BARI – Dopo esattamente un mese di stop, la serie C sta per riaccendere i motori, ma non sarà un avvio semplice per i noti fatti legati alla pandemia. Anche in casa Bari ci si chiede come sarà la ripresa e ad incontrare i giornalisti in conferenza stampa per parlare dei temi più discussi in questo periodo è stato Emanuele Terranova.
«E’ stato un mese strano – ha esordito il difensore centrale 34enne – perché non si è giocato e non abbiamo avuto un obiettivo e un programma settimanale. Noi ci siamo sempre allenati benissimo e siamo pronti ad affrontare il Catania. Se siamo preoccupati? Sinceramente se dovessimo esserlo noi, figuriamoci gli altri che ci inseguono! Sarà importante partire col piede giusto, sapendo che sarà un’incognita per tutti. Stare fermi così tanto può far perdere anche un po’ di condizione. Sappiamo tutti quale sia il nostro obiettivo e i prossimi tre mesi saranno fondamentali. Dovremo fare attenzione a tutto quello che ci circonda per poi tirare le somme a fine campionato».
Il giocatore di Mazara del Vallo ha una certa confidenza con la rete, ma le sue priorità sono ben altre: «Per me il gol non è un’ossessione. La vivo serenamente, anche se è normale che mi faccia piacere, da difensore, andare a segno. All’andata ci provai con una rovesciata e fui poi fortunato su una palla proveniente da calcio d’angolo ad impattare di testa sul primo palo. Penso solamente a vincere questa partita insieme alla mia squadra, se poi dovesse venire anche il gol che ben venga. Vorrei infatti precisare che il mio primo obiettivo è quello di difendere la porta del Bari e di non far fare gol agli avversari. Nella mia carriera sono però stato fortunato e bravo a fare anche qualche gollettino. Quindi ci riproverò, come ho fatto anche nello scorso anno».
Nella prossima gara contro il Catania, in programma domenica alle ore 17:30, bisognerà stare attenti soprattutto a Luca Moro, un attaccante che sta facendo gola a molte squadre delle serie superiori e di questo l’ex Cremonese è ben conscio: «Dico la verità, mi sorprese già durante la gara d’andata, quando giocammo a Catania e lui subentrò nel secondo tempo. Fece anche gol e con Di Cesare parlammo positivamente di lui. Sicuramente è un ottimo giocatore che sta facendo molto bene. Ci vorrà un pizzico di attenzione in più, anche se penso che siamo una squadra matura e prepareremo ogni minimo particolare per affrontare la prossima gara al massimo».
Quanto alla decisione della Lega di accorpare le gare rinviate nel prossimo mese: «Penso che si sarebbe anche potuto semplicemente ritardare il campionato di 20 giorni, anche perché l’ultima di campionato è prevista per il 24 aprile. Queste sono però le disposizioni che ci danno e noi ci adeguiamo e dobbiamo essere più forti anche di queste cose. Il mese di febbraio è fondamentale perché giocheremo tantissime partite ravvicinate e sarà importante la compattezza del gruppo e il farsi trovare pronti. Anche chi gioca meno dovrà dare il proprio contributo perché siamo tutti importanti. Poi deciderà il campo. Siamo una squadra forte, abbiamo questa consapevolezza e lo dimostreremo anche in quel mese lì, quando avremmo tutte queste partite avvicinate».
Il numero #26 dei galletti non è minimamente preoccupato anche dei colpi di mercato delle squadre concorrenti: «Abbiamo una rosa completa con la quale allestire quasi due squadre. Quindi nessuna preoccupazione! Quanto al Covid, tutte le squadre sono nella stessa condizione. Sono i nostri inseguitori che devono essere preoccupati. Dobbiamo pensare solo a noi stessi, andare per la nostra strada e cercare di fare più punti possibili».
In chiusura il calciatore siciliano ha parlato di sé e del futuro di questo Bari: «Se mi sento arrivato? Fino ad oggi no. Ho sempre la stessa voglia di quando ero giovane e mi sento ancora bene. Ho tantissimo da dare e posso dire che, da quando sono arrivato qui a Bari, sono veramente rinato. Se questo Bari possa essere pronto anche per la B? Questo non so dirlo con certezza. Penso che possiamo essere una squadra attrezzata già per la B, ma nel corso della mia carriera ho capito che il valore lo si debba sempre dimostrare in campo. I nomi non servono se poi non dimostri quanto vali. Puoi chiamarti Terranova o Antenucci, ma se non ti applichi, poi fai fatica in qualsiasi categoria. In questo momento dobbiamo solo pensare a vincere questo campionato che sarà ancora tosto perché c’è tutto il girone di ritorno da giocare e quindi è ancora lunga. La società e il direttore sapranno dove e come intervenire per la prossima stagione».
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