BARI – All’inizio di una settimana obiettivamente complicata, come quella che segue la cocente sconfitta del Bari contro la Ternana, a metterci la faccia e a confrontarsi in conferenza stampa con i giornalisti a mente lucida è stato Giancarlo Romairone.
Il direttore sportivo del club pugliese è partito nella sua analisi proprio con lo scivolone di domenica scorsa: «Contro la Ternana è stata la terza partita della settimana e ogni cosa di negativo potesse verificarsi, è successa. Temevamo il match, non tanto per l’avversario, ma perché ci aspettavamo un calo. La sconfitta ci ha però fatto molto male. Abbiamo fornito una brutta prestazione e, sebbene la squadra avesse grande volontà nel proporre certe cose, ci è riuscita solo a sprazzi. In alcuni frangenti l’avversario è stato più continuo, lucido e capace di noi. Ci sarà modo e tempo di analizzare per bene col mister alcuni aspetti tattici e di capire meglio alcune scelte e alcuni movimenti. Al di là della prestazione dei singoli, è importante la squadra che alla fine è quella che ottiene i risultati e compie le imprese. Dietro c’è un lavoro quotidiano importante da parte di tutti e una volontà forte da parte della proprietà che ci trasmette con convinzione quali siano il percorso chiaro che dobbiamo fare e l’obiettivo da raggiungere. C’è tanto da fare e io lavoro sulle cose meno evidenti che alla fine fanno la differenza. Non mi piace sostenere che ci sia tempo. Il tempo si conquista in ogni istante e noi ci stiamo preparando giorno dopo giorno per la prossima gara. I conti però si fanno alla fine e dobbiamo essere bravi a rinforzarci in ogni frangente, sia quando giochiamo bene che quando giochiamo male. Tutto deve diventare forza per ottenere i risultati. Ora bisogna leccarsi le ferite, raccogliersi, correre in silenzio e sputare l’anima. Noi non molliamo di un centimetro».
Allo stato attuale può certamente pesare la lontananza di Gaetano Auteri, in isolamento perché positivo al Covid e questo è un elemento che il 50enne ligure ha voluto sottolineare: «In questo momento non stiamo avendo la disponibilità piena dell’allenatore. Un leader che soffre lontano da noi. Lo staff ha lavorato bene nell’immediato e la squadra si è compattata, ma a distanza non si può fare tutto. Questo non vuole essere un alibi. E’ chiaro che dobbiamo migliorare certi concetti e diventare squadra affinché ci sia aiuto reciproco tra i reparti e la squadra si allunghi di meno. Di conseguenza, anche la difesa sarà più protetta e si riuscirà ad attaccare in maniera più armoniosa. Adesso stiamo anche ponendo attenzione ad altri aspetti come la condizione atletica e lo facciamo confrontandoci tutti insieme, in simbiosi con la squadra e il mister. Per capire se si possa giocare a 3 o a 4 o a 5 in difesa, c’è bisogno che ci sia il tecnico a sviluppare il suo pensiero tattico. Stiamo lavorando su dei correttivi da apportare per risolvere certi problemi emersi, più o meno evidenti. Non è importante trovare in modo superficiale un colpevole in particolare. Non mi riferisco a discorsi tecnico tattici, ma al cercare un’unione tra di noi e non solo nei comportamenti e nelle parole, ma nel lavoro quotidiano. Peccato che in questo frangente il tecnico non sia con noi. Sono comunque qui per dirvi che non abbiamo intenzione di archiviare da ora la stagione, mentre gli errori della squadra li discuteremo all’interno dello spogliatoio».
