Al termine della gara vinta per 2-1 dalla Ternana sul Bari, valevole per l’undicesima giornata di ritorno del girone C del campionato di serie C, Massimo Carrera ha tenuto la sua consueta conferenza stampa post gara per analizzare a caldo il match.
«Nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni per andare a rete – ha esordito l’allenatore del Bari – e alla fine abbiamo regalato due gol su delle nostre disattenzioni. Penso che questa sia stata in sintesi la dinamica della partita di oggi. Nel secondo tempo non abbiamo giocato come sappiamo e, nonostante avessimo avuto l’occasione di fare qualche ripartenza, non l’abbiamo sfruttata al meglio e abbiamo incassato due reti evitabilissime perché la concentrazione non deve mai mancare. Le gare finiscono quando l’arbitro fischia e quindi non possiamo pensare di aver vinto a 8 minuti dalla fine. Ogni palla è “vita mea”, “mors tua”. Dobbiamo capire che non ti regala niente nessuno e che si vince sul campo. La cattiveria agonistica è fondamentale per una squadra».
Secondo il mister dei biancorossi, l’uscita dal campo di Di Cesare non ha influito sull’esito finale: «Si perde e si vince in 11. La squadra è mancata in termini di attenzione nei minuti cruciali, contro un avversario che ha qualità come la Ternana, alla quale non puoi concedere niente. Quando concedi loro qualcosa, ti fanno subito gol. L’Avellino ha pareggiato? Non ci resta che lavorare. Solo quello possiamo fare».
Quanto alla decisione di cambiare assetto sull’1-1 e di richiamare in panchina Rolando nella ripresa: «Ho visto che gli faceva male un po’ il piede e che sulla fascia faceva fatica. Ho quindi inserito due uomini freschi per cercare di non far ripartire loro. Non c’era nessun mio messaggio difensivistico implicito ai miei uomini. Quando l’allenatore fa dei cambi, lo fa per dare in quel momento un supporto alla squadra. Qui non si tratta di sistemi di gioco o di moduli, bensì di attenzione, cattiveria agonistica e di corsa. Sicuramente mi aspettavo qualcosa di più, però di questo ne parleremo tra noi in settimana. Antenucci inizialmente fuori? Una scelta dovuta semplicemente al fatto che giocavamo contro la Ternana».
In chiusura il 56enne di Pozzuolo Martesana ha fatto il “mea culpa” con estrema onestà intellettuale: «Mi prendo le mie responsabilità, come tutti gli altri. Quando la squadra perde, l’allenatore è sempre il primo colpevole perché è colui che mette i giocatori in campo e decide i cambi. Non puoi prendere all’82’ un gol su calcio d’angolo, da un uomo completamente libero. In quel caso c’è stata disattenzione da parte di chi doveva marcarlo. Quello che posso fare è andare al campo d’allenamento a partire da domani mattina e cercare di rimediare agli errori che abbiamo fatto».
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