BARI – Nel post gara del match giocato dal Bari in casa contro il Catania, valevole per la quarta giornata del girone di ritorno del campionato di serie C, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita. «E’ stata una partita dai due volti – ha esordito l’allenatore del Bari – e bisogna cercare di capire quali siano state le cose negative e quelle positive. Abbiamo fatto fatica sotto tanti aspetti e di solito cerchiamo di essere più aggressivi, mentre oggi abbiamo concesso a loro un po’ di palleggio che avrebbe potuto farci male. Forse abbiamo anche concesso troppe ripartenze, ma bisogna anche considerare che era tantissimo che non si giocava e abbiamo trovato un po’ di difficoltà in mezzo al campo a livello numerico. Di positivo c’è stata la reazione della squadra che non ha mollato anche quando è andata sotto di due gol, ci ha creduto e alla fine abbiamo avuto anche le occasioni per poter vincere la gara».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola”: «Onestamente nel primo tempo, escluso il rigore e il gol che abbiamo preso a causa di un nostro errore, non è che abbiamo subito molto e, anche nel primo tempo, abbiamo avuto la possibilità di fare gol. Mi ricordo un inserimento di Mallamo ed una situazione creata da Antenucci che non ha calciato bene, però le partite sono così, il campionato è ancora lungo, sappiamo che ogni domenica ci saranno delle difficoltà e dobbiamo stare tranquilli, lavorare e riprendere il filo del discorso che abbiamo lasciato un mese fa. Penso e credo che con fiducia e col lavoro si possa riprenderlo».
Secondo il 49enne di Genova, non tutto è da buttare: «E’ chiaro che avremmo voluto vincere e che non dobbiamo essere contenti però non deve nemmeno passare che questa sia stata una partita completamente negativa, anche perché abbiamo trovato di fronte una buona squadra, composta da giocatori interessanti. Come vi dicevo in conferenza pre-gara, sotto certi aspetti loro sarebbero potuti essere più spensierati. Al di là delle difficoltà, hanno l’obiettivo di salvarsi e con questo organico credo che alla fine ci riusciranno, almeno a livello sportivo».
Con chi gli ha chiesto di Botta e del mercato, l’ex Modena e Siena non si è sbilanciato molto: «Bisogna capire l’entità del problema che ha avuto e nei prossimi giorni si effettueranno gli approfondimenti del caso. Qualora fosse una cosa abbastanza seria, considerando che il campionato non è lunghissimo e che i tempi di recupero potrebbero essere lunghi, bisognerà cercare di sistemare quello che ci può servire. E’ chiaro che il mercato non è semplice e abbiamo una lista piena per cui, nel caso in cui avessimo delle idee in arrivo, ci sarebbero da prevedere delle cessioni che non sempre è facile effettuare. Sono sei mesi che lavoriamo insieme e stiamo facendo sul mercato le valutazioni del caso, ma sappiamo che i giocatori che abbiamo sono affidabili».
Quanto a ciò che non è andato: «In un mese non si dimentica come si gioca e ciò che abbiamo fatto finora. Sicuramente la condizione va ripresa, ma la squadra ha corso fino alla fine, anche grazie ai cambi. Credo che stasera abbiamo avuto problemi più che altro di distanze e non siamo riusciti ad essere aggressivi e compatti, Siamo stati a tratti un po’ sfilacciati e questo ci ha messo in condizione di subire delle ripartenze e di concedere qualcosa all’avversario».
Il ligure ha speso poi parole positive per chi ha giocato a partita in corso: «Chi è entrato ha fatto bene e penso soprattutto a Cheddira. Ricci? Ha fatto comunque il suo. Citro? non giocava da molto e quindi non avremmo potuto aspettarci troppo da lui. Però è un giocatore di qualità, può fare la prima o la seconda punta e può anche occupare la trequarti. Nel momento in cui l’ho inserito, la partita andava un po’ forzata, abbiamo messo Mallamo a fare il play e Marras a fare la mezzala in modo da avere più spinta e gamba. Abbiamo fatto quindi la scelta di togliere Di Gennaro che non ha disputato una brutta partita, però c’era campo da coprire e probabilmente, non giocando da tanto, avrebbe fatto fatica e non volevo rischiare. Non mi piace però gettare la croce su qualcuno. Lui sa giocare a calcio, ha fatto finora una bella carriera e non lo scopro io. Secondo me dà il meglio in zone più alte del campo, però non si discute».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione: «Avevamo dei problemi in mezzo al campo perché mancavano Scavone, Maita e Bianco e non posso pretendere che uno che non gioca mai, pur allenandosi sempre, entri e faccia la differenza. Poi a volte il calcio è anche “maligno” perché Di Gennaro ha purtroppo commesso un fallo da rigore che a volte ti danno e altre no e ha perso una palla facendo si che prendessimo gol. Non ho bisogno che i ragazzi mi diano risposte, ma che la squadra continui a lavorare, sia sempre conscia del fatto che non ti regali niente nessuno e che niente sia frutto del caso, ma frutto del lavoro, della applicazione e della voglia che si mette in ogni partita. Credo che fino ad oggi questo non sia mai mancato ed oggi, probabilmente, se l’avessimo vinta avremmo anche meritato».
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