BISCEGLIE (BA) – Al termine del derby vinto di misura proprio sul traguardo dal Bari a Bisceglie nell’ultima giornata del girone d’andata del girone C del campionato di serie C, Gaetano Auteri ha tenuto la consueta conferenza stampa post gara per analizzare a caldo il match.
«Abbiamo conseguito una vittoria importante – ha esordito l’allenatore del Bari – e non bisogna sempre cercare il pelo nell’uovo perché è difficile giocare bene in certe situazioni. Il nostro atteggiamento è stato buonissimo, abbiamo giocato con intensità, pressato e attaccato dall’inizio alla fine. Lo dimostra il numero di calci d’angolo. Su questo tipo di terreno di gioco, col passare dei minuti, era impossibile fraseggiare e vedere azioni lineari. Questo ha avvantaggiato chi cercava due risultati su tre. Sapevamo che avremmo dovuto fare tutto noi contro questa squadra che ha basato il proprio gioco sulle palle lunghe, ha accorciato sulle seconde palle ed è ricorsa sistematicamente al fallo tattico».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “Gustavo Ventura”: «Queste sono partite un po’ così. Abbiamo disputato un buonissimo primo tempo. Il secondo l’abbiamo iniziato benino, ma non era facile e abbiamo cambiato l’assetto tattico. Siamo stati ordinati e “di sostanza”, senza concedere alcunché al Bisceglie, se non qualche palla persa in modo balordo su delle ripartenze non del tutto lineari».
Secondo il 59enne siracusano, alla sua formazione non si può rimproverare nulla per dei motivi a suo dire oggettivi: «Quando gli avversari giocano con due linee compatte negli ultimi 30 metri, è difficile esprimere imprevedibilità e velocità. Questo vale per il Bari, come per qualsiasi squadra. Tanti momenti visti oggi si vedrebbero anche se qui giocasse la Juventus. Si fa fatica a giocare negli spazi stretti. Il risultato non si sbloccava e la gara restava bloccata su quei binari. Abbiamo interpretato l’incontro come avremmo dovuto e su qualche break abbiamo anche mostrato velocità a tratti, Contro di noi tutti giocano la partita della vita, ma io sono stracontento di quello che ha fatto la squadra».
A chi gli fa notare infine che i suoi ragazzi oggi non siano stati molto presenti e convinti in fase conclusiva, l’ex Catanzaro dimostra di non concordare con tale analisi: «In porta abbiamo tirato e di azioni pericolose, come quella di Semenzato nella ripresa, ce ne sono state tante. Abbiamo creato diverse situazioni in cui, attraverso un fraseggio o una percussione importante, abbiamo trovato lo spazio giusto, mancando nel fare il tocco in più senza concludere».
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