Carrera: «Dimentichiamoci il Foggia e pensiamo alla Juve Stabia. E’ arcigna e ci aspetta una battaglia. Gli svincolati? Stiamo valutando…»


BARI – Alla vigilia dell’impegnativa trasferta di Castellammare di Stabia, Massimo Carrera ha incontrato oggi i giornalisti per la consueta conferenza stampa pre partita. Nella videoconferenza trasmessa sui propri canali ufficiali dal club dalla sala “Gianluca Guido” dello stadio “San Nicola”, l’allenatore del Bari ha affrontato innanzitutto la questione relativa all’assetto tattico della squadra: «Il 4-2-3-1 è un abito che ci è congeniale perché abbiamo dimostrato di star bene in campo con questo schema e abbiamo creato occasioni subire niente. Penso che questo sia un sistema che si addica alle qualità dei miei giocatori. E’ ovvio che ci sono anche tante altre soluzioni la cui applicazione dipende sempre dalla disponibilità che ti danno i calciatori. Contro il Foggia Mirco Antenucci mi ha dato la disponibilità a fare il centrocampista e quindi non abbiamo cambiato uomini. Questa è la cosa più importante e quando hai certe risposte da parte dei giocatori, si può giocare in qualsiasi maniera».

Il discorso si è poi spostato sui disponibili e sull’opportunità di intervenire sul mercato: «Celiento? Le sue condizioni sono buone. Quando sono arrivato aveva un piccolo problemino, ma adesso si è ristabilito e sta lavorando. E’ abile e valuterò se sarà lui o qualcun altro a sostituire Ciofani. Rolando? Non è ancora al 100%. E’ appena rientrato e domenica scorsa, quando l’ho impiegato, era evidente che facesse un po’ di fatica. Valuteremo bene la sua condizione. Impiegarlo come esterno basso? Credo che potrebbe fare quel ruolo anche se non ho ancora avuto modo di vederlo in tal posizione. I ragazzi della Berretti? E’ normale che se dovessimo ricorrere a loro ogni domenica, forse sarebbe un bel problema. Abbiamo però anche dei ragazzi giovani e quindi se sarà necessario li useremo. Rinforzi dal mercato degli svincolati? Stiamo valutando la situazione e ci siamo guardati intorno, però non è semplice trovare giocatori che siano svincolati dal primo luglio 2020. Se ci sarà da intervenire, interverremo».

Da inizio stagione sono stati davvero tante le ammonizioni e le espulsioni rimediate dai calciatori e il mister dei biancorossi sa bene che ci si debba dare una regolata: «I cartellini sono un aspetto importante per una squadra di calcio. Personalmente non sopporto e non accetto quando un giocatore viene espulso per falli non inerenti al gioco del calcio, o per proteste, oppure per gomitate, perché queste cose mettono in difficoltà la squadra. Sto cercando di far capire ai ragazzi che bisogna vivere una partita di calcio in modo sereno, senza lasciarsi andare a inutili e brutte reazioni. Non è compito mio prendere provvedimenti e sarà la società ad intervenire su questo aspetto. Io cerco solo di far capire ai giocatori come ci si deve comportare in campo».

Quanto all’avversario di domani: «La Juve Stabia è una squadra arcigna, che fa un gran possesso di palla, e quindi non sarà per noi una partita facile. Abbiamo centrato una grande vittoria nel derby domenica scorsa e va bene l’entusiasmo, perché le vittorie vanno sempre festeggiate, però dobbiamo già dimenticarci questa soddisfazione e tornare con i piedi per terra, sapendo che a Castellammare ci aspetta un’altra battaglia e ne mancano ancora tante altre fino alla fine. Dobbiamo dare continuità a quanto fatto fino ad ora e pensare a far meglio. Questa è la strada da seguire. Riprenderci il secondo posto sfruttando anche i tanti scontri diretti che si giocheranno? Non dobbiamo guardare le altre squadre, ma solo a noi. Per essere competitivi fino alla fine bisogna poi cercare di eliminare tutti quegli errori che commettiamo, anche quando vinciamo. Se mi preoccupa il sintetico del “Menti”? Nel fare le mie scelte, non mi faccio influenzare dal tipo di terreno sul quale giochiamo. Cerco sempre di mettere in campo la formazione migliore, compatibilmente con le condizioni fisiche dei giocatori. Se un elemento accusa qualche dolore e non può darmi il 100% di quello che voglio, è chiaro che non possa giocare. Non dimentichiamoci che sullo stesso terreno ci gioca anche l’altra squadra».

Il 56enne di Pozzuolo Martesana è poi entrato un po’ più nel dettaglio del lavoro che sta portando avanti: «Sto cercando di spiegare la mia filosofia, di portare tranquillità al gruppo e di far fare loro le cose più semplici perché non sempre è facile riuscirci. Bisogna essere sempre competitivi e migliorare sia in fase di possesso palla che in quella di non possesso. Una partita è fatta di momenti in cui hai la palla e devi cercare di dominare e altri in cui in cui non hai la palla e devi soffrire. Dobbiamo essere pronti a tutte queste situazioni e quindi c’è sempre da migliorare e da lavorare per curare ogni singolo dettaglio. Ad esempio sappiamo che abbiamo davanti un terminale offensivo come Pietro, senza dimenticarci di Antenucci, Marras e Dursi, e dobbiamo quindi essere bravi a trovare la soluzione giusta quando siamo in certe zone del campo».

L’ultima battuta ha riguardato la situazione pandemica che sembra poter incidere sempre più anche sulla stagione calcistica: «Sicuramente non è un problema da sottovalutare. Noi stiamo attenti e continuiamo a ripetere ai ragazzi di adottare tutte le precauzioni del caso per difendersi, come l’uso della mascherine, il  lavarsi le mani e l’evitare i posti affollati. Cerchiamo di spiegare che questa situazione non vada presa alla leggera, poi dipende dalla professionalità dei giocatori. Per fortuna il nostro gruppo ha recepito bene questo messaggio che ha lanciato lo staff medico e quindi speriamo di continuare su questa riga e di non di non registrare casi di positività al Covid».






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