Paponi: «Il nostro segreto? Ci alleniamo a 2mila all’ora! Siamo tanti in attacco, ma l’importante è vincere, non chi segni. Contro il Latina un gol alla Van Basten? Che complimento…»


BARI – Contro il Latina ha giocato da titolare per la seconda volta di seguito e ha anche segnato il gol pesante del 2-1, che ha poi spianato la strada della vittoria al Bari. Daniel Paponi ha finalmente convinto mister Mignani, che lo sta tenendo sempre più in considerazione nelle sue scelte, ed oggi è intervenuto in conferenza stampa per parlare del suo momento, nonché di quello della squadra.

«Stiamo facendo bene, è innegabile – ha esordito la punta anconetana – ma dobbiamo continuare così. Anche prima però abbiamo fatto bene, altrimenti non saremmo primi in classifica. Il segreto di questo gruppo? Ci si allena a 2.000 all’ora in tutti gli allenamenti e non è un caso che poi chi entra riesca a far bene. Credo che un giocatore si debba sempre allenare al massimo per riuscire a fare una buona prestazione la domenica. Negli allenamenti non bisogna tirarsi indietro, evitando ovviamente di farsi male o di fare entrate in ritardo, ma il contatto fisico è giusto che ci sia, in modo da prepararsi a dovere per la partita successiva. Questo è un gruppo coeso, che sta bene insieme, senza che si formino dei gruppetti».

Il calciatore marchigiano ha poi affrontato l’argomento più spinoso: «Chi sta in panchina non è mai contento, Anche io non lo ero all’inizio, quando non giocavo. Non bisogna però avere atteggiamenti sbagliati verso il gruppo. Ogni elemento della rosa è importante, anzi importantissimo. Abbiamo bisogno di tutti e chi starà bene meriterà giustamente di giocare. Ognuno avrà le sue opportunità e quindi c’è da essere sempre sul pezzo e farsi trovare preparati, come accade nella vita in generale. In attacco siamo tutti forti ed è normale che per ciascuno ci sia il momento nel quale tutto ti riesce ed altri momenti in cui non ti riescono neanche le cose più semplici. Quando si è però sottotono, c’è un compagno che magari ti risolve la partita, a dimostrazione della forza di una squadra. Poco importa chi segna, l’importante è vincere».

L’attaccante 33enne ha quindi raccontato come siano stati gli ultimi campionati prima di sbarcare in Puglia: «La mia stagione scorsa è stata strana, una vera nota stonata negli ultimi anni. L’anno prima, a Piacenza, nei primi 5 mesi antecedenti la pandemia ero infatti capocannoniere del girone, mentre l’anno prima ancora, a Castellammare di Stabia, ero il capocannoniere della mia squadra con la quale ho poi vinto il campionato. Probabilmente quei 5 mesi in cui siamo stati fermi per l’emergenza Covid hanno pesato alla mia età. Anche in passato ho sofferto di problemini muscolari e alla fine ho totalizzato una ventina di presenza senza però riuscire ad allenarmi con continuità. Non sono riuscito neanche ad entrare nei meccanismi della squadra del gioco. Adesso a Bari sto bene e mi sono allenato bene sin dall’inizio. Spero quindi che questa sia la mia rinascita e spero semplicemente di raggiungere un obiettivo importante, lo stesso che ho centrato 3 anni fa e cioè la serie B».

La sfida contro il Latina ha regalato anche degli spunti che strappano il sorriso: «Antenucci mi ha paragonato a Van Basten per il gol di testa contro il Latina? E’ stato un complimento bellissimo! Pagare una cena ai compagni per la rete? L’ho già fatto dopo essere andato a segno a Messina. Magari stavolta pagherà Mirco che tra l’altro sta segnando tantissimo negli ultimi tempi».

Il numero #88 dei galletti ha chiuso il suo intervento davanti ai giornalisti con delle considerazioni sulle formazioni inseguitrici e sul prossimo delicato e difficile match: «Le squadre che stanno dietro di noi, Monopoli, Palermo, Catanzaro e Avellino, non molleranno fino alla fine. I 6 punti di distacco e queste partite ci danno però la consapevolezza dei nostri mezzi. La cosa più bella è che abbiamo ancora dei margini di miglioramento. Noi dobbiamo fare quello che abbiamo fatto fino ad adesso. Ad l’Avellino proveremo a vincere e a fare la nostra partita, senza pensare al futuro. Come si batte l’Avellino? Ce lo dirà il mister in settimana. Vogliamo divertirci e giocare una bella partita contro un avversario fortissimo, costruito per vincere. Come noi del resto. Ci sarà un’atmosfera bellissima e non possiamo prenderla sottogamba. E’ chiaro che poi ogni gara faccia storia a sé, ma una partita così, contro una diretta concorrente, va affrontata nel modo giusto  e noi faremo di tutto per portare a casa il risultato».






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