BARI – In vista della sfida contro la Virtus Francavilla, mister Gaetano Auteri ha anticipato la sua consueta conferenza stampa pre partita dimostrando di avere tanta voglia di chiarire dopo le polemiche seguite alle sue dichiarazioni al termine del derby contro il Bisceglie.
L’allenatore del Bari ha quindi esordito con l’intento di spiegare le sue parole: «Forse alcune mie dichiarazioni possono essere state travisate, ma il mio intento era quello di rompere la negatività “a prescindere” e l’eterna insoddisfazione che noto in questo ambiente e che reputo normale. Bari dal punto di vista calcistico ha prestigio e grandi tradizioni, ma negli ultimi anni ha visto vicende legate al calcio scommesse, un fallimento. Ora si trova in una categoria difficile che sta stretta ad una tifoseria di così grosso potenziale. Dobbiamo però fare i conti con la realtà e stiamo inseguendo una squadra che ha la media punti più alta di tutti i campionati europei. Fa tre gol a tutti ed è accaduto anche in casa nostra, sebbene io non fossi in panchina. Questo ci costringe a dover fare molto, ma molto di più. Secondo me siamo in condizione di farlo, considerando che c’è tutto un girone ancora da giocare. Eviterei di coltivare questa negatività sempre e comunque. Capita di vincere delle partite non semplici, magari perché l’avversario accetta il confronto o gioca sul duplice risultato, mettendo tutto nella contesa, anche talvolta senza rispettare le regole. I panni sporchi però si lavano in famiglia, ma ogni tanto deve trasparire un certo consenso. Io sono il responsabile di un gruppo di uomini, dal grande spessore umano, e c’è un grande staff col quale si lavora tutti insieme per raggiungere gli obiettivi che la società ci ha assegnato. Produciamo il massimo sforzo per fare questo e i giocatori vanno tenuti fuori da questo contesto per non stressarli e minare la loro serenità e tranquillità. Lavoriamo tutti insieme in sintonia perché abbiamo un obiettivo comune. Ognuno deve fare la propria parte. A partire dal’allenatore, per proseguire con la società che progetta e con i tifosi che sono una parte fondamentale sebbene li stiamo vedendo poco a causa dell’emergenza. Immaginate questo stadio con 25-30 mila spettatori! Dobbiamo avere la coscienza di capire che possiamo avere dei momenti in cui si possa anche essere non bellissimi per tanti mortivi, ma resta che questo sia un gruppo organizzato e motivato. Cedo sia mio dovere quello di tutelare e difendere la squadra dalle pressioni esterne che a volte possono essere esagerate».
Il mister dei biancorossi predica pazienza e ha approfondito ulteriormente le sue convinzioni: «Stiamo inseguendo l’obiettivo massimo e per tre quarti del girone di ritorno la Ternana avrà anche una gara in più rispetto a noi. Difficilmente il distacco si potrà ridurre, se non alla fine. Dobbiamo imparare a convivere con questa situazione, senza mai mollare ed essere negativi. Queste cose le dico anche ai ragazzi. Il senso di alcune cose che ho detto era proprio quello. Poi io non ho le fette di prosciutto sugli occhi, ma dobbiamo remare tutti insieme. Abbiamo una grande società alle spalle e un grande gruppo di lavoro che lavora in sintonia, per onore e rispetto della maglia e per raggiungere obiettivi importanti. Quindi non molleremo e soprattutto non permetteremo a nessuno di sottrarci energie e risorse fisiche e mentali. A Foggia perdemmo giocando un “discreto” primo tempo, commettendo un errore puerile e disputando una ripresa assolutamente confusionaria e alla fine ammisi di aver perso con merito e che la sconfitta ci avrebbe fatto bene. Io sono a posto con la mia coscienza e credo che qualcuno forse non ha capito le mie parole. Non amo mancare di rispetto o essere dissacrante».
Quanto alle tante occasioni sperperate fino ad ora: «Non serve a nulla guardare al passato. I punti persi non tornano. Spesso siamo stati efficaci, corali, ma ci è mancata la possibilità di chiudere o sbloccare le partite o indirizzarle nel verso giusto. Ci sono 18 gare da giocare e teniamo la testa bassa per pedalare e prepararci mentalmente ad essere più forti delle difficoltà. Abbiamo solo una possibilità di recupero: vincere sempre. Accusiamo problemi realizzativi? Non credo. In alcune gare però abbiamo evidenziato una fatica a stanare avversari chiusi e rinunciatari. Questo gruppo è partito un po’ in ritardo e in questo momento il Covid sta rappresentando un forte condizionamento per tutti. Con tante gare infrasettimanali il gruppo non ha avuto la possibilità di raggiungere l’uniformità di condizione e le sintonie giuste che invece ha ora. Non siamo stati neanche molto fortunati, e abbiamo raccolto meno di quanto prodotto. Anche a Bisceglie, in una partita brutta e sporca, siamo però stati solidi, molto motivati e abbiamo mostrato una buona organizzazione di gioco, senza concedere nulla. Esteticamente, è vero, non siamo stati belli, ma diventa difficile quando sei obbligato a fare sempre la partita. Bisogna avere pazienza ma siamo in grado di migliorare e lo faremo. Non ci sentiamo inferiori. I play off? Non ci voglio proprio pensare a questa eventualità».
Non si tratta di prosciutto sugli occhi ma di scelta di giocatori.
Il mio giudizio non cambia. È con le grandi che si vedono i difetti.