La deludente stagione scorsa del Bari ha lasciato il segno e la piazza biancorossa ha bisogno di leccarsi le ferite e ripartire con nuovi stimoli. Non è stato un periodo felice anche per Luigi De Laurentiis che sente la responsabilità di riportare la squadra lì dove merita. Il primo tassello della nuova annata è stato però piazzato proprio nelle ultime ore. E’ stato scelto Ciro Polito come nuovo DS e oggi c’è stata in videoconferenza la presentazione di rito.
Il presidente del Bari ha approfittato per fare qualche considerazione: «Sono il primo ad essere deluso, dispiaciuto ed amareggiato per ciò che è successo in questa stagione difficile, durante la quale abbiamo avuto tante problematiche. La sorte non è stata dalla nostra parte e sicuramente abbiamo commesso anche vari errori, perdendo di lucidità in un anno in cui ci siamo ritrovati nuovamente a inseguire. La Ternana è riuscita a stabilire, rispetto all’anno precedente, un record incredibile e noi a metà campionato ci siamo ritrovati a sei punti da loro. Abbiamo perso lo scontro diretto e abbiamo cominciato a vedere aumentare il distacco progressivamente e questo ci ha fatto perdere molta lucidità. C’è bisogno di costruire una mentalità e di avere dentro lo spogliatoio dei leader che possano trascinare tutto il resto del gruppo. Quest’anno siamo mancati anche in questo. I calciatori ci devono mettere la testa, l’energia e la voglia di vincere fino in fondo perché la continuità è molto dura da costruire e da tenere ad un certo livello durante un anno intero di partite».
La cattiva sorte sembra davvero aver pesato non poco nel fallimento tecnico. «Ovviamente gli infortuni non hanno aiutato – ha continuato l’imprenditore – e ci sono state anche delle polemiche sul mercato a gennaio. Bisogna considerare, a tal proposito, che per esempio Citro si è infortunato esattamente il giorno dopo la chiusura del mercato e credo di aver avuto una sfortuna incredibile. Cianci si è fermato per varie gare sin dal primo allenamento ed anche Antenucci ha dovuto recuperare da un infortunio. Mirco non ha potuto ritrovare immediatamente la sua solita forma ed ha quindi dovuto farlo nel tempo».
Il 42enne romano ha quindi affrontato il discorso economico: «I playoff purtroppo sono finiti presto e c’ho messo parecchio per riprendermi mentalmente, soprattutto perché ho pensato a tutti i tifosi baresi e all’importanza della piazza. Ho iniziato questa 3 anni fa ed ho investito oltre 20 milioni. Fino ad ora ho assicurato tutto l’impegno possibile, lavorando 365 giorni all’anno. Per questa nuova stagione confermeremo lo stesso budget speso per la stagione passata. Siamo stramotivati e abbiamo grande voglia di vincere. Non è però detto che investendo tanto arrivino i risultati migliori perché nel calcio ci sono molteplici variabili molto importanti. Faccio l’esempio del Monza che ha investito 26 milioni in una stagione, comprando giocatori incredibili eppure sono rimasti nella loro categoria».
Poi si è passati alla presentazione del nuovo Direttore Sportivo: «Lo scorso anno le problematiche connesse al Covid ci ha costretto a terminare i playoff a fine luglio e nell’arco di 10 giorni, ad agosto, abbiamo dovuto prendere molto rapidamente delle scelte, Si sa che non è sempre facile fare delle scelte giuste per iniziare un campionato intero, ma quest’anno abbiamo molto più tempo a disposizione. Già durante i playoff ho cominciato un lavoro, anche difficile, di casting per scegliere l’importantissimo ruolo di Direttore Sportivo perché ho capito che bisognava ripartire con ordine. Molti tifosi lamentavano della mancanza di questa figura ed è ovvio che anche per noi questa lacuna abbia rappresentato una grave mancanza. Purtroppo, col campionato in corso, i papabili migliori erano tutti impegnati ed ho avuto il tempo per incontrare 6-7 profili. Questa scelta ha comportato un importante dispendio di energie perché sono stati tutti incontri che sono durati parecchie ore. Finalmente ho trovato il profilo che cercavo e posso annunciare di persona che il nostro nuovo direttore sportivo è Ciro Polito. Ci siamo incontrati più volte, abbiamo trascorso insieme diverse ore e sono certo che sia la persona giusta».
Il massimo dirigente del club biancorosso ha voluto così descrivere il nuovo compagno di viaggio: «E’ giovane, determinatissimo, ha fame, è stato un portiere, un leader negli spogliatoi in cui si è trovato ed è un leader ancora oggi. Lavora h24, 7 giorni su 7, con tutti i giocatori e, ovunque sia andato, ha cercato sempre di costruire la mentalità. Essendo un ex giocatore, conosce tutto del sistema, oltre ad essere un grande conoscitore del mercato, di ogni singolo giocatore e di ogni singolo allenatore. Auguro a Ciro Polito una carriera che possa essere più positiva possibile. Avrà un grande compito e la massima libertà di decisione. Abbiamo una rosa molto ampia, perché tanti giocatori torneranno da noi, e dovrà anche scegliere un allenatore importante per i giocatori che prenderemo affinché si sposino con il gioco del mister».
Quanto all’esigenza di prevedere in società altre figure dirigenziali: «Al momento non vedo cosa possa mancare al Bari, considerata la ricostruzione aziendale del “brand awareness” e di tutto quello che concerne la gestione dello stadio, la raccolta degli sponsor e le piattaforme Social. Non per cucirci da soli delle medaglie, ma il Bari è organizzato come una squadra di Serie A. Il team manager? Abbiamo Gianni Picaro, che si occupa di tutta la squadra in maniera eccellente. Il Direttore Generale? Verrà nel momento in cui ce ne sarà bisogno. Crescendo di categoria servirò una persona che possa andare a creare quegli ulteriori ricavi, esplodendo Il Brand sotto tante declinazioni possibili. La figura di DG la sto rivestendo al momento io e, oltre a venire a Bari tre giorni alla settimana, ogni giorno ho delle riunioni operative. E’ ovvio che il Covid abbia bloccato la creazione di un museo e di tante altre cose».
Il numero uno dei galletti ha infine spiegato il silenzio mediatico successivo all’eliminazione dai playoff: «Volevo ripresentarmi con qualcosa di concreto in mano. Poi è anche vero che il presidente o parla troppo o parla troppo poco. Io cerco di essere equilibrato e di dare alla piazza ciò che potrebbe volere. Cerchiamo di essere sempre molto attenti alla comunicazione verso i tifosi. Studiamo ovviamente tutto ciò che dice la piazza ed è importante per noi fare un’analisi continua. Per me il tifoso è fondamentale. Anzi non vedo l’ora di poterlo riabbracciare e di far riavvicinare la squadra alla città. Quest’anno c’è stata anche la grande difficoltà di non potere avere il nostro pubblico. Stiamo già lavorando da settimane con TicketOne per non farci cogliere impreparati per il futuro. Prima di tutto faremo trovare lo stadio adeguato alle varie restrizioni, augurandoci che si possa riaprire già al 40% della capienza. Nelle prossime settimane studieremo con molta attenzione una campagna abbonamenti che sia per il tifoso di tutte le età e di qualsiasi sesso, in modo da per poter avere più gente possibile al “San Nicola”».
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