Al termine del match giocato al “Liguri” di Torre del Greco tra Turris e Bari, a presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti per i biancorossi è stato il match winner Walid Cheddira, autore del gol decisivo, che ha così commentato il successo: «Sono molto contento, anche per la prestazione di squadra. Siamo riusciti a portare a casa una vittoria molto difficile, su un campo ostico e il mio gol passa in secondo piano. Loro concedevano spazio alle spalle, però venivano a pressare alto. Ogni squadra ha la sua tattica, ma anche quando affrontiamo squadre che si chiudono dietro, non disdegniamo di attaccarli in otto-nove uomini».
Quanto alla sua rete: «Abbiamo fatto una bellissima azione, partendo da dietro, il tiro di Mirko è stato deviato e poi la palla è arrivata da me all’improvviso. Ho stoppato ed ho provato a calciare il prima possibile per anticipare i difensori e il portiere ed è andata bene. Sono contento. A chi dedico il gol? Sempre alla mia famiglia, alla mia ragazza, alla mia zia e alle persone a me care».
A chi ha messo in evidenza che la squadra sbaglia troppe ripartenze, la punta italo-marocchina ha fornito una spiegazione plausibile: «Dopo aver corso molto e aver fatto una buonissima fase difensiva, a volte ci sta di sbagliare qualche pallone in ripartenza, ma ci lavoreremo. Ci alleniamo per quello e quindi miglioreremo anche sotto quell’aspetto».
Secondo l’attaccante biancorosso, l’azione in cui l’arbitro non ha decretato il penalty e lo ha ammonito per simulazione, lascia molti dubbi: «Per me era sicuramente rigore netto. Appena gli ho spostato la palla, il portiere mi ha preso la caviglia sinistra in pieno ed io appena ho sentito il contatto mi sono buttato giù. Parlando con lui, infatti, mi ha detto di avermi preso e che l’arbitro non lo aveva visto».
Il 24enne di Loreto è conscio che ultimamente il Bari stia accusando qualche problemino di ordine mentale, ma bisogna andare avanti senza paura: «Siamo la capolista e non dobbiamo avere nessuna tipo di ansia. Dobbiamo giocare sereni e liberi, ma a volte possono giocare a sfavore anche le condizioni del campo, la presenza dei tifosi avversari e il fatto che le squadre stiano dando quel qualcosa in più nel girone di ritorno che prima magari ti concedevano. Così facendo, ti portano a fare delle scelte affrettate o sbagliate. Ma andiamo avanti per la nostra strada, senza nessun tipo di pensiero».
Il numero #11 dei galletti si è congedato dai microfoni della stampa con un appello: «Dato che sabato prossimo giocheremo in casa, invito tutti i tifosi a ritornare allo stadio per riempire la curva. Ci servirà perché loro sono il dodicesimo uomo in campo!».
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