BARI – Al termine della sfida tra Bari e Cosenza, a presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti per i biancorossi è stato Raffaele Pucino che ha così commentato a caldo la gara terminata 1-1: «Dispiace perché penso che, al di là di tutto, avremmo meritato la vittoria e lo dimostra anche il fatto che, nonostante 30-35 minuti giocati in dieci, abbiamo subito sì e no un solo pericolo. Sarebbe stato un passo importante a livello di classifica, ma soprattutto a livello mentale perché avremmo dimostrato a noi stessi il nostro valore. Da queste partite si capisce inoltre cosa si vuole fare da grandi, ma la prestazione fa sicuramente ben sperare, In passato non si è stati bravi a fare il salto in più quando sarebbe stato necessario, mentre invece credo che oggi, al di là del risultato, la prestazione ci sia stata».
Quanto al suo gol, il difensore casertano fa fatica ad essere completamente soddisfatto: «Quando la squadra non vince, sicuramente sei molto meno contento. Mi fa ovviamente piacere per me, per la mia famiglia e per le persone che ti rimangono sempre vicine».
Il terzino biancorosso è poi tornato sulle sue dichiarazioni fatte dopo la partita contro il Sassuolo ed ha cercato di spiegare meglio il loro significato, anche alla luce di quanto accaduto in campo negli ultimi tempi: «Inizialmente abbiamo preso qualche gol in più su calcio piazzato ed ora quella sta diventando un’arma a nostro favore. Tornando Un po’ indietro, devo dire che però è normale che ci siano dei momenti del campionato in cui al primo calcio di punizione prendi gol ed altri invece in cui magari, sia per bravura che per circostanza, quell’episodio ti venga a favore. Il reparto difensivo non aveva lacune prima anche perché due terzi erano rimasti gli sessi. Dopo la gara col Sassuolo ho fatto quelle dichiarazioni perché quelle cose le pensavo realmente. Questa squadra oggi è osannata da tutti, ma io l’ho fatto quando avevamo un punto in classifica. Con quelle parole, non mi riferivo alla gente ed ai tifosi veri, ma a chi vuole che il Bari perda per scriverne male. La squadra deve fare un percorso ed ha iniziato facendo un punto in tre partite. Credo che poi, passo dopo passo, ha incominciato a raccogliere di più ciò che seminava e questo percorso ci ha portato oggi ad essere una squadra temibile e ad avere il riconoscimento del proprio pubblico».
Il 33enne campano ha voluto quindi sottolineare quanto sia difficile questo torneo: «Gli avversari che vengono qui, tendono a farti giocare male ed è normale che si vada in difficoltà . Si riducono gli spazi e, se trovi squadre invece predisposte al gioco, trovi molti più spazi. Il Bari ha fatto oggi la partita che doveva fare e, se non avesse fatto qualche sciocchezza in meno che può capitare, staremmo ora a parlare di un’altra partita».
Il numero #25 dei galletti si è congedato dai microfoni della stampa con una considerazione circa la voglia della squadra di non tirare mai i remi in barca: « Credo che a gestire si faccia fatica! In 35 minuti giocati in dieci abbiamo dimostrato di essere una squadra, concedendo praticamente nulla. Dispiace perché siamo tornati a prendere gol dopo tre partite e questo significa che la squadra intera, e non solo la difesa, sta lavorando bene in fase difensiva. Siamo un po’ amareggiati soprattutto perché alla fine penso che abbiano pesato più le nostre sciocchezze che i meriti dell’avversario. Il Cosenza? Se non avesse la penalizzazione, sarebbe stato lì e quindi sta facendo un percorso importante. Loro sono una squadra che ti costringe a giocare male perché corrono tanto ed hanno dei bei concetti».
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