Nel post gara della partita pareggiata dal Bari contro la Cremonese, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale di 1-1.
«Sapevamo che qui a Cremona non sarebbe stata una partita facile – ha esordito l’allenatore del Bari – però i ragazzi hanno giocato con coraggio, con personalità ed hanno voluto rispondere colpo su colpo. Siamo venuti a giocarci la partita e non siamo venuti a speculare. Questo mi fa ben sperare perché vedo continuare a crescere la mentalità di questa squadra. Al di là del rimpianto, usciamo dal campo con la consapevolezza di dovercela giocare con tutti. Dobbiamo continuare a lavorare con questo tipo di mentalità e di coraggio».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio la serata vissuta al “Giovanni Zini”: «Dispiace perché, al di là della traversa di De Luca, che è stata la vera occasione che loro hanno avuto, noi abbiamo preso un gol su una nostra deviazione fortuita. Nel secondo tempo non è stato il Bari a concedere qualcosa in più, ma la Cremonese a inserire giocatori di una qualità pazzesca. Questa è una squadra che ha due titolari per ruolo e quando tu inserisci giocatori di quel calibro, mantieni un livello altissimo. Ci sta quindi che ti possano mettere in difficoltà, soprattutto se devono recuperare il risultato. Mantenere il ritmo del primo tempo sarebbe stato difficile e quindi, per forza di cose, su un campo come quello di Cremona, abbiamo concesso qualcosa agli avversari. Pensare di venire qui a dominare per novanta minuti sarebbe stato un po’ presuntuoso».
A chi gli ha chiesto del contatto dubbio in area ai danni di Favilli nel finale del match, l’ex Como non ha avuto dubbi nel rispondere: «Quell’episodio è sotto gli occhi di tutti. L’intervento è stato gestito male, così come avvenuto 7 giorni fa in occasione del rigore concesso al Cosenza. La settimana scorsa il Var ci ha tolto due punti all’87’ ed oggi ci ha penalizzato oltremodo. Chiediamo unanimità di giudizi e di utilizzo. L’errore dell’arbitro ci può stare, mentre credo che la cosa grave sia che il Var non lo richiami. Mi prendo la responsabilità di quello che dico e, dopo aver visto le immagini, posso affermare che quell’episodio ci ha fatto lasciare su un campo difficile due punti che la squadra avrebbe portato via meritatamente. Bari merita rispetto. E’ giusto che le cose vengano analizzate sempre con grande equilibrio, ma non si può neanche far passare tutto e fare dichiarazioni “politiche”».
Quanto ai cambi: «Abbiamo molte alternative differenti e nella costruzione della squadra abbiamo cercato di mettere dentro delle caratteristiche diverse che potessero darci delle soluzioni che potessero cambiare in base a quello che ci serviva. Nel secondo tempo la partita si è sporcata molto e avevamo bisogno di lavorare in maniera diversa. Dovevamo tenere palla anziché attaccare la profondità perché l’attaccavamo ma non in maniera ordinata e corretta e non con i tempi giusti. C’era bisogno di fisicità e quindi ho inserito Saco, ma anche di tenere palla e in quest’ottica Favilli e Novakovich hanno lavorato bene, creando diverse situazioni per pungere. Loro nel secondo tempo sono passati alla difesa a quattro e hanno continuato a mettere giocatori offensivi. Con Falletti mezzala e giocando come nel primo tempo, non avremmo potuto reggere».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sulla prestazione di un paio di singoli: «Sibilli? E’ un giocatore che va lasciato anche più libero di potersi esprimere, soprattutto adesso che sta ritrovando una condizione ottimale, Credo che nel primo tempo lui e Falletti abbiano lavorato molto bene e sono contento della scelta fatta. Oliveri? Mi sono arrabbiato per quell’azione in cui avrebbe potuto tirare tranquillamente in porta. Si era liberato benissimo ed aveva fatto un’azione veramente qualitativa. Credo che non abbia in questo momento la percezione dello spazio intorno. Secondo me non è che non abbia voluto tirare, bensì non ha percepito di essere nella condizione di dover calciare. Su questo deve migliorare perché, per un calciatore che gioca in quel ruolo, il concludere in porta è un’opzione molto importante».
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