BARI – Alla vigilia della gara interna contro il Sudtirol, Michele Mignani ha incontrato i giornalisti per la consueta analisi pre partita. Nella solita conferenza stampa tenutasi nella sala “Gianluca Guido” dello stadio “San Nicola”, queste sono state le prime parole pronunciate dal genovese: «Noi proviamo a vincere tutte le partite, ma il calcio non è una scienza esatta. Dobbiamo cominciare a vincere anche partite in modo più sporco. A tante squadre capita, a noi un po’ meno. Vinciamo solo quando meritiamo e questo può rappresentare un pregio o un difetto, a seconda di coma la si veda. Contro il Sudtirol sarà importante vincere, anche senza essere necessariamente belli. Dobbiamo trovare il gol e potremo farlo in tanti modi. Con una palla inattiva, un rimpallo o anche un’autorete. Dovremo usare la testa, consci di avere a disposizione 95 minuti per vincere. Una squadra non si può snaturare ed io non posso chiedere ai miei di fare qualcosa di molto diverso da quello che hanno proposto in queste prime giornate perché, alla fine, questo atteggiamento e questo modo di giocare hanno pagato. Dobbiamo aver pazienza, essere bravi e svegli in tutte le situazioni per cercare di andare a far male l’avversario e per difenderci bene».
L’allenatore del Bari ha quindi descritto le caratteristiche del prossimo avversario: «Affrontiamo una squadra che l’anno scorso era in Serie C come noi. Loro hanno fatto un campionato straordinario e quest’anno si stanno confermando una squadra solida ed organizzata. Sotto certi aspetti non avevo dubbi perché conosco l’ambiente, il direttore sportivo e l’allenatore attuale. Bisoli è un tecnico esperto ed un grande motivatore che dà organizzazione alla sua squadra. Non posso sapere con certezza quale sarà l’atteggiamento del Sudtirol. Hanno fisicità, sicuramente non si espongono a grandi ripartenze e ripartono sempre con velocità e con tanti uomini. E’ una squadra compatta che fa bene la fase di non possesso e, da quando è arrivato mister Bisoli, non ha ancora perso una partita. Sarà una partita molto complicata, ma del resto lo sono tutte in questo campionato».
A chi gli ha chiesto della differente faccia mostrata dai suoi uomini nelle ultime due gare, il 49enne di Genova non ha mostrato grosse preoccupazioni: «Quelle contro la Ternana ed il Benevento sono state due partite diverse, ma sinceramente la settimana scorsa non ho visto una squadra timida. Siamo andati a giocare in trasferta su un campo difficile e contro una squadra forte che, è vero, non attraversa un buon momento, ma non è detto che non potesse fare una buona prestazione. Siamo andati a Benevento con lo spirito di provare a fare la partita e secondo me l’abbiamo fatta, provando anche a vincere, ma poi qualcosa ci è mancato. Mi riferisco soprattutto alle soluzioni offensive. Non abbiamo subito molto e al primo tiro in porta abbiamo preso gol e la gara si è messa in salita. Le inerzie delle partite cambiano a seconda gli episodi. Tutti vorremmo vedere una squadra spumeggiante, però non sempre ci riesci per una serie di motivazioni. E’ chiaro che quando giochi in casa davanti a 40mila persone di sera e in un anticipo probabilmente nella testa ci sono delle motivazioni più alte rispetto ad altre sfide, anche se questa è una cosa sbagliata. Dobbiamo dare continuità alle prestazioni e credo che lo stiamo facendo. In questo momento abbiamo tanto bisogno di punti, come gli altri. Le vittorie portano entusiasmo all’interno dello spogliatoio e sugli spalti. La squadra è consapevole che ogni partita sia difficile ma che sia nelle nostre possibilità quella di giocarsi la partita e di vincere sempre. Ci sono dei momenti durante il campionato in cui capitalizzi tutte le occasioni, come accaduto contro il Brescia, ed altre in cui ti va meno bene, come contro la Ternana. Percepisco che all’interno dello spogliatoio ci sia ancora entusiasmo».
Il discorso si è poi spostato sulle scelte: «Abbiamo una rosa numerosa, ma c’è chi ha giocato di più e chi ha giocato di meno. Un allenatore non può pensare di cambiare qualcosa ogni volta. Abbiamo fatto gol con pochi giocatori ed è vero che mi aspetto i gol da parte di tutti. Anche i centrocampisti o i difensori possono segnare. Nella prima parte di stagione il Bari ha sempre segnato con continuità ed anche ultimamente abbiamo sempre creato i presupposti e le occasioni giuste. Questo deve portarci ad essere più cattivi quando arriviamo a chiudere l’azione e deve portarci a provare ad andare a chiudere l’azione con più giocatori quando siamo vicini alla porta avversaria. Siamo convinti che i giocatori che entrano in corso possono essere un valore aggiunto, perché altrimenti non avremmo puntato su di loro. L’anno scorso avevamo due giocatori per ruolo che erano giocatori importanti per la serie C, mentre quest’anno abbiamo due giocatori per ruolo e magari abbiamo qualche scommessa in più. Qualcuno ha bisogno di più tempo, però il pensiero nostro è che uno valga l’altro. Il lavoro mio e dello staff e quello di provare a fare crescere quelli che giocano meno per farli arrivare alla pari degli altri. Alternativa a Folorunsho? ce ne sono tante!».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima battuta sulla convocazione ai mondiali di Cheddira: «Siamo tutti contenti della convocazione di Cheddira perché questo è un premio al lavoro di tutti. Un premio alla società e al direttore, che ci hanno creduto, ed è un premio per lo staff e i compagni che hanno lavorato insieme a lui per la sua crescita. È infine un premio per il ragazzo che in questa prima parte di stagione ha fatto numeri importanti ed ha meritato l’attenzione. Mancherà per due partite, ma adesso ce l’abbiamo e contro il Sudtirol sarà al 100%. Ha avuto un piccolo fastidio in settimana, ma credo che abbia smaltito. Dopo questa gara, potrà pensare alla sua avventura col Marocco».
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