BARI – Alla vigilia dell’incontro Bari-Vibonese, in programma domani alle ore 17:30, Michele Mignani ha incontrato oggi i giornalisti per la consueta analisi pre partita. Nella solita conferenza stampa tenutasi nella sala “Gianluca Guido” dello stadio “San Nicola”, queste sono state le prime parole pronunciate dal genovese: «Abbiamo bisogno di ripartire alla grande anche se questo termine significherebbe cancellare quello che si è fatto in questi due mesi. Secondo me qualcosa sicuramente va cancellata, ma qualcosa deve essere ben impresso nella nostra mente. Stiamo facendo un percorso ed esso può avere degli incidenti e delle cadute. Quello che non ci deve mai mancare è l’entusiasmo e la consapevolezza che domani dobbiamo vincere la partita».
L’allenatore del Bari è quindi tornato sulla gara di domenica scorsa: «Non abbiamo fatto una bella partita e alla fine della gara ero arrabbiatissimo. L’approccio rispetto alla sconfitta di Francavilla è stato però diverso perché siamo partiti meglio di loro, ma siamo stati poco pericolosi e poco incisivi. Abbiamo creato molto poco e siamo stati confusionari nei momenti in cui c’era da far male all’avversario. Stanchezza? può essere che qualche giocatore possa avvertirla un po’ più di altri, ma durante la settimana cerchiamo sempre di svolgere un lavoro che faccia arrivare il gruppo alla gara il più possibile fresco».
Il discorso si è poi spostato su cosa possa aver frenato un po’ la sua squadra negli ultimi tempi: « Io credo che sia soprattutto un motivo di testa. Può succedere durante le partite di trovare delle difficoltà (in attacco o in difesa) e non dobbiamo farci prendere dall’ansia. Non dobbiamo perdere la testa, io per primo, perché sono colui il quale sceglie chi mandare in campo. Può succedere di andare sotto di un gol, ma si ha tempo per riprendere la partita, come successo ad esempio contro la Turris. Abbiamo un obiettivo e questo non lo si raggiunge al quindicesimo del secondo tempo della partita contro la Juve Stabia. Se saremo bravi lo si potrà raggiungere a fine aprile. Questa è secondo me la chiave».
Il mister dei biancorossi ha poi parlato di alcuni singoli: «Nelle prime giornate siamo riusciti ad andare in gol con abbastanza frequenza, ma soprattutto siamo riusciti a creare occasioni. Di Gennaro? E’ un giocatore importante per questa squadra ed è un potenziale titolare, però devo guardare tante cose come la settimana di lavoro, la condizione fisica e l’equilibrio mentale di ogni giocatore che decido di far scendere in campo. Mi sembra riduttivo pensare che la squadra possa vincere o perdere in funzione di un giocatore in campo o di un giocatore fuori. Di Gennaro cresce tanto di settimana in settimana, tant’è che domenica scorsa ho deciso di fargli fare tutto il secondo tempo e secondo me è ha fatto quello che doveva fare. D’Errico? Ha giocato tante volte dall’inizio, anche in partita che abbiamo perso, ed ha fatto intravedere a tratti quelle che sono le sue qualità. Deve mettersi in condizione di dare continuità a queste sue prestazioni. Ho tante alternative e quando decido di non farlo giocare è perché probabilmente vedo che un suo compagno sta meglio oppure è più funzionale alla partita che andiamo ad affrontare. E’ difficile scegliere quando si hanno 20-22 potenziale titolari, ma poi alla fine il risultato ti dice se ci hai azzeccato oppure no. Paponi? E’ pronto a fare 90 minuti. Anche lui è un ragazzo che si sta comportando da grande professionista ed è un mio grosso dispiacere non riuscire a dargli spazio. Per me è una certezza e sicuramente troverò il modo di farlo giocare».
A chi gli ha chiesto della Vibonese, il 49enne ligure ha voluto predicare calma, ma anche convinzione: «Se si guarda la classifica, il risultato può sembrare scontato, ma non ci sono partite facili. Non dobbiamo far diventare scontato il nostro atteggiamento con la nostra voglia e con la nostra fame di andare a vincere la partita. La Vibonese ha dei giocatori che hanno la possibilità di metterti in difficoltà, ma tutte le squadre di questo girone hanno due o tre giocatori bravi che ti possono creare dei pensieri. Non posso immaginare come loro imposteranno la sfida, se in modo aggressivo o più attendista, aspettandoci per poi ripartire. Noi dobbiamo essere pronti a tutti ed ho detto ragazzi che, a prescindere dall’avversario, domani abbiamo troppa necessità di vincere la partita».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione: « In questa categoria, se non ci metti agonismo, corsa e voglia di vincere i duelli, diventa dura per chiunque. I dati che abbiamo ci dicono che abbiamo una media di corsa ad alta intensità che supera quella del campionato in quasi tutte le partite e quindi questo aspetto mi lascia abbastanza tranquillo. Bisogna fare le cose giuste e coprire gli spazi al meglio. Maita? L’ho quasi sempre utilizzato se non domenica scorsa perché ha avuto dei problemi fisici. Lui copre il capo, ha fisicità, sa giocare sia da mezzala che da play. Credo però che il Bari possa anche sopperire alla momentanea assenza di Maita perché ci sono delle alternative. Non posso pensare che domenica scorsa la partita sia andata male a causa della sua assenza. De Risio? Lo abbiamo integrato perché abbiamo carenza di difensori centrali e stiamo cercando di farlo lavorare in quel ruolo perché ha fisicità e struttura. Lui nasce centrocampista però è un ragazzo serio e anche quando era fuori si è sempre allenato con grandissima intensità, da grande grandissimo professionista. Cercherò di fare le valutazioni giuste e, se avrò bisogno, lo utilizzerò anche dietro».
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