BARI – Nel post gara della partita dal Bari pareggiata 2-2 contro la Reggiana, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.
«Dopo un pareggio del genere, maturato con questo tipo di dinamica, c’è da sentirsi assolutamente feriti. Questo è un pareggio che fa tanta rabbia e tanto male – ha esordito l’allenatore del Bari – perché non possiamo permetterci di commettere certe ingenuità e certi errori. Le partite si possono pareggiare o perdere, ma non in questo modo».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola”: «Secondo me abbiamo fatto una gestione errata dei 20 minuti finali, puntando su un possesso di palla sterile, con passaggi in orizzontale. Per ben cinque volte abbiamo passato indietro verso Radunovic sul suo piede sinistro e cioè sul suo piede debole, cosa che non avremmo dovuto fare. In quel modo un episodio può far rientrare in partita la Reggiana come poi accaduto in occasione di quello palla inattiva. Avevamo davanti due attaccanti alti 1,90 m e invece avremmo dovuto finalizzare tutto quel possesso al gioco offensivo».
Secondo il 48enne piemontese anche l’aspetto psicologico ha pesato negativamente: «Dopo il loro gol la gara è cambiata a livello emotivo perché eravamo nel nostro momento migliore. In un altro momento sono sicuro che la partita l’avremmo anche portata a casa. Tutti dobbiamo farci un esame di coscienza perché non si possono rimettere in piedi partite di questo genere e sicuramente ognuno di noi avrebbe potuto fare qualcosa in più. Non solo i giocatori d’esperienza dentro il campo, ma anche io in quanto mi assumo sempre le mie responsabilità. Avrei potuto farmi capire meglio su quello che c’era da fare».
A chi gli ha chiesto dei cambi, l’ex Como ha così spiegato: «Siamo contenti di aver cambiato la gara in maniera importante, dando al match una certa inerzia. Siamo andati meritatamente in vantaggio e poi abbiamo raddoppiato. Questo rappresenta una piccola luce di questa giornata. Il cambio di Obaretin? Era ammonito, aveva già rischiato sotto la mia panchina e quindi andava sostituito. Mantovani era veramente stremato alla fine della partita contro la Carrarese e quindi abbiamo optato per Simic che è un giocatore con alle spalle tante partite, anche a livello internazionale, e quindi ci avrebbe dato centimetri ed esperienza».
Quanto all’incapacità della squadra di centrare i tre punti: «Dobbiamo analizzare il perché di questi troppi punti regalati e buttati per strada. In occasione della punizione dal limite del 2-1, abbiamo cercato di stoppare una palla nella Lunetta del limite dell’area con 5-6 avversari intorno. Quella era una palla che sarebbe dovuta finire fuori dallo stadio! Sono dispiaciuto anche perché questo è un gruppo che sta lavorando sodo, sin dal primo giorno di ritiro. C’è tanta disponibilità da parte di tutti e non posso dire che le prestazioni siano state negative. Quelle sono di altro tipo. Abbiamo certamente dei limiti importanti che spiegano il motivo per cui non riusciamo a vincere. Dobbiamo imparare ad essere più cinici, più cattivi e più concreti per raggiungere delle vittorie che sul campo per prestazione avremmo potenzialmente meritato». Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sul futuro del torneo: «Abbiamo avuto tante opportunità per cercare di cambiare l’inerzia della stagione e non siamo riusciti a farlo, sicuramente per dei limiti che abbiamo. Non vogliamo nessun tipo di scusante e di conseguenza dobbiamo lavorare e insistere per trovare i giusti rimedi per cercare di trasformare questi pareggi in vittorie. Questo posso però farlo solo io. Il nostro obiettivo? Cercare di stare sempre lontano dalla zona calda della classifica e mettersi cinque squadre alle spalle, cosa difficilissima in questo tipo di campionato. Prima ci metteremo in salvo e prima potremo fare altri ragionamenti. Fare altri ragionamenti oggi sarebbe da matti!».
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