Nel post gara del big match giocato dal Bari sul terreno del Frosinone, valevole per la decima giornata del campionato di serie B, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita.
«E’ normale che bruci tanto – ha esordito l’allenatore del Bari – perché siamo venuti su un campo molto difficile a giocare contro una squadra che aveva sempre vinto, senza mai prendere gol. Dopo 20 minuti si è messa in un certo modo e loro sono bravi a muovere la palla e a farti correre. Abbiamo provato a chiudere gli spazi e anche a ripartire quando ne abbiamo avuto la possibilità. Se avessimo retto ancora un altro pochino, saremmo andati a casa più felici perché avremmo guadagnato un punto importantissimo che ci avrebbe dato morale».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “Benito Stirpe”: «C’è stato un momento, nel primo tempo, in cui il pensiero più importante era quello di difenderci e coprirci perché ci stavano chiudendo nella nostra metà campo. Ho pensato allora di togliere un attaccante e sistemarci con 4 centrocampisti che comunque avevano tutti gamba per ripartire. L’ha dimostrato Folorunsho quando è andato al tiro, poi Benedetti e anche Cheddira nell’occasione che abbiamo avuto. Nel secondo tempo ho avuto un’idea diversa perché loro erano calati e pensavo che saremmo riusciti a reggere e a coprire gli spazi con un centrocampo a tre. Volevo gente davanti che potesse tenere la palla e fossero bravi uno sulle palle alte su quelle basse. Hanno fatto un buon lavoro e, se fossimo riusciti a fare meglio in occasione del loro gol Magari, saremmo andati a casa con un ottimo 0-0».
Quanto all’episodio determinante dell’espulsione di Bellomo nel primo tempo: «Noi vediamo sempre delle cose che sono diverse da quelle che vedono gli arbitri. Loro però decidono e bisogna stare alle loro decisioni. Se ho parlato con lui? Assolutamente no, perché poi, quando sei in campo e sei nervoso, se parli rischi di dire delle cose che non conviene dire. Lui l’ha vista così e accettiamo quello che ha deciso».
Il ligure ha poi rivolto lo sguardo avanti: «Non resta ora che resettare tutto e ripartire perché abbiamo di nuovo una settimana breve per preparare la gara contro la Ternana. Dobbiamo pensare al percorso che stiamo facendo e la classifica, come non la guardavamo prima, non va guardato adesso, sebbene non credo che sia pessima. Dobbiamo avere la forza mentale di non abbattersi e di continuare a lavorare nella maniera giusta cosa che secondo me la squadra ha fatto anche oggi».
Secondo il 50enne di Genova, la sconfitta è arrivata anche per la bravura dell’avversario e non solo per demeriti propri: «Qualche cross probabilmente lo puoi concedere e loro hanno cambiato modulo di gioco, inserendo giocatori bravi a lavorare sugli esterni perché avevano constatato che in mezzo c’era poco spazio. Abbiamo retto, ma nell’ultima occasione è stato bravo il loro attaccante che ha fatto anche un gran gol, tra l’altro su una palla non velocissima, sulla quale lui è riuscito ad andare su e a colpirla bene. E’ giusto fare i complimenti all’avversario. Io guardo la prestazione della squadra che ha fatto quello che doveva fare, su un campo difficile e in un momento in cui la partita si era messa in salita».
A chi gli ha chiesto delle scelte effettuate nel corso della gara, l’ex Modena e Siena ha infine spiegato il suo punto di vista: «In alcune situazioni avevo più bisogno di Schindler che di Cheddira perché anche con quest’ultimo in campo, nel secondo tempo, siamo riusciti a ripartire poco. Quando Walid parte, è talvolta anche difficile accompagnarlo e ogni tanto devi provare a tenere un po’ di più la palla nella loro metà campo, anche se se questo ti può precludere di ripartire. Ho inserito Cangiano che è un giocatore di gamba. Cheddira ha fatto una partita di sacrificio e poi è anche giusto mettere gente fresca che può avere spunto e motivazioni».
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