Il dirigente della società biancorossa ha poi cercato di trovare qualche aspetto positivo: «Abbiamo margini di miglioramento clamorosi, anche di un 30-40%, e non so se sarà così per i nostri avversari e non era così per noi l’anno scorso. Questa è l’unica nota positiva della sconfitta di domenica scorsa. Possiamo giocare in tanti modi, abbiamo giocatori molto duttili e soluzioni diverse tattiche a cui poter ricorrere. Anche dal punto di vista caratteriale possiamo migliorare e di molto. Sono convinto che una volta trovata la migliore condizione fisica, la squadra riuscirà ad esprimere anche un grosso carattere. Se ci manchi un giocatore come Falletti? Credo che Marras possa per noi essere un giocatore di quelle caratteristiche. Nella nostra rosa ci sono tanti giocatori forti che sono lontani anni luce dalle loro potenzialità migliori. Vedo molte buone personalità ancora parzialmente inespresse. Se però qualcuno dovessimo perderlo per strada, perché non avrà capito o non sarà riuscito ad accorciare i tempi di recupero, faremo altre valutazioni senza incaponirci».
Quanto al fatto che il Bari stia mostrando qualche lacuna in difesa: «Il mister vuole giocare le partite e segnare un gol più degli altri. Spesso è accaduto, ma non sempre. Questo modo di giocare ci espone inevitabilmente a determinate situazioni. La difesa deve essere molto alta e ci vuole uno sforzo fisico importante. Lo stesso dicasi per gli attaccanti che devono rientrare con continuità. L’aspetto atletico è quindi fondamentali. In serie C devono esserci 23 giocatori in lista e abbiamo scelto inizialmente di inserire un attaccante in più e un difensore in meno. Le punte che abbiamo? Sono di livello, ma dovranno sempre dimostrarlo. Così come i difensori dovranno sempre fornire buone prestazioni. Se continueranno ad evidenziarsi delle lacune, in qualsiasi ruolo, in sede di mercato a gennaio valuteremo il da farsi. Ci batteremo in qualsiasi modo affinché questa stagione prenda la piega che vogliamo».
Alcuni giocatori, nelle loro ultime interviste, hanno evidenziato la necessità di diventare squadra ed è proprio su questo che Romairone ha spiegato il suo pensiero: «Il concetto di squadra è allargato a tante piccole sfumature e a determinati comportamenti. Chi ad esempio sta uscendo mentre si sta perdendo, lo deve fare con solerzia e lo stesso vale per chi sta entrando. Quando uno fa gol, tutti dovrebbero accorrere ad abbracciarlo, mentre quando si subisce una rete bisognerebbe dare una pacca sulla spalla a chi ha sbagliato».
Contro la Ternana potrebbe essere stato determinante anche il fatto che gli umbri hanno cambiato poco rispetto alla scorsa stagione e quindi si conoscono meglio. Cogliendo la palla al balzo, il genovese ha spiegato il perché si è optato per intraprendere certe nuove strade: «Il cambiamento rispetto alla scorsa stagione era richiesto da tutto l’ambiente. Abbiamo fatto delle scelte sia sul tecnico che sui giocatori. Auteri conosce bene il campionato e l’abbiamo preso per le sue idee chiare, con l’obiettivo di far innamorare la tifoseria, mentre gli elementi della rosa sono stati individuati affinché fossero funzionali al progetto. Non è stato facile operare sul mercato scorso e noi abbiamo fatto tante operazioni. Non può essere questo un limite. Adesso è prematuro fare resoconti. Non dobbiamo fare il gioco degli avversari e aprire crepe lì dove non ci sono. La Ternana corre? Adesso è più pronta di noi ed ha cambiato poco. Difficilmente però una squadra vince tutte le partite dalla prima all’ultima. De Laurentiis? Col presidente mi sento tre volte al giorno e a maggior ragione lo abbiamo fatto dopo la partita. Non c’era da buttare tutto a mare e bisognava essere lucidi, attenti e consapevoli che in questo momento abbiamo delle mancanze e dei margini di crescita. Lui ha preso a cuore le sorti di questa società e lo sta facendo materialmente».
L’ultima battuta dell’ex Chievo e Carpi ha riguardato il prossimo impegno: «A Caserta bisogna aspettarsi una grande reazione da parte della squadra, a prescindere da tutti i problemi emersi. In altre occasioni l’abbiamo fatto. Dobbiamo dare continuità e dobbiamo essere sempre lì».
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