ma lo sono anche più per la vittoria. Per me il gol non è fondamentale. Spesso arriva quando meno te lo aspetti. Sono andato su una palla alla quale nessuno pensava e mi sono procurato il rigore. Dopo quello fallito a Brescia, per me non era facile calciarlo. Ho visto che il portiere mi ha aspettato fino alla fine per partire e ho pensato anche di fare qualcosa di pazzo, tipo il cucchiaio, ma alla fine ho fatto scelte diverse. E’ stato bello dare i tre punti alla squadra che lo meritava per quello che fa in settimana».
Quanto alla dedica: «In primis dedico i gol a mia moglie e a miei bambini che sono venuti qui e che mi sono sempre vicini, anche nei momenti brutti. Poi faccio una dedica anche agli amici venuti qui dall’Uruguay e a loro va un abbraccio forte».
Il fantasista uruguayano è poi tornato per un attimo alla gara di Palermo: «A Palermo non era facile giocare. Ci voleva coraggio e non siamo riusciti a fare il risultato. Abbiamo trovato un ambiente che non era bellissimo e non siamo riusciti a portarlo a nostro favore. La prestazione della squadra c’è stata. Un po’ meno quella da parte mia. Col mister abbiamo parlato in settimana e lui mi ha chiesto di essere libero con la testa. Tutto passa e oggi il destino mi ha premiato. Ringrazio il mister per la fiducia».
Il 32enne ex Ternana ha voluto poi spiegare che l’unità fa la forza: «Cerco di fare sempre il massimo per la squadra e la squadra mi dà fiducia ritenendomi un giocatore importante per essa. In campo si va in 11 e non ci va solo Faletti. Ci va Maita, ci va Benali e, se la squadra non c’è, e non è colpa del singolo che non può fare la differenza. Oggi la squadra ha dimostrato di esserci e, quando la squadra c’è, non ce n’é per nessuno».
Il numero #19 dei galletti si è congedato dai microfoni della stampa con un piccolo bilancio di fine anno: «I voti non li do certamente io. Lascio a voi questo compito. Sicuramente devo dare di più. oggi è finito un buon anno perché queste partite non pacano quello che abbiamo fatto prima. Doveva finire così e abbiamo finito alla grande. Ci godiamo questo momento».
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