BARI – Nel post gara della gara interna pareggiata 0-0 dal Bari contro il Pisa, valevole per la quindicesima giornata del campionato di serie B, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita.
«Quello di oggi lo vedo come un punto guadagnato – ha esordito l’allenatore del Bari – che ci deve dare forza. Se fossimo stati reduci da una vittoria, questo sarebbe stato un punto apprezzato, mentre provenendo da un periodo in cui la vittoria manca, può essere visto diversamente. Io sono però soddisfatto dell’atteggiamento avuto dalla squadra, dello spirito che i ragazzi hanno avuto e della loro voglia di vincere la partita. E’ vero che negli ultimi 15 minuti siamo stati in superiorità numerica, però nel secondo tempo l’inerzia del match era rivolta tutta verso il Bari. Poi a volte per centimetri la palla non entra e questo è un momento in cui non riusciamo a segnare. Nonostante tutto, abbiamo concesso poco ad una squadra fortissima, Il primo tempo è stato equilibrato, magari non bello e un po’ sporco, mentre nel secondo tempo la squadra è cresciuta e avrebbe meritato qualcosa in più».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola” precisando che i sui ragazzi non abbiano particolari paure: «Non è che noi non vorremmo fare passi grandi, però tra fare un passo grande ed inciampare è meglio fare un passo piccolo. Penso che una squadra debba avere equilibrio e questo non significa che non debba provare a vincere le partite o debba aspettare gli eventi e prendere gli schiaffi. Oggi ho visto una squadra che dal primo minuto ho avuto l’atteggiamento per provare a far male all’avversario, magari non in maniera pulita, ma con convinzione. Certamente nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche giocata, qualche stop e qualche ultimo passaggio, ma nel secondo tempo siamo arrivati tante volte in area di rigore, anche prima della superiorità numerica».
A chi gli ha chiesto delle scelte in corso d’opera, l’ex Modena e Siena ha spiegato le sue contromosse nella ripresa: «Avevamo degli spazi e non riuscivamo a sfruttarli. Sia Antenucci che Scheidler avevano speso molto e si erano sacrificati parecchio per la squadra e quindi erano stanchi. Allora ho pensato di mettere gente fresca, che avrebbe potuto darci vivacità in proiezione offensiva e quel qualcosa in più, avendo gamba per incunearsi in questi spazi senza e con la palla. Quando fai i cambi, devi sempre tenere conto di tante situazioni. Perdendo Aurélien e Mirko, che sono due ragazzi che partecipano alla fase di non possesso nelle palle inattive, avevo paura di perdere centimetri e quindi ho optato per Benedetti e Salcedo che fisicamente sono prestanti. Nel calcio ci sono tanti modi per cercare di far male all’avversario, come provare a togliere punti di riferimento in avanti. Ogni partita è però diversa dall’altra. Peccato che le mie scelte non ci abbiano premiato con la vittoria, però i ragazzi sono stati tutti bravi quanto ad atteggiamento ed io sono contento della loro prestazione di oggi».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione: «Questo è un campionato lungo e difficile ed è sbagliato guardare la classifica ora. In questo torneo chiunque può lottare per le zone alte della classifica e un attimo dopo ritrovarsi a lottare per le zone basse. Noi dobbiamo dare continuità alle prestazioni e secondo me non c’è stata mai fino ad ora una nostra prestazione completamente insufficiente. Probabilmente è successo in alcune gare di avere alternato dei primi tempi intensi ad altri meno intensi, però può starci. In un campionato così lungo ci sono dei periodi in cui le squadre stanno meglio di altre e in cui incontri squadre più in forma di altre. Bisogna saper prendere ciò che si raccoglie e, quando non si raccoglie nulla, bisogna cercare di crescere e di migliorare».
Lascia un commento