BARI – E’ tornato alla base dopo quasi 4 anni e ha appena avuto modo di rivestire la maglia biancorossa più motivato che mai.
Cristian Galano è felicissimo di approdare nuovamente a Bari ed in conferenza stampa ha spiegato come si siano svolte le cose: «E’ successo tutto all’improvviso negli ultimi due giorni di mercato. Mi ha chiamato il procuratore e mi ha detto che mi voleva il Bari. Non avevo molte alternative e, appena l’ho saputo, ho detto subito di si senza pensarci due volte. Bari per me vale più di una squadra anche di serie A. Sogno tutto quello che sognano anche tutti i tifosi e cioè di raggiungere subito questa serie B e poi chissà se si possa avverare anche il sogno che ho sempre avuto e cioè quello di raggiungere la serie A. Non sono mai riuscito a centrarla e spero che questa sia la volta buona. Cosa mi ha spinto a tornare? Sapete che sono particolarmente legato a questa città e per me è sempre un onore indossare questa maglia che ho nel cuore».
Il 30enne foggiano ha quindi affrontato l’argomento della sua collocazione in campo: «Io sono a disposizione del mister e della squadra per dare un contributo laddove serva e per dare il mio 100%, come ho sempre fatto tutti gli anni. Sono arrivato in un gruppo già molto forte, che sta facendo veramente delle grandissime cose. Sono anche consapevole di essere arrivato in una squadra che comunque gioca un calcio diverso da quello che faccio, ma che ho fatto anche parecchie volte con altri allenatori. in carriera ho giocato anche da seconda punta o da trequartista. Trovo assurdo che non potendo giocare da esterno, io non possa giocare a calcio! Sono arrivato qui solo da una settimana e devo trovare ancora i meccanismi giusti. Devo capire bene quello che chiede il mister, ma per inserirmi meglio mi basterebbe anche solo un po’ di brillantezza e magari un gol».
Quanto alla sua condizione: «Io sto bene, ma non gioco da tanto e mi mancano la brillantezza e il ritmo partita, che si acquisisce però solo giocando. Sono un tipo di giocatore che per rendere al meglio ha bisogno di giocare e ci metto poco a raggiungere la condizione. Sto lavorando quotidianamente in tal senso. Nella partita contro il Messina sono entrato in un momento non facile, con l’avversario tutto chiuso. Non ho avuto la giocata giusta e lo spunto risolutivo, però pensavo di sentirmi peggio. Chi è ora Galano? Io sono sempre quello di sempre, solo un po’ più maturo. Sono andato anche in squadra importanti Mi sento cresciuto sia calcisticamente che umanamente».
L’ultima volta, nel 2018, non era finita bene in Puglia, ma l’ex Pescara ha voluto puntualizzare un concetto importante: «Non sono scappato da nessuna parte. Il Bari era fallito ed ero anche reduce da una stagione fatta bene, quindi è normale che un ragazzo di 26 anni volesse cercare di ambire a qualcosa di bello e di importante, che ha sempre sognato nella sua vita. Ciccio Brienza e Valerio Di Cesare hanno una certa età e per loro non è stato difficile scegliere di ripartire dalla Serie D, mentre io avevo tutta una carriera davanti».
Il Robben di Puglia ha quindi parlato dei tifosi: «Contro il Messina ho constatato che non c’era tanta gente, ma io so quanto possa dare questa tifoseria alla squadra. A noi giocatori dispiace perché se magari ci fossero stati parecchi tifosi ad assistere all’ultima gara, avremmo avuto una spinta in più. La squadra è prima in classifica e sta dando tante soddisfazioni e quindi spero che i tifosi possano veramente tornare presto in tanti allo stadio».
Il numero #17 dei galletti ha chiuso con un’ultima riflessione: «Negli ultimi tempi a Pescara ho giocato poco, ma stavo comunque facendo bene. Il gol mi manca tantissimo perché mi può dare fiducia».
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