Ciofani: «C’è rabbia, amarezza e delusione per il pari. Complimenti alla Ternana, ma siamo ancora a dicembre. Dispiace per Antenucci…»


Il giorno dopo l’amaro pareggio interno contro la Vibonese, a tornare sul match è stato oggi Matteo Ciofani, intervenuto ai microfoni di RadioBari, media partner ufficiale SSC Bari.

Il laterale biancorosso ha esordito così sullo 0-0 maturato sul terreno del “San Nicola”: «Ieri forse siamo stati troppo timidi ad inizio gara, ma poi abbiamo alzato ritmo e livello tecnico e creato nulla. Abbiamo perso altri due punti, ma non cambia nulla perché mancano ancora più di venti partite e ci saranno occasioni. E’ chiaro che ci sia rabbia, amarezza e delusione perché il nostro obiettivo era quello di fare bottino pieno. Rimane la prestazione, rimangono le occasioni create, ma è mancato il gol. A livello personale, giocare da centrale non è un problema, è un ruolo che sento mio. L’arbitraggio? Dobbiamo essere più forti di tutto, anche di queste cose. Andiamo avanti, noi non ci fermiamo».

Una ghiottissima occasione per sbloccare il risultato è stata sciupata da Antenucci che, al 14′ del secondo tempo, ha fallito un rigore. «Dispiace per Mirco – ha commentato il 32enne di Avezzano – perché avrebbe meritato il gol. I rigori li hanno sbagliati tutti. Non ci siamo persi d’animo e abbiamo creato molte altre occasioni. Volevamo portarla a casa, ma la palla non è entrata. Voltiamo pagina, basta rimuginare, sarebbe solo uno spreco di energie. Le nostre ultime prestazioni testimoniano una crescita, per solidità, carattere, di un gruppo che è sempre più squadra».

Per quanto riguarda la fuga della Ternana, sempre più prima, a 9 punti di distanza, il calciatore abruzzese ammette la bravura degli avversari. «C’è poco da dire – si legge sul sito internet ufficiale del club – complimenti a loro, in questo momento stanno dimostrando di essere i migliori. Ma in un campionato ce ne sono tanti all’interno. Siamo a dicembre. Dobbiamo andare avanti, altrimenti si va tutti a casa e la chiudiamo qui».

Il numero #13 dei galletti si è congedato con una riflessione dai risvolti psicologici che vuole rappresentare un invito a tutto l’ambiente a non mollare e ad avere fiducia: «A volte, nel calcio, come nella vita, capitano situazioni che sembrano ripetersi, ma l’epilogo non è già scritto. A me è successo a Frosinone in B arrivando per due anni di fila terzo, a pari punti con la seconda, condannato così a giocare i playoff. Quando una cosa si ripete, e la prima volta non è andata bene, pensi che tutto finisca alla stessa maniera, che la vita ce l’abbia con te. E invece può essere occasione per fare quel salto psicologico e di qualità che serve. Lo so che sono parole difficili da accettare, per lo sconforto ci si chiude in un’idea, ma l’epilogo può essere diverso. Se ci fissiamo nell’idea di trovare sempre davanti qualcuno più forte, che fa 12/13 vittorie di fila, andiamo incontro a quel vittimismo che non ci serve. Siamo il Bari, lo dobbiamo dimostrare in campo certo, ma nessun alibi, tolgono solo energie. Tutte le componenti devono fare il proprio. I risultati poi vengono».






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