Bari, il DS Polito: «Per i complimenti aspettiamo fine campionato! Simeri? Non è mai voluto andare via. Per Galano ho fatto leva sui sentimenti. Falcinelli…»


BARI – Il suo lavoro a Bari è stato ottimo a detta di tutti, tifosi e addetti ai lavori. Ciro Polito ha chiuso egregiamente il mercato di gennaio piazzando ottimi colpi in ingresso ed in uscita e oggi ha incontrato la stampa, accanto al presidente De Laurentiis, per fare un resoconto.

«Fino ad ora ho fatto un percorso positivo – ha esordito il Direttore Sportivo del Bari – ma per i complimenti vorrei aspettare la fine del campionato. Sul mercato di gennaio che non puoi andare a prendere tutto quello che vuoi. Bari esige giocatori di una certa esperienza e, soprattutto in un girone di ritorno nel quale affronteremo partite importanti, mettere un giovane davanti ad una responsabilità così elevata mi sembra come buttarlo nel fuoco. Ho sempre amato prendere i giovani, ma oggi siamo in Serie C e questa piazza deve venirne fuori. Sicuramente in futuro punteremo su qualche giovane in più, come è giusto che sia, ma in questo momento ho puntato maggiormente su giocatori esperti e forti e che possano dare il loro contributo».

Il dirigente biancorosso ha quindi poi parlato dei singoli giocatori:

Maiello – «E’ un giocatore al quale pensavo da tanto. Sono riuscito a dare al mister un giocatore in più in mezzo. Lui mi aveva chiesto un play con quelle caratteristiche, in modo da alzare Maita sulla mezzala».

Simeri – «Vi garantisco che ha sempre avuto la volontà di rimanere. E’ un giocatore che va un po’ sostenuto caratterialmente e ogni tanto bisogna dargli una pacca sulla spalla. Gli ho spiegato tante volte che in questa squadra capita di stare cinque partite fuori perché l’importante è che il Bari vinca e vada in serie B. Questo suo dissapore non è stato mai legato al pensiero vero e proprio di andare via ed io non ho fatto mai mercato su di lui. Tanto meno l’avrei ceduto all’Avellino. Nelle ultime due partite è anche entrato e quindi sta’ tranquillo. Continuerà a far parte di questo gruppo anche perché è il primo tifoso del Bari».

Marras – «Su di lui ho detto la verità perché la gente deve sapere. Aveva una parola da uomo fino al 15 di gennaio e lui ha pensato a tutto tranne che a questa maglia. Chi non ha il piacere di indossarla è giusto che vada via. Ognuno di noi si prende le proprie responsabilità».

Galano – «Ho fatto un po’ leva sui sentimenti e sulle emozioni di un ragazzo che ha lasciato il cuore qua. Per il resto, come giocatore non lo scopro io. E’ un giocatore importante, forte che sicuramente potrà dare un grosso contributo alla nostra squadra. Se lo utilizzeremo al meglio in campo? Oggi il calcio è un po’ cambiato e un giocatore deve sapersi adeguare anche ai moduli dei tecnici. Galano ha sempre giocato lateralmente, ma oggi ha 31 anni e nel 4-3-3 moderno, giocare in quella posizione ti costringe a pedalare su e giù per 40-50 metri. Potrebbe perdere un po’ di lucidità. Lui ha tanta forza nelle gambe e posizionandolo più vicino alla porta può rendere di più perché può vedere la porta e sa calciare bene».

Falcinelli – «Questa squadra era ed è molto fornita. Il mercato a volte ti mette davanti la possibilità di poter alzare ancora il livello e lui è un giocatore importante già in serie B. Del resto avremmo potuto tenercelo per il futuro. Quando arriveremo all’obiettivo, ci sarà un bel quadro davanti molto chiaro e avremo tante possibilità di scelte. Non è detto che Falcinelli possa o meno in futuro fare a caso del Bari. Dezi? Mai parlato di un suo arrivo a Bari!».

Mallamo – «L’ho definito un “tuttocampista” perché è non giocatore che può fare tutto. Polverino? E’ un altro ragazzo in cui pochi credevano. Se avesse avuto 4-5 cm in più sarebbe potuto essere importante, ma per me lo è lo stesso. Sono stato sempre tranquillo e sicuro di portarlo qui e sono contento per lui del suo esordio».

Di Gennaro – «Lo ringrazio pubblicamente. Tecnicamente purtroppo non ci ha dato molto sul campo perché ha giocato poco ed ha avuto un infortunio importante nel momento in cui stavo entrando. E’ un ragazzo che ha dei grandissimi valori umani e un grandissimo professionista.  Aveva ancora un altro anno di contratto con noi e da uomo non ha esitato andare via perché ha qualche problemino personale. Ha preferito lasciare un buon ricordo qui a tutti».






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